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Arte, Cultura e spettacolo (103)

Venerdì 13 maggio 2022, Città di Salerno NID (New Italian Dance) Platform 2021

Tre giorni di Programmazione, dieci appuntamenti in scena a Salerno per la seconda parte della sesta edizione della manifestazione nazionale di danza

Saranno i palcoscenici del Teatro Augusteo e il prestigioso Teatro Verdi di Salerno ad alzare i loro sipari, da venerdì 13 domenica 15 maggio 2022, sulla seconda parte della NID (New Italian Dance) Platform 2021, sesta edizione della manifestazione nazionale di danza, programmata nella città di Salerno con una nuova formula rispetto a quella originaria.

Questa edizione, con il sostegno del MiC - Ministero della Cultura e della Regione Campania, guidata dal Presidente Vincenzo De Luca, e il supporto del Comune di Salerno con il Sindaco Vincenzo Napoli, dopo Puglia, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, ha visto affidata l’organizzazione al Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

Nei tre giorni della manifestazione è prevista anche la cerimonia ufficiale per il passaggio di testimone dalla Regione Campania e Città di Salerno alla Regione Sardegna e Città di Cagliari, sede della prossima edizione, alla presenza dei rispettivi rappresentanti istituzionali.

La sesta edizione della Nid Platform, progetto nato nel 2012 dalla collaborazione tra tutte le realtà della danza nazionale, riunite sotto la sigla RTO, per la sinergia tra MiC, Ministero della Cultura e le Regioni che si sono avvicendate all’ospitalità e al coordinamento, ha avvalorato l’indicazione del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Teatro Pubblico Campano di dar luogo alla manifestazione, nonostante il delicato momento storico, in due segmenti temporali, con gli Open Studios, lo scorso settembre 2021, e la Programmazione della piattaforma a maggio 2022.

Gli Open Studios hanno beneficiato, così, di uno spazio completamente dedicato, nel quale è stato possibile focalizzare l’attenzione sull’aspetto produttivo, in un confronto con i programmatori e produttori nazionali e internazionali presenti, oltre a quello puramente artistico. I progetti artistici presentati, quindi, hanno avuto grande attenzione, e alcuni sono arrivati a compimento, riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati.

I dieci spettacoli che compongono la sezione Programmazione, anch’essi selezionati dalla commissione artistica, formata da esperti italiani e stranieri, Anna Cremonini , Gemma Di Tullio, Mario Crasto De Stefano, Claire Verlet, Elisabetta Riva, Samme Raeymaekers, coordinati da Michele Mele, saranno ora presentati ad oltre 200 operatori nazionali e internazionali presenti, contribuendo, sempre più, a creare un dialogo tra produzione e distribuzione, e offrire visibilità alla qualità artistica della scena italiana, nel rispetto della pluralità di linguaggi e poetiche ch’essa esprime. Il lavoro della giuria ha “premiato” anche la danza campana, fortemente presente nella programmazione.

Quattro spettacoli in successione animeranno i due palcoscenici salernitani nella giornata inaugurale della rassegna, che prenderà il via, venerdì 13 maggio alle ore 15.30, al Teatro Verdi, con il Nuovo Balletto di Toscana con Bayadere - Il regno delle ombre di Ludwing Minkus e Michele Di Stefano, in scena i danzatori Lisa Cadeddu, Matteo Capetola, Francesca Capurso, Carmine Catalano, Alice Catapano, Beatrice Ciattini, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Aisha Narciso, Aldo Nolli, Niccolò Poggini, Paolo Rizzo. Bayadère è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica sia nell’estetica dell’insieme. Nella tradizione la sua scena più celebre, Il Regno delle Ombre si presenta borderline, al limite tra il reale e l’aldilà.

Alle ore 17.00 la Compagnia Körper presenta, al Teatro Augusteo, Party girl regia e coreografia Francesco Marilungo, con Alice Raffaelli, Roberta Racis, Barbara Novati. E’ una riflessione sul processo di oggettivazione del corpo femminile e sulle dinamiche di potere spesso associate al mercato del sesso.

Il Teatro Verdi ospiterà, alle ore 19.30, Equilibrio Dinamico Dance Company in Suite escape fuga dal passo a due concept/coreografia di Riccardo Buscarini, con Silvia Sisto, Fabio Calvisi, Serena Angelini, Filippo Stabile. Sulla musica del più riconoscibile repertorio classico, gesti armonici e accoglienti lasciano spazio a un partner work intricato e nodoso, in cui nuovi equilibri e forze ridefiniscono il rapporto fra i danzatori in scena. 

L’ultimo appuntamento della giornata, programmato alle ore 22.00 al Teatro Augusteo, è con KLm – Kinkaleri che presenta Alcune coreografie ideazione, regia e videocoreografia Jacopo Jenna, collaborazione e danza Ramona Caia.

La giornata di sabato 14 maggio inizierà alle ore 11.00, al Teatro Augusteo, con CodedUomo / Compagnia Daniele Ninarello in Pastorale ideazione e creazione Daniele Ninarello, con Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoè Bernabéu. Terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale.

L’Associazione Culturale Van porterà sul palco del Teatro Verdi, alle ore 13.00, Best regards di e con Marco D’Agostin. E’ una lettera scritta, con otto anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai, un accorato invito a partecipare a un tributo laico e pop.

La programmazione proseguirà al Teatro Augusteo, alle ore 16.30 con il Collettivo MINE in

Esercizi per un manifesto poetico coreografia, invenzione e danza Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto, con i performers Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto. Il manifesto coautorale trova la sua stesura danzata in una pratica coreutica scritta a dieci mani, dove respiro individuale ed unisono si compenetrano e dove la tessitura corale e sincronica dello spazio e dei corpi diviene ispirazione di un linguaggio collettivo e di una poetica evocativa.

Al Teatro Verdi l’ultimo appuntamento della giornata, alle ore 18.30, è con TIR Danza in Toccare the white dance di Cristina Kristal Rizzo, con Annamaria Ajmone, Jari Boldrini, Sara Sguotti, Kenji Paisley-Hortensia , Cristina Kristal Rizzo. Lo spettacolo, nel suo pensiero coreografico, intende mettere in atto un’esperienza estetica che riveli la potenza del toccare come gesto fondante il mondo, quello sensibile dei corpi ma anche quello della materia insensibile, la semplice intimità di un sentire radicalmente aperto.

L’ultimo giorno di programmazione, domenica 15 maggio, proporrà due appuntamenti, a partire dalle ore 11.00, al Teatro Augusteo, con la Compagnia Körper in Zoé coreografia di Luna Cenere, con Marina Bertoni, Luna Cenere, Lucas Delfino, Ilaria Quaglia, Davide Tagliavini. Uno spazio di ‘riflessione’ sul corpo e sull’esistenza che nella sua nudità si offre allo sguardo, umana, animale, spersonalizzata, acefala. In questo lavoro i corpi si fanno a loro volta spazio, architettura e paesaggio in costante trasformazione.

La manifestazione si concluderà sul palcoscenico del Teatro Verdi, alle ore 12.00, con l’Associazione Culturale Zebra in Monjour di Silvia Gribaudi, con Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Silvia Gribaudi, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren. La messa in scena, accesa dai disegni pop dall’artista Francesca Ghermandi, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti.

Ulteriori informazioni e aggiornamenti online sul sito www.nidplatform.it e sulla pagina facebook NIDPlatform.

 

NID Platform 2021, Città di Salerno

@ Teatro Augusteo, Teatro Verdi

Venerdì 13 >domenica 15 maggio 2022

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Documentari: Sorrento, Giffoni e New York in “Petali di cinema”

I cinquant’anni del Giffoni Film Festival di Claudio Gubitosi, Los Angeles e il cinema civile di Sonia Nassery Cole, lo IACE di New York e il rapporto tra Bach e Pasolini nel documentario prodotto per il Premio Penisola Sorrentina

NAPOLI, 5 gennaio 2022 – Un documentario girato a Sorrento, in una sorta di viaggio che arriva però a toccare luoghi ed esperienze diverse, con attenzione a temi audiovisivi di straordinaria importanza. Una sorta di “metaluogo”, di spazio senza confini, che va da Giffoni, sede del “festival più necessario” come ebbe a definirlo Truffaut, all’America di Sonia Nassery Cole, regista e attivista afghana figlia di un diplomatico che con “I am you” racconta la storia dei rifugiati in Europa.

“Petali di cinema” è il nome del documentario prodotto da LabTv, in collaborazione con Il Simposio delle Muse, e realizzato nell’ambito del piano cinema Campania, con il supporto della Film Commission Regione Campania.

Davvero un lavoro diuturno quello del Premio Penisola Sorrentina, diretto da Mario Esposito, cui anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha rivolto apprezzamento attraverso la Direzione generale del cinema e dell’audiovisivo.

Il racconto della manifestazione, ritmato dalla voce di Maresa Calzone, si snoda toccando argomenti di estrema attualità, come l’importanza dell’industria culturale per il mezzogiorno evidenziata da Roberto Napoletano, il ruolo della cultura e del cinema per la promozione dell’ambiente e della sostenibilità, il valore dei premi per la promozione del territorio, nelle dichiarazioni di Pierpaolo Mocci, Raffaella Salamina e Andrea Romeo, distributore del film “Titane”,vincitore della Palma d’oro a Cannes 2021.

Che cosa è un Premio per uno che ha settant’anni e che ha ricevuto riconoscimenti da ogni parte del mondo? Ogni volta che il territorio chiama io rispondo. Cosa ha fatto Giffoni? Cosa ha fatto Gubitosi? Ha fatto. Non si è arreso, non ha pianto , non ha urlato. Piano piano, mattone dopo mattone ha dimostrato che le cose si possono fare. Anche il concetto di periferia è stato completamente smontato da Giffoni. Le cose si possono fare ovunque se hai una buona idea”, afferma all’interno dell’audiovisivo Claudio Gubitosi, che ha ricevuto il riconoscimento per la categoria “cinema e istituzioni”. Un messaggio di determinazione e di speranza rivolto particolarmente  ai giovani collaboratori  della kermesse e al board team sorrentino.

Altro momento di rilevante interesse culturale il rapporto tra il cinema e Bach, che ha visto protagonisti il pianista iraniano Ramin Bahrami e il jazzista internazionale Danilo Rea per un omaggio al grande cinema di Pasolini, che prima in “Accattone” e poi nel “Vangelo” scelse il tema bachiano della Passione secondo Matteo, in un innesto vitali di mondi diversi eppure destinati ad incontrarsi.

Spazio ovviamente ai volti noti del cinema e della tv, tra cui Massimiliano Gallo, Francesca Cavallin, Luca Barbareschi, Paola Minaccioni (premiata da Giancarlo Magalli con il riconoscimento speciale intitolato a Dino Verde per l’ultimo lavoro diretto da Alessandro Pondi “School of Mafia”).

Tra le eccellenze che la rassegna è riuscita a coinvolgere va segnalato il Master di drammaturgia e cinematografia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: una giuria di esperti  presieduta da Pasquale Sabbatino e composta da Vincenzo Caputo, Anna Masecchia, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio ha conferito il riconoscimento a Mariano Rigillo che ha lavorato insieme con mostri scari del cinema da Patroni Griffi a Bolognini a Radford fino a Paolo e Vittorio Taviani.

A fare da ulteriore ponte con l’America (oltre il cinema) anche la cultura e la lingua italiana per l’omaggio ai settecento anni dalla morte di Dante Alighieri attraverso la sinergia con lo IACE di New York, presieduto da Berardo Paradiso, per un progetto di arti visive guidato dall’artista di Buonalbergo Giuseppe Leone.

Il documentario è visionabile sul portale www.labtv.net.

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Lucia Mascino in Smarrimento di Lucia Calamaro

Un monologo sulla sospensione dell’esistenza e un dichiarato elogio del ricominciare, che delinea un’impalpabile e potente confessione sulle fragilità

Una donna al telefono, o forse sta ragionando a voce alta, ogni tanto prende appunti, ed è così che inizia Smarrimento scritto e diretto da Lucia Calamaro per l’attrice Lucia Mascino, in scena da giovedì 13 gennaio 2022 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 16) al Teatro Nuovo di Napoli, presentato da Marche Teatro.

Smarrimento è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare, di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza. La struttura narrativa ‘fiorisce’ attraverso la figura di una scrittrice in crisi, oramai da un po’, con dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti.

E’ una scrittrice incatenata a esistere come i suoi personaggi, aggrappata allo sforzo di trattenere idee che non reggono, nel vano tentativo di restituire un’illusione del tempo che fu, sulla quale, però, confidano i suoi editori per “sfangare” l’anticipo.

Le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia per puro ritorno economico, mentre lei non produce niente di nuovo, tentando, in un colpo solo, di riuscire a vendere, durante gli eventi, qualche copia delle vecchie opere.

Lucia Mascino dà vita in scena ad Anna, la protagonista, a Paolo, il marito, e all’affiorare di ricordi e immagini che provano a dar loro un trascorso probabile. Ad accomunarli sarà l’inadeguatezza al vivere, da ognuno respinta con terrore.

Una sottile nevrosi pervade il racconto, non è chiaro quando è la scrittrice che parla, oppure Anna, la sua creatura, il suo doppio.

Il testo si svela poco a poco, a cominciare dalla fatica della creazione artistica alla necessità del quotidiano, attraversando violente emozioni, fino ad arrivare a raccontarsi anche nella veste dell’uomo Paolo, che, in qualche modo insieme alla sua creatrice, affida, alla fine, la sua versione dell’infelicità di vivere.

La protagonista si muove in un continuo alternarsi di pensieri e voci interiori, in una conversazione continuamente interrotta, in un'acrobatica e perfetta rappresentazione del sé, per la quale la ricerca del racconto si fonde con la ineludibile ricerca del senso di esistere.

Dall’ordine geometrico dell’inizio si giunge fino alla distruzione di ogni ordine costituito, nel quale, alla fine, resta solo la consapevolezza del ricordo, la necessità del dolore, l’importanza della memoria.

L’allestimento, presentato da Marche Teatro, si avvale della scena e luci di Lucio Diana e dei costumi di Stefania Cempini.

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IL PREMIO BIANCA D’APONTE DI NUOVO IN TOUR IL 25 E 26 NOVEMBRE A MILANO E BERGAMO CON CHIARABLUE, SARA ROMANO, VERONICA MARCHI E OSPITE D’ONORE ANDREA MIRÓ, POI A MARZO A MADRID

Il Premio Bianca d’Aponte torna in tour, in attesa di lanciare il nuovo bando. Il contest riservato a cantautrici che si svolge da 17 anni ad Aversa porterà infatti a Milano, Bergamo e poi a Madrid alcune delle protagoniste della sua storia.

Si comincerà il 25 novembre, nell’ambito della Milano Music Week, alle 20 a Germi Luogo di Contaminazione (in Via Cicco Simonetta 14/A) con le esibizioni di Chiarablue, Sara Romano, Veronica Marchi e, come ospite d’onore, Andrea Miró (madrina del Premio nel 2014). L’ingresso è gratuito con green pass e prenotazione fino a esaurimento posti scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure con tessera da richiedere 24 ore prima della serata sul sito del locale germildc.it

L’evento è organizzato da Freecom Hub, dal 2004 una piattaforma di ideazione e produzione di contenuti, un aggregatore di etichette e collane tematiche, un hub per la promozione, la gestione e l’amministrazione di progetti discografici ed editoriali, e da Germi, luogo di contaminazione dove creare nuovi spazi espressivi. Germi è un laboratorio, un incubatore culturale pensato per creare occasioni di crescita anche attraverso le parole e le mani di grandi professionisti provenienti da diversi ambiti creativi che mettono la loro esperienza a disposizione dei lettori e frequentatori del luogo.

Il 26 novembre alle 21 le stesse quattro cantautrici saranno di scena a Bergamo allo Spazio Polaresco (Via del Polaresco 15) in una serata ancora organizzata da Freecom Hub ed inserita nel palinsesto “Winter Revolution”. L’ingresso è gratuito con green pass.

Altro appuntamento di grande prestigio sarà poi nel mese di marzo 2022 (la data precisa verrà comunicata prossimamente) quando il Premio si sposterà a Madrid, ospite del locale Istituto di Cultura. Protagoniste della serata saranno altre quattro artiste che sono state finaliste del Premio negli anni scorsi, con una ospite d’onore ancora da definire.

Il Premio Bianca d’Aponte, dedicato alla omonima cantautrice scomparsa prematuramente nel 2003, dà alle cantautrici italiane emergenti l’opportunità di esprimere la propria arte e crea momenti d’incontro, approfondimento e confronto con importanti addetti ai lavori, come manager, discografici, artisti di fama, promoter e giornalisti. Si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Negli anni scorsi il Premio era già stato protagonista di serate a Milano, Roma (due volte), Napoli, Maranello e per tre anni a Barcellona.

Nelle prossime settimane verrà diffuso il nuovo bando di concorso per l’edizione 2022 del concorso. La più recente edizione si è tenuta il 22 e 23 ottobre al teatro Cimarosa di Aversa, ed ha visto la vittoria di Isotta (da Siena), mentre a Miriana Faieta di Chieti è andato il premio della critica “Fausto Mesolella”.

Nelle precedenti edizioni il premio assoluto era andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017), Francesca Incudine (2018), Cristiana Verardo (2019), Monica Sannino (2020).

Il premio della critica - dal 2017 ribattezzato “Premio Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione - è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007), Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene Scarpato (ex aequo, 2018), Lamine (2019), Simona Boo (2020).

Il Premio ogni anno ospita una cantautrice di grande popolarità che assume il ruolo di madrina. Sino ad oggi si sono succedute: Arisa, Rachele Bastreghi (Baustelle), Rossana Casale, Chiara Civello, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere. Oltre a loro, molti sono stati gli ospiti della rassegna, nomi come Mannarino, Diodato, Peppino di Capri, Enzo Avitabile, Avion Travel, Musica Nuda, Fausto Cigliano, Orchestra di Piazza Vittorio, Enzo Gragnaniello, Tricarico, Mauro Giovanardi, Raiz e molti altri ancora.

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I retroscena della storia dell’euro in "Alex, un giallo valutario"

Rivela importanti retroscena della storia dell’euro, in forma di thriller. Il nuovo libro, appena uscito su Amazon, si chiama Alex- un giallo valutario, e promette di svelare la natura del denaro e i fondamenti della finanza. A questo scopo non si serve dell’esposizione di teorie monetarie, ma conduce il lettore attraverso un percorso narrativo, abitato da personaggi affascinanti, che faranno di tutto per sedurlo.

Un giallo, con un sottotesto economico-politico che ha per oggetto l’euro, l’Europa e le guerre imperialiste per il petrolio e la supremazia valutaria.

Una storia dall’intreccio avvincente, che arriva fino a Roma e Parigi, partendo dalla City di Francoforte.

Tutto parte da un gruppo di amici dallo stile di vita libero e non convenzionale, che denuncia a un commissario di polizia la scomparsa del maschio alfa, ovvero Alex, un tecnico petrolifero di origine italiana, appena rientrato dalla guerra in Iraq.

Il commissario è inizialmente scettico, ma finisce per subire il fascino degli amici di Alex e presto diventa uno di loro. Le indagini lo porteranno fino a Roma, ove la strana morte di un extracomunitario insospettisce alcuni agenti antiterrorismo della polizia italiana.

Riusciranno i personaggi a fare luce sui veri motivi della scomparsa di Alex? A scoprire i segreti del suo lavoro, e che cosa aveva a che fare con l’unione monetaria e con l’euro? Riusciranno a capire chi era Alex veramente?

In un finale a sorpresa, il lettore si troverà di fronte a interrogativi universali, legati alla natura del denaro e all’identità dell’individuo nell’era della globalizzazione.

La storia è un’opera di chiara ispirazione europeista, sottolineata dalla varietà dei luoghi e dalle diverse nazionalità dei personaggi.

L’autrice Patrizia Vigiani, originaria di Firenze, si è già distinta per il suo manuale “Forex Trading per Comuni Mortali”, e per il suo impegno contro le truffe online.

Per saperne di più sul libro consigliamo la visita al sito internet www.alex-un-giallo-valutario.de, e alla pagina Facebook www.facebook.com/AlexMoneyThriller.

 

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VISIONI DAL PONTE Presentazione online del volume Screendance di Alessandro Amaducci (ed. Kaplan)

Prosegue online “Visioni dal Ponte”, il ciclo di incontri che, organizzato da AIACE Torino con la libreria Il Ponte sulla Dora, costituisce un’occasione di approfondimento e riflessione su diversi aspetti del cinema attraverso la presentazione delle più recenti uscite editoriali, commentate da esperti e professionisti del settore.
Promosso in collaborazione con il corso di laurea in DAMS - Università degli studi di Torino e con l’Associazione Coorpi, il prossimo appuntamento, in streaming martedì 30 giugno, alle ore 18.30, sarà dedicato alla presentazione del volume Screendance. Sperimentazioni visive intorno al corpo tra film, video e computer grafica. Scritto da Alessandro Amaducci, docente presso il DAMS di Torino e videoartista, il libro, da poco pubblicato dalle Edizioni Kaplan, esamina la screendance, la “danza su schermo”, soffermandosi soprattutto sulle sue varie articolazioni tecnologiche (film, video analogico, video digitale, computer grafica) e sulla sua diffusione in altri generi audiovisivi. Dal cinema di danza alla videodanza, dal music video al fashion movie, fino ad arrivare alle serie tv, il testo ricostruisce un ampio percorso storico analizzando il lavoro di molteplici artisti, registi, videoartisti che dagli inizi degli anni Venti a oggi hanno sperimentato e continuano a sperimentare l’affascinante connubio tra corpo, danza, immagine, suono e movimento.
Nel corso della presentazione online l’autore dialogherà con Alessandro Pontremoli, presidente del corso di laurea in DAMS e docente di Storia della danza presso l’Università degli studi di Torino.
L’incontro sarà concluso da Lucia Carolina De Rienzo, project manager di COORPI, che presenterà le più recenti iniziative dell'Associazione e la playlist dei film vincitori alle ultime edizioni del contest “La danza in 1 minuto”, visionabile attraverso il link fornito nell’occasione ai partecipanti all’evento.

L’appuntamento, ad accesso libero, sarà ospitato sulla piattaforma Zoom, a cui il pubblico potrà collegarsi tramite link e credenziali segnalati sui siti www.aiacetorino.it e www.ilpontesulladora.it e sui social network di AIACE Torino e della Libreria Il Ponte sulla Dora. L’incontro sarà anche diffuso in diretta sulle pagine Facebook e Instagram di AIACE Torino.

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Al via FarSi Rivista, incontri su divulgazione e critica letteraria

La Fondazione Premio Napoli organizza una rassegna su un ciclo di incontri e confronti con le riviste e litblog italiani, ai fini di una riflessione sulla critica e divulgazione letteraria. Il progetto voluto come momento di apertura e dialogo permanente dal presidente della Fondazione Premio Napoli, avv. Domenico Ciruzzi, è curato dalla giurata Chiara Ghidini e dal bookblogger Francesco Morra.

Gli appuntamenti saranno webinar, e quindi esclusivamente online, sugli account social della fondazione, fruibili sia in diretta che in differita e avranno per protagonisti in questa prima fase: Nazione indiana, La balena bianca, Il rifugio dell’Ircocervo, L’indiscreto, minima & moralia, Altri animali e antinomie.

Ogni incontro avrà come protagonista una rivista o blog, con un suo rappresentante di redazione che interloquisce con un esponente della fondazione. Questo primo momento di ascolto partirà giovedì 25 giugno e si concluderà giovedì 16 luglio.

“Questa iniziativa – afferma il Presidente della Fondazione Premio Napoli, l’avvocato Domenico Ciruzzi – rappresenta un importante momento di confronto e dialogo con le riviste letterarie che hanno aderito e che svolgono un ruolo essenziale nella divulgazione della critica letteraria. Mi auguro che questo momento rappresenti l’inizio di un’interazione permanente tra le attività della Fondazione, riviste e blog letterari, a sostegno della cultura e della sua diffusione. Un sentito ringraziamento va alla giurata Chiara Ghidini e al bookblogger Francesco Morra per l’impegno profuso nell’organizzazione della rassegna”.

Il calendario di questi primi sette appuntamenti:

Giovedì 25 giugno ore 14,00  Nazione Indiana
Interviene Andrea Raos  e dialoga con Chiara Ghidini

Venerdì 26 giugno ora 17,00 La Balena Bianca
Interviene  Giacomo Raccis e dialoga con Ermanno Paccagnini

Giovedì 2 luglio ore 17,00 Il rifugio dell’Ircocervo
Interviene Giuseppe Rizzi e dialoga con  Francesco Morra

Venerdì 3 luglio ore 17,00 L’indiscreto
Interviene  Francesco D’Isa e dialoga con Alfredo Guardiano e Chiara Ghidini

Giovedì 9 luglio ore 16,30  Minima & Moralia
Interviene  Simone Tribuzio e dialoga con  Chiara Ghidini

Sabato 11 luglio ore 10,30 Altri animali
Interviene  Leonardo Ducros  e dialoga con Carmen Petillo

Giovedì 16 luglio ore 15,00 Antinomie
Interviene Andrea  Cortellessa  e dialoga con Domenico Ciruzzi , Ermanno Paccagnini e Alfredo GuardianoLA FONDAZIONE PREMIO NAPOLI

La Fondazione Premio Napoli è un Ente morale, costituito con D.P.R. 5 giugno 1961.
Lo scopo della Fondazione è quello di incoraggiare la produzione culturale italiana e, soprattutto, di favorire la lettura e il dibattito culturale e civile nella città, nella provincia e nell’intera area regionale, disponendole e incoraggiandole, con adeguati strumenti organizzativi, al dialogo con il resto del mondo e, in particolare, con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La Fondazione promuove la ricerca nel campo della letteratura e, in generale, delle scienze umane e sociali e si adopera per la promozione dell’immagine internazionale della città di Napoli e dell’intero territorio Campano.

LA STORIA E LE ATTIVITÀ SOCIAL DEL PREMIO NAPOLI

Nato nel 1954, il Premio Napoli ha insignito prestigiosi autori della storia culturale contemporanea. Costituisce un unicum nel panorama culturale italiano, sia perché, a differenza di altri riconoscimenti promossi da privati, è promosso da una Fondazione costituita da soggetti pubblici (Comune di Napoli, Regione Campania, Città metropolitana, Camera di Commercio), sia perché animato da migliaia di “giudici lettori”.

Per coinvolgere un pubblico sempre più social, la Fondazione ha attivato i canali Facebook (che conta più di 6mila iscritti), Twitter (gli hashtag ufficiali sono #PremioNapoli e #PN19), InstagramTelegramLinkedIn e Goodreads, il social network dedicato ai libri. La Fondazione si avvale anche della collaborazione di una vasta rete di bookblogger e booktuber con progetti quali “Blogger leggono il Premio Napoli”.

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Palazzo Firrao Napoli al via la rassegna Teatro di cortile

Forme teatrali essenziali, intime, quasi confidenziali animeranno, per quattro settimane, la rassegna nel cortile di un palazzo storico tra i più belli di Napoli.

Il condominio di Palazzo Firrao di Napoli si è costituito in associazione culturale e, come prima “esposizione" pubblica, prenderà il via la rassegna Teatro di Cortile, ideata ed organizzata dal Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

Il cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo diverrà, dal 25 giugno al 23 luglio 2020, suggestivo palcoscenico per quattro settimane, ospitando dodici appuntamenti portati in scena da alcuni fra gli attori e i musicisti più rappresentativi della scena partenopea e nazionale.

Teatro di Cortile prova a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.

Quanto più insiste il concetto di distanziamento, come consigliato nell’attuale fase di circolazione del virus, tanto più appare necessario immaginare una diversa “vicinanza” tra palco e platea.

Le dimensioni contenute dello spazio scenico hanno mosso il Teatro Pubblico Campano alla creazione di un calendario basato su monologhi, dialoghi e piccoli concerti.

Forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali faranno segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l'impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.

Nel cortile di Palazzo Firrao, nel cuore del centro antico di Napoli, pur nel rispetto di tutte le regole sanitarie vigenti, è come se una piccola comunità di gente, che qui abita e vive, si riunisse di sera in sera tra le mura di una casa aperta, per partecipare e discutere di storie, linguaggi e visioni che non smettono di nascere, e che appartengono a tutti.

Come sempre è accaduto il teatro sospende e dà inizio alla vita. In altre parole, ogni volta che accade, il teatro è principio di vita comune, convivenza, società.

A inaugurare Teatri di Cortile, giovedì 25 giugno, saranno Gianfelice Imparato, Mario Porfito e Alessandra D’Ambrosio, interpreti de L’arte pericolosa della commedia mente? su testi di Eduardo de Filippo, presentato da Fratelli Diversi. In occasione del 120° anno dalla nascita di Eduardo De Filippo, con questa piccola messa in scena s'intende rendere un omaggio al grande drammaturgo.

Martedì 30 giugno, Casa del Contemporaneo presenta Enzo Moscato con i musicisti Paolo Cimmino, Antonio Pepe, Antonio Colica e Antonio Romano, in Modo Minore, per la direzione musicale di Pasquale Scialò. Un viaggio mnemonico-musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico, si muove  nel complesso, e al contempo leggerissimo e giocoso, impero canoro napoletano ed internazionale, relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.

La programmazione proseguirà, mercoledì 1 luglio, con Francesca Marini e Massimo Masiello in Verso il mito Edith Piaf per la regia di Gaetano Liguori, presentato da Compagnia Teatro Totò. La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo.

Giovedì 2 luglio il palcoscenico sarà per Giovanni Esposito e Susy Del Giudice in Exit (Grazie dei fiori) di Giovanni Esposito, anche regista, e Antonio Marfella, presentato da

La Pirandelliana. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano una madre e sua figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia. La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte, malinconico e tragico, certe altre.

La terza settimana di programmazione prenderà il via martedì 7 luglio con Scannasurice di Enzo Moscato, con Imma Villa e la regia di Carlo Cerciello, presentato da Elledieffe.
Ambientato dopo il terremoto del 1980 a Napoli, è una sorta di discesa agli “inferi”, di un personaggio dall'identità androgina, nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee

Mercoledì 8 luglio, Nuovo Teatro presenta SUD Andata e Ritorno con Sergio Rubini, al pianoforte Michele Fazio, e, giovedì 9 luglio, Gli Ipocriti presenta Raccontami, di e con Isa Danieli. Il racconto della Danieli donna e attrice che ha attraversato, e attraversa, i generi più diversi delle forme teatrali esistenti. Dalla sceneggiata alla tragedia greca di Euripide e di Eschilo, fino a incarnare le parole di autori contemporanei che hanno scritto per lei.

Due gli appuntamenti in programma per la quarta settimana di programmazione, che inizieranno, mercoledì 15 luglio, con Wrong play, my lord!, che vedrà in scena Arturo Muselli, Margherita Romeo e Alessio Sica, per la regia di Ludovica Rambelli, presentato da Compagnia The Hats. Una singolare rivisitazione di Amleto interamente recitata in inglese, una prova attoriale - tre gli interpreti per otto personaggi in tutto – che si consumerà sul filo dell'azione e di inevitabili, quanto surreali, 'pastiche' linguistici.

Sabato 18 luglio, sarà la volta di Birre e rivelazioni scritto e diretto da Tony Laudadio, con Andrea Renzi e Tony Laudadio, presentato da Teatri Uniti. In un'atmosfera a metà tra riflessione seria e delirio etilico, Andrea Renzi e Tony Laudadio, qui anche autore e regista, ci offrono una rappresentazione acuta e brillante della complessità dei rapporti umani.
L’ultima settimana di programmazione proporrà, martedì 21 luglio, la straordinaria voce di Maria Nazionale in Passione, accompagnata alla chitarra da Aniello Palomba, che interpreterà le più belle canzoni del repertorio della Canzone Classica Napoletana.

Mercoledì 22 luglio, Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro presenta Massimo De Matteo e, al pianoforte, Floriano Bocchino in Fredper la regia di Peppe Miale. Una vita e un successo lampo quella di Fed Buscaglione, finita con altrettanta immediatezza. Una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto.

A chiudere la rassegna Teatro di Cortile, giovedì 23 luglio, saranno le emozioni e le sensazioni musicali del Quartetto di corde dell’orchestra Di Piazza Vittoriocon i musicisti Kaw Dialy Mady Sissoko, Ziad Trabelsi, Emanuele Bultrini, Pino Pecorelli. Rielaborazione dell’ampio materiale musicale, qui proposto in forma più essenziale, restituendo all'ascoltatore le emozioni e le sensazioni che i musicisti provano quando un’idea e uno spunto di un singolo artista diventa la canzone di tutti i musicisti dell'Orchestra.

Pe maggiori informazioni sulla rassegna Teatro di Cortile sono attivi il numero 0817345210 e l’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com

 

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Esce PIETRE SU PIETRE (Maremmano Records/Ird), il terzo album da solista di MARCO CORRAO.

MARCO CORRAO, cantautore, chitarrista e produttore siciliano. Un titolo che vuole evocare l'immagine della costruzione del sentiero di una vita, una pietra dopo l’altra. Così, nel disco, si alternano racconti di uomini e percorsi di vita: storie di mafia, di follia visionaria, storie di libertà, spiritualità, solidarietà e anche di morte. Sullo sfondo una “Terra di meraviglie”, come recita il titolo del brano che apre il disco e che vede la prestigiosa partecipazione di Riccardo Tesi; una Sicilia mille volte uccisa e mille volte rinata; contraddittoria, ma viva più che mai. Terra amata ed odiata, madre severa con chi la abbandona e forse ancor più severa con chi rimane.

Nove brani in tutto, di cui otto inediti, i cui testi sono a volte ermetici, a volte semplici e diretti. La produzione artistica è dello stesso Corrao con Ottavio Leo. Insieme i due firmano anche le musiche dei brani, caratterizzate da atmosfere riverberate, elettronica e armonie semplici. Un concetto stilistico prettamente legato al mondo dell'altfolk americano e canadese con qualche incursione nel panorama British. Chitarre elettriche distorte, vibrati, riverberi, effetti anni 70 misti ad elettronica moderna. A volte basso, a volte contrabbasso; e poi batterie o percussioni, e ancora pianoforti, organi, sintetizzatori e banjo. L’album è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e nei digital store.

PIETRE SU PIETRE traccia dopo traccia

1. Terra di meraviglie

Visione di un'isola eterna ed estrema, legata ad una formalità elegante ma a volte vacua. Terra di meraviglie uccisa mille volte ed altrettante rinata sotto una dominazione nuova. Sempre sfruttata come tutte le terre del sud, sempre bastonata ed arsa viva dai suoi stessi figli.

2. Un muro di gomma

Canzone che nasce da un colloquio casuale con uno dei soccorritori impegnati nelle operazioni di recupero nella tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. Quella notte morirono 366 persone (360 etiopi, 6 eritrei) e ci furono 20 dispersi, 155 i sopravvissuti. L’uomo racconta di come avrebbe voluto salvarli tutti e che, nonostante gli affanni e la lotta, tutto quello che fece non bastò. Nel brano c’è tutta la sua disperazione. Non era un addetto al soccorso, ma un pescatore che dopo quella tragedia decise di trasferirsi dall'altra parte dell'isola. E ancora ora non trova pace, Il suo racconto rimbalza contro un muro di gomma tornando sempre a se stesso come un rimpianto amaro.

3. L' isola

Guardare dall'alto la propria terra: chi scappa, chi resta e combatte, chi se ne va ma poi ritorna. Si spera nel miglioramento, nell'assoluta rinascita. In questo caso la canzone consiglia una via.

4. Bona crianza

La canzone è edita dall’Istituto Luce Cinecittà e fa parte della colonna sonora di “Diario di Tonnara”, un fortunato docufilm sulle tonnare siciliane e sarde con la regia di Giovanni Zoppeddu. Qui proposta in una versione inedita, è uscita accompagnata da un video d’animazione realizzato dallo stesso regista del film. Il brano racconta la vita e i riti dei “tonnaroti” che lavoravano nella tonnara di Bonagia (Trapani); parla di un mestiere antico ed ecosostenibile e delle preghiere del Rais che con “bona crianza” (ovvero con rispetto ed educazione) pregava il mare e chiedeva scusa ai tonni prima della mattanza. In particolare si rifà alla figura di Momo Solina, capociurma carismatico, rispettato e amato, morto nel 2007 all’età di 88 anni. Un’icona, per molti “l’ultimo grande rais” della Tonnara di Bonagia. “Diario di Tonnara”, in selezione ufficiale al Festival del Cinema di Roma 2018, ha raccolto numerosi riconoscimenti nei festival italiani ed è ancora programmato nei circuito cinematografico d’essai. (IL VIDEO: https://youtu.be/ho0sdp9DgVc)

5. Pietre su pietre

La titletrack dell' album. E' una libera interpretazione di una poesia dello scrittore contemporaneo Federico Miragliotta, che ne firma anche il testo. Narra della costruzione del sentiero di vita di un pazzo e di come egli venga visto da una piccola comunità di provincia. Ritrae i suoi movimenti per la strada e racconta di come pietre su pietre lui costruisca i suoi punti di riferimento, segnando il suo percorso immaginario, vagando per un mondo a cui solo lui ha accesso.

6. Una madre

Una storia di mafia come tante se ne conoscono in Sicilia. Una storia immaginaria, una storia di una madre che piange un figlio ucciso e mutilato delle orecchie, per la sola colpa di aver sentito qualcosa che non doveva sentire. Una storia vecchia come il mondo per un siciliano, ma ancora attuale nei segni muti della paura di alcune realtà tuttora esistenti. Resta una amara seppur meno frequente verità.

7. Fior di macadam

Questa canzone parla di Lorena, vittima innocente della strada. Da qui, il titolo. Macadam è proprio il nome di un tipo di pavimentazione stradale. Lorena era una giovane donna che in una notte di giugno del 2016 venne travolta in pieno centro a Messina da un’auto in corsa. Il semaforo è verde, Lorena è alla guida della sua auto, ingrana la marcia e parte. Ma riesce a fare solo pochi metri prima di essere investita da un bolide, che a più di 180 km orari passa col rosso e la uccide. Il guidatore risulterà ubriaco e drogato. Fior di macadam.

8. Erasmo

E’ un pazzo visionario, Erasmo. Vive nel suo mondo, aiuta tutti e viene aiutato da tutti. Sorride sempre. Lo trovi che guarda il cielo stellato se vuoi, sul terzo albero a destra dopo la piazza centrale. Libero. Un uomo libero e "meno solo di noi".

9. Gli ultimi passi

Gli ultimi passi nella vita di un credente deluso. Fa delle domande a chi gli sta intorno mentre discute con Dio. Un Dio su cui non sospende il giudizio. La sua lucida logica, ad un passo dalla fine, lo porta a chiedere spiegazioni e a fare una domanda. Dove andrò dopo la morte. Dove?

CREDITI

Testi e musiche Marco Corrao

Produzione Artistica Marco Corrao Ottavio Leo

Produzione esecutiva Marco Corrao

Marco Corrao: voce, chitarre elettriche, banjo, synth, pianoforte, basso

Flavio Gullotta: contrabbasso

Fabrizio Francoforte: batteria

Ottavio Leo: basso, batteria, synth, chitarra acustica 12 corde, chitarra elettrica, voci

Riccardo Tesi: organetto

Alex Valle: pedal steal, dobro

Mimì Sterrantino: bouzouki greco

Davide Campisi: percussioni

Leone Marco Bartolo: violoncelli

Registrato, mixato e masterizzato presso Recon Black di Ottavio Leo – Santa Teresa di Riva (Me)

Artwork: Tothi Folisi

Grafica: Officine creative digitali

 

CHI E’ MARCO CORRAO

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Marco Corrao, cantautore siciliano, chitarrista, produttore e direttore artistico musicale, ha alle spalle tour in USA, Svezia, Danimarca, Inghilterra. Collaborazioni importanti con Eugenio Finardi, Francesco Cafiso, Giuseppe Milici, Moni Ovadia, Alex Valle, Riccardo Tesi e Oriana Civile. Produttore e autore di colonne sonore per Istituto Luce Cinecittà Titanus. E’ stato ospite insieme a Gabriele Giambertone della Festa del Cinema di Roma con il documentario “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu ed al Torino Film Fest con “Bulli e pupe” di Steve della Casa e Chiara Ronchini.

Prima di “Pietre su pietre” ha pubblicato due dischi da solista: “Twin Rivers” (2013), che segna l'uscita dall'ambito blues, e il più autorale “Storto” (2016). Un altro lavoro discografico è “Liggenni”, del 2018, scritto e interpretato con Mimi' Sterrantino.

Ha prodotto insieme a Sara Romano e Massimo Donno l'evento nell’auditorium della Rai Sicilia “Un brano a Testa 2.0”, rassegna in omaggio a Gianmaria Testa.



Marco Corrao sul web

Sito: www.marcocorrao.it

Facebook: https://m.facebook.com/marko.korrao

Youtube: https://www.youtube.com/corraoma

Twitter:https://twitter.com/MarkoKorrao

Instagram: corraomarco

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Etichetta: Maremmano Records a branch of Appaloosa Records

All Rights Reserved - www.appaloosarecords.it

Distribution: IRD www.ird.it

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Anticipazioni della 21ma edizione di Sottodiciotto Film Festival & Campus

IL TEMA E L’IMMAGINE GUIDA. My families” è il titolo della XXI edizione di Sottodiciotto Film Festival & Campus, che si svolgerà a Torino dal 28 marzo al 3 aprile 2020. La kermesse – organizzata da Aiace Torino e da Città di Torino - Divisione Servizi educativi e Divisione Servizi culturali e dedicata al cinema fatto da e per i giovani – si articolerà su un tema oggi particolarmente caldo e sensibile, esplorandolo nella pluralità delle sue sfaccettature. Protagoniste del Festival saranno infatti le tante, diverse famiglie che convivono nella società contemporanea: tradizionali e innovative, ristrette e allargate, (apparentemente) perfette e disfunzionali, originarie ma anche acquisite al di là dei legami di sangue e intese come gruppo di appartenenza o nucleo identitario, spesso tanto determinante nella formazione dei giovanissimi.

La colorata immagine-guida dell’edizione 2020, declinata in due versioni e realizzata dal writer Marco “Mach505” Cimberle, dell’Associazione culturale “Il Cerchio e le Gocce”, che promuove a Torino la street art come strumento di riqualificazione urbana, rispecchia l’impostazione del tema: piccoli gruppi di animali che in natura non hanno alcun legame di specie condividono lo spazio grafico in una rappresentazione fresca e senza pregiudizi del concetto poliedrico di “famiglia” quest’anno al centro del Festival.

► LA MOSTRA: ELLIOTT ERWITT. FAMILIES. Quest’anno il Festival rinnova la collaborazione con CAMERA dopo la felice esperienza della mostra Martha Cooper: On the Street del 2018. In linea con il tema dell’edizione 2020, la nuova mostra Elliott Erwitt. Families (dal 31 marzo al 19 aprile 2020) induce una riflessione sulla rappresentazione dei rapporti parentali e affettivi in fotografia attraverso le immagini di un maestro di fama internazionale, presentando i dodici scatti da lui creati per il Calendario Lavazza del 2000.

Nel 1999 Lavazza commissionò una ricerca dedicata alle “nuove famiglie” d’Europa, per documentare i loro modi di vita, gli atteggiamenti e i momenti domestici che avrebbero potuto costituire segnali di importanti cambiamenti sociali, individuali, antropologici. L’incarico fu affidato proprio al fotografo dell’agenzia Magnum, noto per il suo senso dell’ironia che gli permetteva di indagare senza filtri, eppure con incredibile delicatezza, le sfumature dell’animo umano. Il fotografo statunitense nato a Parigi nel 1928 ha ripercorso così lo spettro dei possibili rapporti familiari con uno sguardo che trascende giudizi e pregiudizi. Uno sguardo contemporaneo e trasversale, che, a vent’anni di distanza, rende le sue fotografie ancora in grado di stimolare una riflessione. In concomitanza con la mostra allestita a CAMERA, Sottodiciotto Film Festival & Campus proporrà, all’interno del cartellone delle sue proiezioni al Cinema Massimo, il documentario Elliott Erwitt: Silence Sounds Good di Adriana Lopez Sanfeliu.

► IL PROGRAMMA PER LE SCUOLE Come sempre il Festival avvierà la sua nuova edizione con il tradizionale programma dedicato alle scuole di ogni ordine e grado, per il quale sono aperte le prenotazioni. L’articolato palinsesto di proiezioni – sempre abbinate a incontri con ospiti che discutono e approfondiscono con il giovanissimo pubblico i temi proposti dai film in cartellone – attività didattiche e laboratori modulati secondo le diverse fasce di età, nonché appuntamenti formativi riservati a insegnanti ed educatori, si dipanerà a partire dal 2 marzo, precedendo e poi affiancando, fino al 3 aprile, il programma aperto a tutto il pubblico.

Anche quest’anno il Festival trova il proprio fulcro nel Concorso nazionale dei prodotti audiovisivi realizzati dalle Scuole. Nell’edizione 2020, la sezione competitiva comprende 175 titoli, su circa 300 partecipanti al bando, che gareggeranno, come sempre, nelle tre sezioni previste: Scuole dell’Infanzia e Primarie, Scuole Secondarie di I grado, Scuole Secondarie di II grado. I temi affrontati negli elaborati confermano tendenze e interessi prevalenti già rilevati negli ultimi due anni. I lavori dei più piccoli si focalizzano soprattutto sull’accoglienza e sull’integrazione del diverso, sull’ambiente, sulle animazioni tratte da classici della letteratura. Il tema del bullismo, che, purtroppo, quest’anno si affaccia anche negli elaborati delle Scuole Primarie, continua a essere predominante nei lavori dei più grandi, dove ricorre soprattutto nella sua variante “cyber”. Oltre che sui comportamenti violenti e discriminatori nei confronti del “diverso” (per origine, orientamento sessuale, condizioni fisiche), molti audiovisivi realizzati dalle Scuole Secondarie di I e II si focalizzano sui problemi, sempre più sentiti, della dipendenza da telefonino e della ludopatia da smartphone, ma non mancano anche lavori, probabilmente influenzati dalle nuove serie tv, che si ispirano a vari generi cinematografici, soprattutto fantasy e fantascienza.

► INFO: Sottodiciotto Film Festival & Campus c/o AIACE - Associazione Italiana Amici Cinema

d'Essai – Torino, Galleria Subalpina 30, Torino; tel. 011 538962, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.sottodiciottofilmfestival.it

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