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La Camera Azzurra uno dei romanzi più riusciti del prolifico Georges Simenon, In evidenza

La Camera Azzurra uno dei romanzi più riusciti del prolifico Georges Simenon, “Se io mi ritrovassi libera, faresti in modo di renderti libero anche tu?” Tony Falcone non aveva dato peso a quelle parole, coperte quasi dal rumore del treno “Lui e Andrèe erano due solo a letto, in quella camera azzurra che con una sorta di sfrenatezza impregnavano del loro odore”.Tutto sarebbe rimasto confinato in quello spazio, pensava lui, fuori dal tempo e dalla verità. La Camera Azzurra – pubblicato nel  1964 – è uno dei romanzi più riusciti del prolifico Georges Simenon, lo scrittore belga famoso per aver ideato il leggendario Maigret. Eppure la parte migliore della produzione letteraria di Simenon comprende una corposa serie di racconti e di romanzi che non sono ascrivibili alla categoria dei cosiddetti polizieschi – brutta parola, poco adatta anche a definire le storie che hanno come protagonista il celebre commissario parigino. Il tema narrativo de La Camera Azzurra è tra i più abusati nella storia della letteratura: l’adulterio. Scrivere un romanzo di successo parlando di tradimenti, dopo tutto quello che è stato raccontato sull’argomento dall’Iliade in poi, passando per Otello e Desdemona, può richiedere uno sforzo sovrumano. Si rischia di inciampare in una banalità scritta chissà quante volte. E’ capitato e capita a molti scrittori, ma non a Simenon, autore eclettico, dalla  vena originale e inesauribile, capace di attraversare qualunque genere letterario e di mandare in stampa un romanzo dopo appena venti giorni di lavoro metodico. Da grande maestro della narrativa, Simenon riesce a catturare l’attenzione del lettore con ogni dettaglio, anche il più insignificante: un rumore di passi, una luce che filtra attraverso la porta socchiusa, il gesto lento e silenzioso di un passante, il respiro affannoso di un bugiardo. La Camera Azzurra è la storia di un’attrazione fatale che non si interrompe neppure davanti a un duplice omicidio. Ogni giovedì pomeriggio Tony e Andrèe vivono ore di passione in un albergo fuori città. Tutto era cominciato per caso: una ruota bucata, lo sguardo invitante di lei, il cedimento palpitante di lui, proprio lì, sul ciglio della strada. Per Madame Despierre quegli incontri furtivi, concordati con un segnale dietro la finestra, sono una vera ossessione, una mania devastante che le imprigiona il corpo e l’anima. Un uragano di lussuria e crudeltà che travolge due famiglie e l’incolpevole Tony, anche lui come la sua amante condannato dal vortice di quella insana passione più di quanto non faranno i giudici della Corte d’Assise: “Mai, neppure nei momenti in cui  i loro corpi erano stati più uniti, l’aveva trovata così bella, così raggiante”. Il Simenon che non ti aspetti, il sublime narratore dell’eros violento e irrefrenabile, dell’abbraccio mortale di due complici sfacciati e insaziabili. Com’è lontano Maigret.

(Angelo Cennamo)