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Purity anche in Italia l’ultimo, attesissimo romanzo di Jonathan Franzen: In evidenza

 Purity anche in Italia l’ultimo, attesissimo romanzo di Jonathan Franzen:Esiste la purezza o è un’utopia? Cinque anni dopo Freedom - Libertà - esce in Italia l’ultimo, attesissimo romanzo di Jonathan Franzen: Purity. Chiedersi se Franzen sia o meno il più grande scrittore contemporaneo, in America e nel mondo, non è importante. Ci basta sapere che di tanto in tanto il suo immenso talento ci regala pagine di grande bellezza e che i suoi libri ci fanno buona compagnia. Purity è il nome di un ragazza che si fa chiamare Pip - come il protagonista di Grandi speranze di Charles Dickens - e che lavora in un call center trascinandosi un debito universitario di 130 mila dollari. Ha una madre depressa dal passato misterioso, ma preferisce vivere lontano da lei, in una casa occupata da un gruppo di anarchici pacifisti. Purity è un romanzo sulla ricerca di un padre mai conosciuto e di un’indefinita integrità morale che tutti i personaggi del libro sembrano aver perduto. E’ un racconto autobiografico? Per certi versi tutti i romanzi di Franzen lo sono, soprattutto gli ultimi tre. In questo, pare sia lo stesso autore a confessarlo: Troppi Jonathan. Una piaga per la letteratura i Jonathan. La storia di Pip Tyler è una lunga avventura che attraversa sei decenni e due continenti. La struttura polifonica del libro aiuta il lettore a seguire la trama da più punti di vista con un andirivieni spazio-temporale molto suggestivo. Uno dei momenti salienti del racconto è l’incontro tra la giovane protagonista e Andreas Wolf, una specie di Juliane Assange cresciuto nella Germania dell’Est, che dopo aver commesso un terribile delitto insegue l’improbabile riscatto – la purezza – in Sud America, dove fonda con i suoi adepti un’organizzazione di spionaggio telematico chiamata  Sunlight Project. La storia di Andreas è un fine stratagemma narrativo al quale Franzen ricorre per denunciare la propria avversione per i social network:  lo scopo di internet e delle tecnologie connesse era liberare l’umanità dai compiti che prima davano significato alla vita e perciò ne costituivano l’essenza. Come dire che tra il regime comunista che ha spiato Andreas e la dittatura tecnologica non c’è molta differenza. Ne Le Correzioni Franzen ha raccontato l’illusione di una coppia di anziani genitori di aver impedito ai loro tre figli ogni deviazione dal giusto. In Libertà  l’inconfessabile delirio amoroso di una moglie attratta dal migliore amico di suo marito, quel Richard Katz modellato sulla figura introversa del collega Dave (Wallace). In Purity l’ostinata ricerca della purezza e la redenzione dai sensi di colpa: il senso di colpa deve essere la più mostruosa delle dimensioni umane. Tutto sembra scorrere all’interno di una traccia narrativa forse preordinata nella quale i tre romanzi si raccolgono in una sorta di ciclo dedicato ad un’umanità perduta. E’ la peculiarità di Franzen, scrittore sì postmoderno ma che porta dentro di sé gli echi di un sentimentalismo che ha radici nel passato. Suggestioni di un mondo antico che sembra declinare insieme alla sua stessa narrazione. Quale sorte toccherà al romanzo e ai romanzieri nel secolo appena cominciato? Il richiamo a Dickens non è casuale. Purity è un libro con pochi spunti umoristici rispetto alle trame che lo hanno preceduto, ma è un’opera ambiziosa, intensa e ricca di pathos, con un’ambientazione insolita ed affascinante. Gli basta appoggiare le dita sulla tastiera per evocare mondi interi. Il migliore Jonathan della letteratura.

(Angelo Cennamo)                     

Ultima modifica ilVenerdì, 18 Marzo 2016 17:05
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