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Equitalia: "Con questo sistema lo Stato istiga all'usura"

Equitalia: Roma, 29 dicembre 2015 - "Non ci sono dubbi che si tratta di istigazione a ricorrere all’usura. Imprese e famiglie per salvare azienda, casa, stipendio o pensione, si indebitano e spesso sbagliando si rivolgono finanche agli usurai criminali, per pagare a loro volta costi da “tassi d’usura” ad Equitalia. Perchè se non paghi Equitalia, la società dello Stato ti blocca tutto e ti mette in vendita i beni dei tuoi figli. Equitalia non distingue se non si vuole pagare o non si puo’ pagare. Bisogna fermare questa illegalità di Stato". Il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro è chiaro nel denunciare questa situazione voluta dallo Stato, per poi fra l'altro ottenere scarsissimi risultati in termini di incassi. Equitalia e’ lo strumento scelto per vessare i suoi cittadini onesti e capace di controllare come non sarebbe mai avvenuto nei peggiori sistemi antidemocratici. Peccato che i contribuenti "controllati" sono coloro che invece che evadere, hanno presentato una regolare dichiarazione dei redditi o un adempimento INPS o relativo ad un tributo locale o nazionale e non hanno potuto pagare. "Noi non rappresentiamo cittadini e imprenditori che vanno in Ferrari - dice Finocchiaro - ma cittadini onesti che non hanno potuto pagare. E’ chiaro a tutti che Equitalia ha fallito nel recuperare i soldi dei disonesti e della casta. E’ stata capace solo di colpire solo chi lavora e produce. Ecco perchè va subito affrontata la modifica legislativa della legge sulla riscossione" aggiunge infine Finocchiaro.

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Aspettando Purity leggiamo Le Correzioni, capolavoro assoluto di Jonathan Franzen.

Jonathan FranzenAspettando Purity, disponibile nelle librerie italiane dal prossimo mese di febbraio ma già evento letterario dell’anno negli Stati Uniti e in mezzo mondo,  non vi dispiacerà - se non lo avete ancora fatto - tuffarvi nelle 599 pagine de Le Correzioni,  terzo romanzo in ordine cronologico e capolavoro assoluto di Jonathan Franzen. Leggere Franzen non solo fa bene all’anima ma ci aiuta comprendere e ad orientarci nella modernità senza subire il fascino dei suoi riti omologanti e delle sue manie.

Il linguaggio brillante e raffinato e la capacità di scavare nella parte più intima dei protagonisti delle sue storie fanno di Franzen uno dei migliori talenti narrativi in circolazione, e dei suoi libri – questo in particolare – una boccata d’ossigeno per quanti si sentono smarriti nel magma dilagante della sottocultura di massa. Quando Franzen sta per pubblicare Le Correzioni, nel 2001, l’America non è stata ancora scossa dall’attentato dell’11 settembre. Quanto quel tragico evento possa avergli fatto cambiare opinione sui valori della società contemporanea, spesso criticati e ridicolizzati con sarcasmo, è difficile stabilirlo. Resta il fatto che il romanzo offre al lettore uno straordinario spaccato familiare fatto di profonda umanità e spietato cinismo, nel quale ciascuno di noi può almeno in parte riconoscersi.  Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di terribile stava per accadere, lo si sentiva nell’aria. L’incipit è di quelli che non si dimenticano: Quel ramo del lago di Como…...

Le Correzioni è un romanzo intenso, appassionante, da leggere tutto d’un fiato. A tratti può risultare esageratamente complesso: in alcune sue parti la prosa si arricchisce di complicati tecnicismi e di prolisse divagazioni fuori tema ( l’influenza di Foster Wallace si sente), ma il ritmo incalzante della trama e l’eleganza dello stile non lo rendono mai noioso. Attraverso i paradigmi del finto moralismo, Franzen conduce il lettore ad una lunga riflessione sulla famiglia tradizionale e sulle ipocrisie dei nostri tempi. La qualità della scrittura è notevole, l’empatia tra l’autore e i personaggi del racconto, un miracolo di rara bellezza. A distanza di soli quindici anni dalla sua pubblicazione, Le Correzioni possiamo già considerarlo una pietra miliare della letteratura mondiale – tra i dieci romanzi più belli di questo secolo nella classifica di Panorama.

I protagonisti sono una coppia di anziani coniugi del Midwest,  Alfred ed Enid Lambert, logorati dai ricordi e dalle delusioni della loro vita matrimoniale, fatta di duro lavoro, di numerose rinunce e di frustrazioni taciute. L’uno in preda ai sintomi del Parkinson, l’altra desiderosa di radunare per un ultimo Natale i tre figli, educati secondo i buoni valori della borghesia americana, sempre attenti a correggere ogni deviazione dal giusto. Chip,  professore universitario che  ha perso il posto al college per avere intrattenuto una relazione sessuale con una sua allieva; Gary, dirigente di banca che non vuole ammettere di essere caduto vittima della depressione e di trascinarsi un matrimonio finito; Denise, chef di successo ma dalla vita sentimentale troppo turbolenta e trasgressiva per i canoni educativi dei suoi genitori. Ritrovarsi tutti a casa per l’ultimo Natale, come vorrebbe Enid, sembra impossibile fino a poche pagine dalla fine. Ma forse non tutto è perduto e chissà che in casa Lambert, dopo la tempesta, non ritorni il sereno.

(Angelo Cennamo)

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Benzine di Gino Pitaro

Trama e note:

Benzine di Gino PitaroLuigi ha trentacinque anni e vive nell'hinterland romano. La sua vita è scandita da lavori saltuari e precari, dall'impegno nel dottorato di ricerca, dalle amicizie.
Spiccano tra le sue frequentazioni, Natalia, un'immigrata russa, poi Verena e Giusy - che coltivano con lui la passione per l'impegno politico, per il cinema e per la cultura in genere -, ma soprattutto Antonio che, impiegatosi presto dopo gli studi, è un po' un punto di riferimento per il gruppo.
Luigi vive un rapporto conflittuale con Guido, compagno d'università, il quale si trova a suo agio nei meandri della lotta studentesca, mentre il multirazziale e un po' bizzarro quartiere di residenza, nonché il condominio dove abita, riempiono le sue giornate di episodi eccentrici e liminali.
La comitiva si divide fra battaglie sociali e il piacere di stare insieme, condividendo piccole-grandi avventure, spesso vissute con ironia - come sottilmente ironico e umoristico è l'io narrante -, mentre in altre emerge un ideale romantico dell'esistenza.
Non mancano momenti esilaranti da “gioventù di Campo de' Fiori”, ma sullo sfondo si delinea con potenza e singolarità una certa periferia romana che, di fatto sconosciuta e oggetto di manierismi post pasoliniani, mai è stata trattata nella sua specificità in tempi recenti, preferendo appunto il “comodo” rifugio del romano del nordest per eccellenza, ovvero Pier Paolo Pasolini, il “prezzemolo di Roma”, citato a (s)proposito dal mondo culturale in una variegata gamma di situazioni.
Luigi sperimenta sulla propria pelle le contraddizioni del movimento universitario, ma il mettersi alla prova lo orienta verso nuove domande e diversi sentieri da percorrere, nonostante sia invitato da Giusy e Verena a continuare ad essere un punto di riferimento all'interno dell'occupazione.
Il pendolarismo e la questione rom diventano un particolare metronomo della narrazione, e ci trasmettono il gusto vero e forte anche attraverso il non detto.
Gli accadimenti si susseguono altalenanti in un contesto di cambiamenti individuali e sociali.
Ma c'è un avvenimento più grande che incombe sulle esistenze dei protagonisti e sconvolgerà le loro vite, determinando conseguenze per tutti e segnando sorprendenti tappe del destino.
Le cose non sono sempre come sembrano e le persone che ci sono accanto possono rivelare aspetti reconditi e sconosciuti. Chi sono gli amici di Luigi?

Personaggi, situazioni e dialoghi offrono un orizzonte originale eppure pregnante, forse perché sostanzialmente la periferia italiana è vista più dall'occhio dell'intellettuale che non vi è immerso che da quello di chi la conosce davvero. Il Nordest di Roma assurge a simbolo di un nordest che non è solo un contesto geografico metropolitano, italiano o internazionale, ma un luogo dell'anima ben definito, con il suo essere “bastardo”, ovvero frutto di un'alchimia tra la grande città e il confine dei piccoli centri adiacenti, che spesso si fondono. Come in una sorta di parallelismo, ciò accade anche tra grandi aree geografiche: il movimento orario, “verso est” (e non antiorario) crea l'osmosi continua dell'esistente. Questa identità ibrida genera dei nuovi paradigmi sociali e antropologici, mai affrontati in forma di narrazione.
E anche Pier Paolo Pasolini chi è se non un figlio del nordest?
I protagonisti percorrono un cammino di iniziazione, lungo questa costellazione umana.
Le metafore o allegorie del fuoco e degli elementi, spesso alternate a denominazioni geometriche, tracciano il libro e si fanno polarizzatrici di curiose convergenze, che sconfinano con la cultura pop. E come capita spesso il locale spiega il globale più di ogni altra cosa.

 

CiboCrudo, la Community per Sapere Come Mangiare Buono e Sano

CiboCrudo, la Community per Sapere Come Mangiare Buono e SanoPer cambiare le cose ci vuole un insieme di persone che credano in un’idea e vivere in salute mangiando in modo naturale: nasce da queste 2 forti idee la Community di CiboCrudo, che nel suo piccolo vuole cominciare a cambiare le cose...

Roma, 9 dicembre 2015 - Ghandi diceva: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Troppo spesso purtroppo siamo portati a pensare che la volontà di pochi non possa portare ad una modifica in senso positivo dello stato delle cose attuali.
C’è però chi, come Annamatilde Baiano, fondatrice della CiboCrudo (www.cibocrudo.com), che crede che "l'informazione, la condivisione e le esperienze possano creare quella base comune per fare dei piccoli passi verso il cambiamento, cioè verso la consapevolezza che stare bene si può se solo si torna a mangiare in modo naturale, 100% vegetale e 80% crudo".

Per questo Annamatilde, preoccupandosi delle persone e della loro salute ha creato una vera e propria community legata alla filosofia del mangiare buono e sano in modo da essere un punto di riferimento per tutti colori che vogliono sapere di più su ciò che mangiano, su come stare meglio, su come intraprendere e portare avanti un percorso di modifica delle proprie abitudini a tavola, che possa migliorare la nostra vita di ogni giorno e quella del pianeta.

Si fa infatti un gran parlare di sostenibilità, ma ci si dimentica poi di sottolineare quanto la produzione industriale dei cibi e la lavorazione di carne e derivati vada ad incidere sulla salute della Terra. Fare del bene a se stessi dunque significa anche fare del bene agli altri.

Ecco perché CiboCrudo non è solo un ecommerce in grado di fornire i migliori prodotti crudi in circolazione e neppure solamente una rete di rivenditori sul territorio italiano, ma anche una comunità attiva giorno dopo giorno: negli account social di Facebook, Google+, Twitter e Instagram, all’interno del sito e nel blog CiboCrudo Journal (www.cibocrudo.com/blog) vengono pubblicate quotidianamente informazioni utili per la salute, ricette per sperimentare nuovi piatti e testimonianze di chi ha ritrovato il benessere cambiando alimentazione.

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