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Perdita dei capelli: è allarme tra le ragazze soprattutto le giovanissime

Chi lo ha detto che la perdita dei capelli riguardi solo l’universo maschile? Niente di più falso, soprattutto negli ultimi anni, in cui stiamo assistendo a un preoccupante cambio di paradigma che vede coinvolto anche il mondo femminile. Quello delle adolescenti in primis, con numeri in costante crescita, sebbene il marketing dell’industria del capello continui a rivolgere le proprie attenzioni prevalentemente a quello maschile.
Spesso sono i genitori a notare l’evidente perdita dei capelli nelle proprie figlie che impreparate culturalmente ad affrontare la problematica, tendono a sottostimarla, a nasconderla o, addirittura, a negarla. Le cause di questa inaspettata impennata sono molteplici. Si va da questioni legate ai cambiamenti ormonali fino a quelle alimentari, senza dimenticare quelle emotive e psicologiche innescate dalla pandemia che, secondo l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza del Dipartimento delle politiche della famiglia, hanno mutato fortemente gli equilibri e le routine degli adolescenti, resi invisibili, “silenziati” e costretti a crescere nella costante incertezza del futuro.
«Nella mia esperienza professionale – spiega il dottor Angelo Labrozzi, farmacista, collaboratore con l’Università di Chieti ed esperto nello studio della caduta dei capelli - sono sempre più frequenti le giovanissime con problemi di indebolimento dei capelli dovuto in parte ad un’alimentazione poco equilibrata e, in parte, a cause stresso gene legate al mondo adolescenziale».
Dello stesso avviso è la dottoressa Rossana Putignano, psicologa clinica, psicoterapeuta psicoanalitica, psicoterapeuta cognitivo comportamentale in formazione: «É evidente, laddove la causa non sia androgenetica, che l'origine della caduta dei capelli spesso possa essere lo stress subito in particolari periodi della nostra vita. L'adolescenza è un’ esperienza molto traumatica nella vita di un individuo. In questa fase inizia l’attenzione
verso il proprio corpo, specie dei capelli, visti come "cornice"; da curare insieme ai primi trucchi su volti a metà tra la bambina e la giovane donna. Ora immaginiamo una adolescente con alopecia o con una grave forma di perdita di capelli o peggio, una ragazzina sottoposta a chemioterapia, come possa sentirsi senza la sua "cornice"; che fa da surrogato a una identità ancora in formazione: si ha la sensazione di essere 'diverse',
osservate, al centro dell'attenzione in un periodo che oscilla tra la timidezza e la voglia di emergere».
Senza dubbio, un’esperienza del genere, può essere critica perché a peggiorare la situazione c’è la mancanza di fiducia nelle cure per risolvere il problema. «Ciò spesso determina ritrosia oppure addirittura la voglia di non curarsi - spiega Labrozzi, ideatore del Metodo di Nardo incentrato sulla caduta dei capelli – quando invece molto spesso basterebbe una buona alimentazione e, in alcuni casi, una buona integrazione nutraceutica». Dunque, niente panico e niente “fai da te”. Al contrario, occorre affidarsi a un esperto, migliorare e soprattutto variare la propria alimentazione. Se necessario si può prevedere l’assunzione di integratori. Sul mercato ce ne sono diversi.
«Questi prodotti però hanno un problema comune, quello della formulazione. Molte persone pensano che più sono le sostanze contenute in un integratore e maggiore sarà la sua efficacia. In realtà è esattamente il contrario. Come fanno le grandi industrie a inserire tutte quelle sostanze? Riducono il dosaggio di ogni ingrediente. Tuttavia, quando questo è più basso, non permette di raggiungere il quantitativo ottimale necessario per avere
l’effetto desiderato. Quindi, l’idea che più componenti ci sono in un integratore, più questo è concentrato è un mito da sfatare. Anzi, meno sostanze compongono l’integratore, più questo sarà concentrato e utile», ribadisce Labrozzi.
Il consiglio dell’esperto è quello di assumere vitamine del gruppo B, zinco, selenio, metionina, ferro, cisteina e vitamina C. A tavola, invece, «esistono 3 alimenti che mantengono in salute i nostri capelli: il salmone, importante fonte di Omega 3, le uova, che contengono ferro e molte vitamine del gruppo B e la frutta, sia secca sia fresca, meglio se di stagione, come arance e kiwi, ricchi di vitamina C poiché rallentano l’invecchiamento del
bulbo e la caduta dei capelli».
Ma non bisogna trascurare la cura dei capelli giornaliera, partendo dagli strumenti che utilizziamo di più: la spazzola e il pettine. Ogni tipologia di capello ne richiede uno specifico.. Il consiglio di Labrozzi è di bandire pettini in plastica perché elettrizzano il capello, preferendo quelli in legno. I capelli, inoltre, andrebbero pettinati e spazzolati non solo sulle lunghezze, ma partendo dal cuoio, in modo da esercitare un massaggio che attivi la circolazione e rimuova pelle secca e sebo. Attenzione anche al lavaggio: evitare prodotti aggressivi per chi ha i capelli grassi e prodotti corposi per chi li ha sottili. I capelli vanno lavati con acqua tiepida, preferendola fredda per l’ultimo lavaggio, così da stimolare la microcircolazione, favorendone una crescita veloce.
Evitare inoltre di raccogliere i capelli in code e trecce, perché a causa della trazione sulle radici le indeboliscono e possono spezzare i fusti; abolire le extension perché creano un peso eccessivo sulle radici; ridurre le colorazioni o decolorazioni; non utilizzare i cappelli nei luoghi al chiuso e prediligerli, al contrario, quando le temperature sono molto rigide, eliminare tassativamente il fumo poiché determina degli spasmi capillari per via di una inadeguata circolazione sanguigna; regolare il ciclo del sonno.

VI° edizione del Premio Las Mariposas - Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Salerno, 23 novembre 2021

La VI° edizione del Premio Las Mariposas si svolgerà il prossimo 25 novembre-Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne-, dalle ore 10, presso il Teatro Ghirelli di Salerno. Il Premio viene promosso ed organizzato dall'Associazione italo-dominicana Paifa-www.associazionepaifa.com, con sede a Salerno, che lavora da anni per l'integrazione e la condivisione della cultura della Repubblica Dominicana con quella italiana valorizzando l'operato, in particolare delle donne dominicane immigrate, con progetti sociali e culturali. Il Premio Las Mariposas nasce per ricordare il sacrificio delle tre sorelle Mirabal, denominate le Las Mariposas-Le Farfalle che il 25 novembre 1960 furono trucidate a Santo Domingo dal tiranno Rafael Leonida Trujillo. Da allora il 25 novembre è diventata, con proclamazione da parte dell'ONU,  la data in cui si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.  Il Premio Las Mariposas è rivolto a tutti gli studenti delle scuole secondarie e superiori della Città di Salerno e della Regione Campania coinvolgendoli con la realizzazione di lavori letterari, artistici e audiovisivi in memoria delle sorelle Mirabal. I lavori migliori  vengono scelti e premiati da una giuria  dedicata.   

La conferenza stampa di presentazione del Premio Las Mariposas 2021 si è svolta ieri, 22 novembre, dalle ore 11, nel ristorante Locanda Tancredi-www.locandatrancredi.it, situata  in via S. Nicola del Palumbo, n.2 a Salerno. Il meeting stampa è stato organizzato con il patrocinio del Comune di Salerno- Assessorato Pari Opportunità, in sinergia con l'Associazione internazionale Miss Chef-www.misschef.net e la Locanda Tancredi.     

La presentazione e l'ufficio stampa della conferenza sono stati a cura della giornalista internazionale Mariangela Petruzzelli, presidente dell'Associazione Miss Chef. Pasqualina Memoli, vice-sindaco della Città di Salerno e Assessore alle Pari Opportunità ha aperto la conferenza con i saluti istituzionali. Relatori dell'incontro stampa sono stati: Gaetana Falcone-Assessore Pubblica Istruzione del Comune di Salerno,  Janet Bautista Gomez, presidente dell'Associazione Paifa, Chiara Tancredi, proprietaria del ristorante Locanda Tancredi e referente Miss Chef per Salerno e provincia. Sono intervenuti: le componenti del comitato organizzativo del Premio Las Mariposas che sono Anna Maria Vitale, Anna Serlinga, Pina Sozio presidente di giuria del Premio, Rina Picella; Anna Martulano, dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico”Calcedonia De Filippis” di Salerno e l'avvocato Antonia Provenza del centro di ascolto Las Mariposas a Salerno.

La vicesindaco di Salerno, dott.ssa Pasqualina Memoli, in apertura della conferenza stampa di ieri, ha evidenziato: E' importante che le istituzioni politiche sostengano iniziative come quelle del Premio Las Mariposas- organizzato con grande competenza dall'associazione Paifa di Salerno con la sua presidente Janet Bautista- in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne per cui non si fa mai abbastanza. Oggi è necessario rivolgersi soprattutto ai ragazzi, come fa il Premio Las Mariposas, per educare ai comportamenti di rispetto e legalità soprattutto nei confronti delle donne. Sono un medico e so bene cosa vuol dire intervenire in caso di violenza e di abuso di una donna. Esprimo plauso anche  al lavoro internazionale dell'associazione Miss Chef con Mariangela Petruzzelli e Chiara Tancredi perchè solo il lavoro e l'impresa delle donne può dare dignità alle altre donne contro le emarginazioni e le violenze.  A breve costituiremo la consulta delle donne della Città di Salerno cui tutte le donne delle associazioni qui presenti verranno invitate a far parte per lavorare tutte insieme a progetti concreti soprattutto contro le violenze”.

L'Assessore alla pubblica istruzione della Città di Salerno, dott.ssa Gaetano Falcone, ha affermato: “Lavoro con l'associazione Paifa da anni e lo fa con atto d'amore e impegno perchè coinvolge, prima di tutto, le scuole ed i ragazzi. Educare le nuove generazioni contro le violenze sulle donne è prima di tutto un dovere. Sarebbe anche molto interessante dare vita ad un campo di baseball a Salerno, progetto sportivo che da anni Paifa e Janet Bautista vorrebbero realizzare qui per formare giovani e meno giovani al valore dello sport anche contro le violenze”.

Janet Bautista Gomez, presidente dell'Associazione Paifa, ha dichiarato: “Sono emozionata di annunciare la VI° edizione del Premio Las Mariposas che l'anno scorso, a causa del covid, abbiamo realizzato con un video online. Tornare in presenza è molto importante  per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal, simbolo ed esempio per tutte le donne vittime di violenza nel mondo. Ringrazio tutte le donne, sia delle istituzioni che attive in campo sociale, che sostengono il Premio Las Mariposas: tutto il comitato organizzatore, le insegnanti delle scuole coinvolte, Mariangela Petruzzelli di Miss Chef, Chiara Tancredi e  il vicesindaco Memoli e l'assessore Falcone”.  

La sinergia tra l'Associazione Paifa e l'Associazione Miss Chef si consolida ancora di più in occasione del Premio Las Mariposas 2021. Janet Bautista Gomez è anche Miss Chef Roma 2019 e venne come madrina a New York-USA nell'ottobre 2019 durante la sesta edizione del Premio MISS CHEF NY. In quella occasione Mariangela Petruzzelli, presidente Associazione Miss Chef e Janet Baustista con Nino Melito Petrosino, pronipote del noto poliziotto Joe Petosino, furono ricevuti in Consolato Dominicano a NY. Mariangela Petruzzelli, presidente di Miss Chef, ha evidenziato: “Sono lieta ed onorata di tornare a collaborare con Janet Baustista e l'Associazione Paifa. Da marzo 2018 è anche nato lo “spin-off” sociale di Miss Chef: il progetto “Donne intelletto d’amore e oltre”, una rassegna di conferenze-evento nazionali ed internazionali che intendono raccontare, in modo multiculturale e trasversale, il mondo delle donne ed il loro potere creativo e di rinascita sempre facendo trionfare bellezza, amore ed intelligenza del cuore contro la violenza, l'emarginazione, l'abuso di potere, l'ignoranza e l'arroganza partendo dalle azioni socio-istituzionali messe in campo per la tutela delle donne contro il femminicidio, le violenze ed i maltrattamenti domestici e non, in un confronto internazionale di progetti e competenze tra Italia, USA e Centro-America.  Lavoriamo da anni anche con Minou Mirabal, già ministro di giustizia nella Repubblica Dominicana e figlia di Minerva una delle tre sorelle Mirabal, trucidate  il 25 novembre del 1960.  Ringrazio anche, per sagacia e interventismo, Chiara Tancredi che è referente Miss Chef per Salerno e provincia che ha messo a disposizione la sua bella struttura ricettiva per questa importante occasione. Il 25 novembre saranno presenti anche due amici e partner dell'Associazione Miss Chef: Nino Melito Petrosino, pronipote di Joe Petrosino, simbolo internazionale di legalità e Caterina Villirillo, presidente dell'Asssociazione Libere Donne di Crotone con cui Miss chef collabora dal 2012 anche per ricordare Lea Garofalo, vittima di un caso eclatante di femminicidio, con la divulgazione della bambola Lea realizzata dalle libere donne. Con Libere Donne abbiamo fatto partire il progetto di Accademai sociale di cucina con corsi formativi e attivazione delle politiche del lavoro in campo eno-gastronomico che partiranno dal 2022  anche grazie alla rete nazionale e internazionale imprenditoriale di Miss Chef per dare vita ad una progettualità permanente e continua  con la senatrice Silvia Vono della commissione femminicidio al Senato e con la Ministra per le Pari Opportunità  Elena Bonetti”.  

Chiara Tancredi, proprietaria del ristorante Locanda Tancredi e imprenditrice turistica  nonché referente dell' associazione Miss Chef a Salerno e provincia, ha detto: “Ho deciso di sostenere senza remore l'iniziativa Premio Las Mariposas su indicazione di Mariangela Petruzzelli, essendo lieta ed onorata di essere da un mese referente di Miss Chef per Salerno e provincia.  E' importante anche il supporto delle istituzioni donna qui presenti oggi come anche quello dell'imprenditoria femminile a supporto serio e concreto per aiutare le donne vittime di violenza.”                          

I retroscena della storia dell’euro in "Alex, un giallo valutario"

Rivela importanti retroscena della storia dell’euro, in forma di thriller. Il nuovo libro, appena uscito su Amazon, si chiama Alex- un giallo valutario, e promette di svelare la natura del denaro e i fondamenti della finanza. A questo scopo non si serve dell’esposizione di teorie monetarie, ma conduce il lettore attraverso un percorso narrativo, abitato da personaggi affascinanti, che faranno di tutto per sedurlo.

Un giallo, con un sottotesto economico-politico che ha per oggetto l’euro, l’Europa e le guerre imperialiste per il petrolio e la supremazia valutaria.

Una storia dall’intreccio avvincente, che arriva fino a Roma e Parigi, partendo dalla City di Francoforte.

Tutto parte da un gruppo di amici dallo stile di vita libero e non convenzionale, che denuncia a un commissario di polizia la scomparsa del maschio alfa, ovvero Alex, un tecnico petrolifero di origine italiana, appena rientrato dalla guerra in Iraq.

Il commissario è inizialmente scettico, ma finisce per subire il fascino degli amici di Alex e presto diventa uno di loro. Le indagini lo porteranno fino a Roma, ove la strana morte di un extracomunitario insospettisce alcuni agenti antiterrorismo della polizia italiana.

Riusciranno i personaggi a fare luce sui veri motivi della scomparsa di Alex? A scoprire i segreti del suo lavoro, e che cosa aveva a che fare con l’unione monetaria e con l’euro? Riusciranno a capire chi era Alex veramente?

In un finale a sorpresa, il lettore si troverà di fronte a interrogativi universali, legati alla natura del denaro e all’identità dell’individuo nell’era della globalizzazione.

La storia è un’opera di chiara ispirazione europeista, sottolineata dalla varietà dei luoghi e dalle diverse nazionalità dei personaggi.

L’autrice Patrizia Vigiani, originaria di Firenze, si è già distinta per il suo manuale “Forex Trading per Comuni Mortali”, e per il suo impegno contro le truffe online.

Per saperne di più sul libro consigliamo la visita al sito internet www.alex-un-giallo-valutario.de, e alla pagina Facebook www.facebook.com/AlexMoneyThriller.

 

Digital transformation e colloqui da remoto: 6 consigli per le aziende

 Fino a qualche mese fa i colloqui da remoto, realizzati mediante videocall, erano una rarità, un’opzione utilizzata solo in particolari i casi, e unicamente da aziende e da agenzie che avevano saputo prendere di petto la digital trasformation.

L’emergenza sanitaria internazionale ha però rivoluzionato in modo importante anche il mondo della ricerca e selezione del personale, mettendo al centro dei processi proprio la tecnologia video per il recruiting dei migliori talenti. E se da una parte i candidati hanno dovuto ripensare le migliori tecniche e i più efficaci approcci per affrontare un colloquio da remoto, dall’altra parte anche le aziende, abituate a effettuare delle interviste in presenza, si sono trovate costrette ad adattarsi alla situazione.

«Lo strumento della videocall resterà indubbiamente una parte integrante del processo di selezione del personale, ben oltre le esigenze dettate dalla gestione dell’emergenza sanitaria» spiega Carola Adami, head hunter e CEO della società  di selezione di personale qualificato Adami & Associati (www.adamiassociati.com).

«Di fatto le esigenze di distanziamento sociale, da questo punto di vista, hanno velocizzato un processo già avviato all’interno del settore del recruiting, andando a sottolineare i vantaggi, in molti casi, di effettuare dei colloqui da remoto, con benefici concreti sia per l’azienda che per i candidati», spiega ancora l’head hunter.

Ma in che modo vanno organizzati i colloqui da remoto da parte dei recruiter? Come è possibili gestirli al meglio, così che le interviste a distanza abbiano la medesima efficacia dei classici colloqui di lavoro in presenza?

Carola Adami ha sottolineato 6 linee guida da seguire, per eseguire al meglio un colloquio di lavoro a distanza.


LE 6 LINEE GUIDA PER COLLOQUI DI LAVORO DA REMOTO DI SUCCESSO

1- Istruire il candidato

Nel momento in cui si contatta un candidato per fissare un colloquio di lavoro da remoto è necessario essere molto precisi, con una serie di indicazioni pratiche volte a preparare il terreno per un’intervista fluida ed efficace. È dunque necessario condividere con anticipo le necessarie informazioni relative alla piattaforma per videochiamate che verrà utilizzata, all’uso di cuffie e microfoni e via dicendo.

2- Preparare l’hardware

Non solo il candidato deve prepararsi al meglio per affrontare il colloquio di lavoro. Anche chi condurrà l’intervista da remoto deve fare lo stesso, controllando la connessione, la carica del dispositivo, il funzionamento di videocamera e microfono. Sono da preferire, in ogni caso, computer desktop e portatili, affidandosi a dei dispositivi mobili solo quando non è possibile fare altrimenti.

3- Fare un test

Prima di avviare i colloqui da remoto è necessario effettuare dei test, per individuare la presenza di eco o il corretto posizionamento della videocamera del pc. A questo proposito, quest’ultima va posizionata in modo che sia visibile il mezzo busto dell’intervistatore. È da evitare, invece, il posizionamento troppo vicino della videocamera.

4- Guardare in camera

Per analizzare il candidato intervistato il selezionatore deve studiare anche la sua gestualità e le sue espressioni, prendendo quindi in considerazione anche il linguaggio del suo corpo. Ciononostante, in alcuni precisi momenti è bene staccare lo sguardo dallo schermo per puntarlo invece verso la videocamera – posta abitualmente subito sopra: in questo modo si potrà dare al candidato l’impressione di guardarlo dritto negli occhi.

5- Lo sfondo giusto

Per una videochiamata il più possibile efficace è fluida sono da evitare gli sfondi “classici”, come per esempio le librerie: per fare in modo di restituire un’immagine nitida e chiara è consigliabile posizionarsi di fronte a uno sfondo neutro, come per esempio una parete bianca, meglio ancora se in un ambiente illuminato con della luce naturale.

6- Ripensare le tempistiche

Fare dei colloqui di selezione da remoto significa muoversi in modo più veloce. Per programmare un colloquio in videocall non è necessario aspettare delle settimane: se infatti solitamente per affrontare un colloquio di lavoro i candidati devono ritagliarsi almeno mezza giornata libera, nel caso delle videochiamate basterà un’ora del loro tempo. Non sarà poi necessario prenotare delle sale riunioni, né programmare spostamenti. Questo significa che è possibile – e consigliabile – ripensare il ritmo del processo di selezione del personale, a tutto vantaggio di azienda e candidati.

Per saperne di più visitare il sito internet www.adamiassociati.com.

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