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Agosto 2016

Terremoto, prevenire è meglio che curare... considerazioni di una mente semplice.

Siamo ancora a piangere i morti di un terremoto, una nuova tragedia nazionale, ovviamente in piena emergenza, c'è la protezione civile che, come al solito, sta facendo del proprio meglio e, in conferenza stampa, chiede aiuto agli italiani che attraverso i famosi SMS possono contribuire all'emergenza; mi vengono in mente le risate dell'imprenditore Carmelo Virga, gioiva pensando agli affari per la ricostruzione dopo il sisma dell'Aquila, mi chiedo chi starà gioiendo adesso per la distruzione di Amatrice, Accumoli, Arquata del tronto...
Mi chiedo perchè la protezione civile interviene dopo un terremoto, la protezione civile non dovrebbe appunto proteggere la popolazione?

La locuzione protezione civile indica gli enti, pubblici e/o privati che svolgono attività assimilabili alla difesa civile o comunque finalizzate alla tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni - o dal pericolo di danni - che persone o cose potrebbero potenzialmente soffrire in determinate situazioni causate da disastri naturali o disastri di altra natura. (fonte wikipedia)

Non sarebbe opportuno invece utilizzare la protezione civile per mappare i fabbricati nelle zone a rischio ed attuare tecniche di protezione antisismica per adeguare ad esempio i numerosi centri storichi italiani?

Prevenzione 
Se all'atto pratico la previsione esatta di un sisma è, allo stadio attuale della ricerca scientifica, ancora lontana, il rimedio più praticabile e saggio contro i danni materiali ed umani dei terremoti è rappresentato dalla protezione attiva, ovvero dall'uso di efficaci tecniche antisismiche di costruzione di edifici proprie dell'ingegneria sismica come ad esempio l'isolamento sismico: queste tecniche allo stadio attuale sono in grado di minimizzare i danni anche di terremoti estremamente potenti e sono diffusamente utilizzate in alcune delle aree più sismiche al mondo come il Giappone. Per individuare zone a significativo pericolo sismico e a conseguente rischio sismico si fa usualmente ricorso a studi di sismologia storica, paleosismologia e a tecniche di microzonazione sismica fornendo relative mappe di rischio, mentre per valutare gli effetti di un sisma si può ricorrere a tecniche di simulazione.

E non parliamo dei costi, oggi per i primi soccorsi nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto sono impiegate oltre 800 persone, oltre ai mezzi, e si tratta solo del primo giorno, poi ci saranno i costi della ricostruzione e questa è un'altra storia...

I costi della ricostruzione
3,2 miliardi
Sono i soldi utilizzati finora per la ricostruzione dell’Aquila e delle frazioni. Quasi 3 miliardi sono stati spesi per gestire l’emergenza immediata del terremoto – medicine, tende, acqua, cibo, coperte. Per i prossimi 3 anni (2013, 2014 e 2015) sono già stati stanziati 2,3 miliardi. Di questa cifra, circa 660 milioni sono stati stanziati per la ricostruzione dell’Aquila e della sua periferia nel 2013.
7 miliardi
È la stima fatta dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente del denaro ancora necessario per completare la ricostruzione. 6,1 miliardi sono quelli necessari per la sola città dell’Aquila. Sempre secondo il sindaco, l’Aquila avrà bisogno di circa un miliardo di euro l’anno. Secondo una relazione del ministero per la Coesione territoriale, invece, i soldi necessari sono almeno 10 miliardi. Si tratta di cifre aggiuntive rispetto a quelle già stanziate in passato e a quelle stanziate per i prossimi anni. In tutto, per ricostruire la città, dovrebbero essere necessari tra i 14 e i 20 miliardi. (fonte: il post)

Ma non è il momento per le polemiche, oggi si contano e piangono i morti...

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Terremoto di magnitudo 6 devasta il Centro Italia

Il Centro Italia è stato colpito da un devastante terremoto di magnitudo 6 alle ore 3:36 con epicentro in provincia di Rieti nei pressi di Accumoli, il bilancio delle vittime è drammatico ma solo provvisorio, 6 morti ad Amatrice, 6 ad Accumoli e 10 tra Pescara del Tronto ed Arquata.

Il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci ha rilasciato drammatiche parole a Rainews24 «La situazione è drammatica,  Molte persone sotto certamente sotto le macerie, non riusciamo a quantificarle».«Ho girato per il paese e per le sue frazioni, è tutto un crollo, a vista tutte le case sembrano inagibili, serviranno tendopoli per tutta la popolazione».

Il presidente della Regione Nicola ZIngaretti, da Amatrice «La situazione è drammatica, il centro di Amatrice non esiste più, è crollato»... «Questo è il momento più drammatico, quello in cui si sta scavando. Sono in campo tutti: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, Esercito, Anas, Astral. Da questa stanotte è attivo il dispositivo di soccorso con un punto di prima accoglienza sanitaria; elicotteri e ambulanze stanno facendo la spola con gli ospedali di Rieti e Roma, dove sono stati portati già alcuni feriti. Intanto la protezione civile sta allestendo due tendopoli».

Primi soccorsi

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Denuncia contro violenza e omofobia domestica nel nuovo video delle Calypso Chaos

Nel nuovo singolo “Chi Non Dice l’Amore” della band femminile Calypso Chaos si racconta una storia scomoda e purtroppo sempre più attuale di violenza e omofobia domestica. L’attrice Elisabetta De Vito,candidata ai David di Donatello per il film “Non Essere Cattivo” è la protagonista del nuovo videoclip

Roma, 23 agosto 2016 – Le Calypso Chaos, band tutta al femminile, debuttano con il singolo “Chi Non Dice l’Amore” e scelgono un cast d’eccezione per il proprio videoclip. L’attrice Elisabetta De Vito, che ha vestito i panni della madre di Luca Marinelli alias Cesare, nel film “Non Essere Cattivo” di Claudio Caligari, anche stavolta si cimenta con un personaggio complesso e sorprendente: una donna ormai adulta che si ritrova a fare i conti con il proprio passato, figlio di scelte sbagliate condizionate dalla presenza morbosa e violenta del padre (interpretato dall’attore Ciro Scalera), il quale le ha proibito di vivere liberamente la vita che avrebbe voluto.

Laura Avallone, cantante e front woman delle Calypso Chaos, alle prese per la prima volta con la sceneggiatura di un videoclip ha infatti dichiarato: “La discriminazione vera, quella più pericolosa, inizia e spesso trova il suo più basso e violento compimento tra le mura di casa, nell’ambiente che dovrebbe proteggerci dall’esterno, quando le mani di chi dice di amarci sono le stesse che ci rovinano la vita.”                                                                

Un punto di vista schietto e disincantato quindi, un’accusa senza mezzi termini alla famiglia tradizionale che se nell’immaginario collettivo rappresenta ancora l’unica alcova perfetta all’interno della quale crescere figli, in realtà, come ci testimoniano i fatti di cronaca più recenti, è spesso teatro di violenze quotidiane e di discriminazioni, soprattutto quando i figli non rispettano le aspettative dei genitori.

“Questo video è dedicato alle migliaia di donne che tutti i giorni subiscono violenze familiari a causa delle proprie scelte o delle proprie diversità”, ha proseguito Laura Avallone: “Nel caso specifico raccontiamo la storia di una ragazza innamorata di una sua collega di Università con la quale non può vivere liberamente la propria storia d’amore a causa dell’ingerenza violenta del padre, arrivando persino a sposarsi pur di compiacerlo”.

Un ritratto purtroppo realistico e disincantato, che obbliga lo spettatore ad una riflessione profonda su uno degli stereotipi più radicati della nostra società.

“E’ chiaro che non vogliamo fare di tutta un’erba un fascio, non tutte le famiglie sono così, ma purtroppo il numero di uxoricidi, di violenze sessuali e i casi di stalking che popolano l’attuale cronaca, stanno crescendo in maniera preoccupante. Le donne e gli omosessuali in particolare sono ad oggi le categorie più colpite da atteggiamenti discriminatori a partire dalle mura di casa fino all’ambiente lavorativo, e non è raro che in alcuni casi si sia arrivati al suicidio. Come donne e come artiste, ci siamo sentite in dovere di porre l’accento su questa questione, nella speranza che la nostra canzone e il nostro video siano di ispirazione per quanti vogliano riappropriarsi della propria vita perché non è mai troppo tardi per essere felici” ha concluso la cantante delle Calypso Chaos.

Prodotto in collaborazione con Fabrizio Federighi, storico produttore della Bandabardò, per la neonata etichetta indipendente Deep Side Music, “Chi Non Dice l’Amore” è il singolo che anticipa l’album delle Calypso Chaos in uscita a fine 2016, album che promette sorprese e spunti di riflessione da prospettive insolite, atteggiamento tipico di queste quattro musiciste romane che sembrano proprio non aver timore diribaltare gli stereotipi e di affrontare a viso aperto le contraddizioni dell’attuale mercato discografico  “pop mainstream”.

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Fulco Pratesi: "L' attuale sistema di sviluppo è inaccettabile e suicida"

 Fulco Pratesi, ambientalista, giornalista, illustratore e politico italiano, fondatore e presidente onorario del WWF Italia, intervistato dalla Redazione Pro\Versi, prende posizione a sostegno delle politiche ambientaliste, volte a proporre un’inversione di marcia dell’attuale sistema di sviluppo “inaccettabile e suicida”, che sta causando danni “irreversibili” all’ambiente. Alla domanda se sia favorevole o contrario alla tesi secondo cui l’umanità si sta avviando verso l’estinzione a causa dell’attuale sistema di sviluppo, Fulco Pratesi risponde che “L’ umanità è ‘avviata verso l’estinzione’ non solo per l’attuale sistema di produzione, ma per una politica mondiale che spinge in direzione di un futuro in continua e impossibile crescita infinita […] in un Pianeta i cui limiti sono ormai da tempo superati con danni irreversibili al clima e alla biodiversità”. In riferimento alla tesi opposta, ossia quella che vede nelle politiche proposte dai movimenti ambientalisti un freno alla crescita economica, Pratesi sostiene che tali politiche sono volte a frenare solo “un processo di sviluppo inaccettabile e suicida […] sia per l’esplosione demografica, sia per i consumi di acqua che incentivano futuri conflitti, sia per l’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera […] sia per il consumo di suolo e per il saccheggio delle risorse marine giunte al limite di rottura”. Non ha dubbi, Fulco Pratesi, circa la scientificità dei dati su quali si basano le tesi ambientaliste, poiché l’intera comunità scientifica – salvo alcune eccezioni – diffonde dati che suscitano profonda preoccupazione e vanno “contro un’evoluzione globale che ci sta portando alla rovina”. Né vi sono dubbi sul fatto che le accuse di fornire dati non scientificamente plausibili rivolte ai movimenti ambientalisti “provengano da gruppi di interesse legate ai grandi guadagni legati all’attuale sistema di produzione e consumi”. In risposta a quanti sostengono che i movimenti ambientalisti mettano in secondo piano problemi quali la povertà e la denutrizione, in accordo con quanto affermato da papa Francesco nell’enciclica "Laudato sì", Fulco Pratesi ritiene che “la povertà e la denutrizione sono causate da uno sviluppo economico avido, egoista e senza freni, ai danni delle popolazioni più povere ed affamate”. “Risulta chiaro come il movimento ambientalista chieda un cambiamento di rotta e di stili di vita urgente e indifferibile non tanto “mettendo l’uomo in secondo piano” ma assicurando a tutti un ambiente di vita legato ai ritmi e alle esigenze della natura”.

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Parapendio europeo: trionfo francese e due medaglie per gli azzurri

Dai campionati europei di parapendio i piloti della nazionale italiana tornano con una medaglia d'argento nell'individuale maschile, grazie a Joachim Oberhauser, pilota di Termeno (Bolzano), e quella di bronzo a squadre.
Se per l'Italia è stato un successo, per la Francia ed i piloti francesi il 14th European Paragliding Championship è stato un trionfo: tutte loro le medaglie d'oro e pure l'argento femminile!
E' Honorin Hamard il nuovo Roi Soleil del parapendio, seguito da Joachim Oberhauser e dallo spagnolo Xevi Bonet Dalmau; la regina si chiama Seiko Fukuoka Naville, pilota d'origine nipponica trapiantata oltralpe, seguita dalla connazionale Laurie Genovese e da Klaudia Bulgakow (Polonia).
Classifica a squadre: Francia, Germania, Italia, Spagna.
La gara è stata ospitata nella cittadina di Krushevo in Macedonia. Delle dieci giornate di volo in programma ne sono state volate nove da 150 piloti in rappresentanza di 30 nazioni, compresa l'agguerrita pattuglia di 19 donne. Tra i 72 ed i 115 chilometri la lunghezza dei nove percorsi contraddistinti da punti salienti del territorio da aggirare e contrassegnare tramite GPS.
Mediamente i primi piloti al traguardo impiegavano tra le due e le tre ore e mezza per completare i tracciati, tempi dovuti alle diverse lunghezze, alle differenti condizioni meteo ed, ovviamente, all'abilità nel condurre i loro parapendio, grandi vele allungate che si reggono in aria sfruttando le correnti ascensionali.
Gli Italiani hanno superato momenti difficili. In testa all'inizio della gara, la squadra è incappata in una giornataccia al quarto volo ed ha dovuto lottare per risalire al bronzo.
Sotto la guida del CT Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano), questa la formazione: oltre a Joachim Oberhauser, i neo campioni italiani Silvia Buzzi Ferraris (Milano) e Nicola Donini di Molveno (Trento), Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Catania, Piergiorgio Camiciottoli di San Giovanni Valdarno (Arezzo), Marco Littamè di Torino e Alberto Biagio Vitale di Bologna.

Nel contempo al Monte Cucco presso Sigillo (Perugia) si sono chiusi i campionati italiani dei deltaplano. Scudetti a Marco Laurenzi, pilota ciociaro, e Gorio Mandozzi di Macerata. Il primo ha vinto il titolo nella categoria tradizionale cosiddetta ad ala flessibile, l'altro in quella ad ala rigida. Hanno partecipato 61 piloti.

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Operazione Blue Moon la diabolica strategia che diffuse l'eroina in Italia.

Con operazione Blue Moon si intende un'operazione sotto copertura messa in atto dai servizi segreti dei paesi del blocco occidentale all'inizio degli anni settanta, nell'ambito della Guerra Fredda, finalizzata a diffondere l'uso di droghe pesanti, in particolare l'eroina, tra i giovani attivisti dei movimenti giovanili di contestazione, in modo da renderli dipendenti e distoglierli dalla lotta politica. La strategia si attuò mediante una sapiente operazione di "lancio" del prodotto: dapprima vennero bruscamente tolte dal mercato clandestino tutte le altre droghe allora diffuse (in particolare marijuana, hashish e anfetamine), al contempo si iniziò una capillare diffusione di piccole dosi di eroina vendute a bassissimo prezzo, così da indurre i consumatori (in particolare giovani e giovanissimi, in buona parte appartenenti alla galassia di gruppi politici di sinistra extra-parlamentare nati nel post-sessantotto) a passare alla nuova sostanza, sfruttando anche la diffusa ignoranza sui gravissimi effetti collaterali in termini di dipendenza che essa comporta. Gli esiti sociali di questa operazione furono un aumento vertiginoso del numero dei tossicodipendenti e delle morti da overdose: il numero degli eroinomani passò da zero nel 1970 agli oltre 300.000 nel 1985.

I primi esperimenti negli Stati Uniti
Durante gli anni '60 cominciò a diffondersi nel movimento studentesco statunitense l'uso di stupefacenti come evento di gruppo: era soprattutto l'ideologia hippy ad essere particolarmente a favore dell'uso di droghe psichedeliche a scopo ricreativo e della sperimentazione continua di nuove sostanze. Questa mentalità diffusa era alimentata dal pensiero di alcuni intellettuali, come Timothy Leary, che incoraggiavano l'uso di queste sostanze come sfida alle convenzioni sociali per raggiungere un nuovo grado di conoscenza in campo artistico ed esistenziale. Tale inclinazione dei giovani figli dei fiori venne ben presto sfruttata dal governo americano per finalità di controllo e repressione. In base a documenti desecretati provenienti dagli archivi della CIA e dell'FBI, fin da prima del 1968 il Governo americano avevano infiltrato numerosi agenti sotto copertura all'interno dei movimenti studenteschi con il compito di introdurre l'uso di sostanze psicotrope tra i giovani attivisti; durante la convention hippy di Chicago del 1969 gli agenti infiltrati rappresentavano il 17% dei partecipanti: si raggiunse così un grado di controllo interno su questi gruppi talmente avanzato da poter cominciare una strategia di immissione massiccia di droghe. L'enorme diffusione di eroina nei ghetti neri fu tra le principali cause della sconfitta e della successiva dissoluzione dei movimenti rivoluzionari afroamericani come le Pantere Nere.

L'operazione Blue Moon in Italia
Il 20 marzo 1970 un'operazione antidroga condotta a Roma dai carabinieri porta alla scoperta di un barcone ormeggiato sul Tevere dove alcuni giovani dei movimenti si radunavano per fumare hashish e marijuana. Da questo momento inizierà una campagna di stampa sui giornali vicini alla destra tesa a stigmatizzare il rischio della diffusione delle droghe nelle strade e a identificare il contestatore (rappresentato icasticamente come "il capellone", secondo la moda allora in voga di portare i capelli lunghi) come consumatore e spacciatore di stupefacenti, un pericolo quindi per i giovani e la società tutta. Secondo alcuni leader del Movimento Studentesco come Luigi Cancrini e Mario Capanna, questo fu un deliberato tentativo di delegittimare il movimento del '68 e le sue istanze di rinnovamento, attuato attraverso il sovradimensionamento a fini allarmistici di un fenomeno come quello del consumo di droghe fino ad allora del tutto marginale. Il quadro storico-politico è quello della Strategia della tensione, con l'attentato di piazza Fontana meno di quattro mesi prima e il fallito "golpe Borghese" nel dicembre dello stesso anno: in questi anni si assiste a un costante aumento dei consensi del Partito Comunista Italiano e parallelamente a un acuirsi dei conflitti sociali e delle manifestazioni di piazza. Si inizia a pensare di attuare anche in Europa e in Italia una strategia di introduzione dall'alto di sostanze stupefacenti, su tutte l'eroina, nei gruppi giovanili, similmente a quanto fatto negli Stati Uniti.

L'operazione Blue Moon venne concepita per la prima volta nel 1972 durante un incontro segreto tra membri dei servizi segreti di vari paesi europei tenutosi in una località segreta sui monti Vosgi . Secondo Roberto Cavallaro, collaboratore del SID, presente all'incontro, al vertice parteciparono esponenti dei servizi sia dei paesi NATO che del Patto di Varsavia: l'argomento era quello di trovare metodi meno espliciti possibili per mettere a tacere i gruppi di opposizione ai governi in carica, attraverso operazioni di guerra psicologica. Di questa forma di guerra non ortodossa, per l'Europa occidentale, se ne occupò l'Aginter Press di Lisbona, organizzazione parallela dei servizi del patto atlantico che operava in funzione anticomunista. In Italia l'uomo di collegamento con la CIA per l'operazione Blue Moon era Ronald Stark: agente segreto, persona enigmatica, amico personale di Timothy Leary, molto vicino ai gruppi pacifisti americani, che riforniva di grandi quantità di LSD, e per questo usato molto spesso come infiltrato. Arrivato a Roma nel 1972, secondo il SISDE giunge ad avvicinare in carcere alcuni elementi delle Brigate Rosse, tra cui Renato Curcio e altri esponenti di gruppi della sinistra extra-parlamentare. Secondo il giudice Guido Salvini, titolare di molte inchieste relative alla strategia della tensione, Stark può essere considerato il principale realizzatore per l'Italia del piano Blue Moon. Contemporaneamente, negli stessi giorni, si assiste a una improvvisa intensificazione della repressione del traffico di hashish e marijuana nelle piazze di spaccio delle città italiane; viene inoltre approvata la legge Valsecchi, che mette al bando le anfetamine dalla lista dei farmaci ammessi, con trentaquattro anni di ritardo rispetto al resto d'Europa. Tra gli spacciatori comincia a circolare dapprima una grande quantità di morfina venduta a buon mercato, se non addirittura ceduta gratuitamente, che porta molti utilizzatori di anfetamina a passare a questa nuova sostanza. Tra il 1973 e il '74 anche la morfina comincia a scomparire e viene gradualmente soppiantata dall'eroina, anch'essa venduta inizialmente in buona qualità e a bassissimo prezzo. L'unico sequestro significativo di eroina in quegli anni sarà attuato nel 1975 dalla squadra mobile di Roma coordinata dal commissario Ennio Di Francesco, a cui tuttavia verrà avocata immediatamente l'indagine e sarà il giorno stesso allontanato dalla mobile.

Le conseguenze dell'operazione
Tra il 1975 e il 1980 l'eroina si fa sempre più diffusa e la tossicodipendenza inizierà a diventare un fenomeno endemico delle periferie urbane italiane ed europee che interesserà un'intera generazione. Sia i media che le istituzioni sembrano non comprendere il fenomeno crescente e diffondono messaggi confusi e contraddittori sugli effetti reali della sostanza; l'attenzione sembra essere ancora rivolta tutta contro la marijuana e le altre droghe leggere. La prima vittima da overdose avviene ad Udine nel 1974, nel '77 i consumatori sono già saliti a 20.000, fino a sfiorare alla metà degli anni ottanta i 300.000 tossicodipendenti. La situazione era aggravata dalla mancanza di un adeguato sistema di cura e prevenzione nelle strutture sanitarie e, sebbene una parte dei gruppi politici si rendesse conto del rischio che l'eroina comportava, la consapevolezza del rischio rimase per molti anni ancora gravemente insufficiente.

questo brano presente su wikipedia nel 2015 è stato cancellato nel 2016, recuperato grazie ad ARCHIVE

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Eugenio Bennato: talk e concerto a Cetara

Doppio appuntamento imperdibile a Cetara, in Costiera amalfitana, giovedi 25 agosto con “Cetara, cuore mediterraneo”, che coniuga un momento di riflessione sulla cultura mediterranea con una vera e propria festa, che ha come protagonista il noto cantautore Eugenio Bennato. “L’evento ‘Cetara, cuore mediterraneo’ inizia alle ore 18,30 alla Torre Vicereale con un talk sulla cultura mediterranea, al quale parteciperanno Eugenio Bennato, interprete indiscusso della canzone mediterranea; Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione Ravello e consigliere per la cultura del governatore della Campania Vincenzo De Luca; Enza Cobalto assessore alla cultura di Amalfi; Giovanni Del Vecchio assessore alla cultura di Cava de’ Tirreni; l’avvocato Costantino Montesanto, autore del libro ‘Cetara sponda del Mediterraneo’, moderati dal giornalista Emiliano Amato, direttore de ‘Il Vescovado’. Una scelta importante per parlare di cultura e di sinergie sul territorio, immaginando possibili percorsi itineranti tra i comuni limitrofi. Al talk non poteva mancare Bennato, un personaggio che è da sempre testimone della cultura mediterranea nel mondo. L’appuntamento prosegue in serata, in Largo Marina, alle ore 21, con l’evento clou dell’estate, il concerto gratuito di Eugenio Bennato al quale invito tutti a partecipare numerosi” ha detto l’assessore alla cultura e al turismo Angela Speranza. Il concerto di Eugenio Bennato fa parte del tour 2016 che prende il titolo dall’ultimo album dell’artista, uscito a gennaio 2016, ‘Antologia 2016 – Canzoni di Contrabbando’ in cui il cantautore presenta una raccolta dei suoi successi e l’inedito: ‘Mon père et ma mère”.

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Pollica diventa Smart grazie all'app MyCicero

Pollica, il piccolo comune del Cilento diventa Smart, da qualche giorno, infatti, notizie sul turismo, eventi, sosta, trasporti e tanto altro altro ancora sono a portata di click grazie all'applicazione MyCicero. La lungimiranza della locale amministrazione e del sindaco Stefano Pisani ha reso possibile questo piccolo miracolo per rendere la vita più semplice a tutti i cittadini ma soprattutto alle migliaia di turisti che in estate affollano le frazioni del comune; bisogna infatti ricordare che tutte le frazioni di Pollica hanno una spiccata vocazione turistica, un nome per tutti, Acciaroli, ma anche Pioppi, Celso, Cannicchio e Galdo Cilento.

MyCicero è ad oggi l'unica app che ti permette di lasciare l'auto, pagare semplicemente il ticket ma anche accompagnarti in ogni fase del viaggio, una vera e propria innovazione che nasce dall'esperienza della Pluservice ed ha come partner strategico la società I.T.Svil di Salerno, capeggiata dal Dott. Carlo Mancuso al quale abbiamo chiesto un commento su questa nuova sfida: "Innovare è il nostro leitmotiv, dal mese di novembre dello scorso anno siamo presenti in Bulgaria per portare importanti prodotti informatici nel territorio, per questo mi sono chiesto perchè non fare la stessa cosa nelle nostre bellissime locatità turistiche, l'impegno mio e della mia squadra è stato premiato e così oggi inauguriamo la prima installazione di MyCicero in un comune diverso dalle grandi metropoli come Roma". Per festeggiare questo importante risultato sono in corso interessanti iniziative promozionali, non resta quindi che scaricare l'app e cominciare a risparmiare. L'applicazione è compatibile con tutti i principali sistemi operativi per smartphone.

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Cetara, tutti gli eventi di agosto e settembre

Continua la programmazione estiva a Cetara, con un cartellone di agosto ricco di appuntamenti. “Siamo entrati nel vivo dell’estate, il nostro piccolo borgo marinaro, eccellenza della costiera amalfitana, sta attirando come sempre molti turisti e visitatori. Per loro, ma anche per i nostri concittadini, abbiamo predisposto numerosi eventi, che puntano alla valutazione gastronomica e al rilancio dell’offerta culturale, abbinando anche qualche momento di confronto sul tema della programmazione culturale costiera e mediterranea” ha detto l’assessore alla cultura e al turismo Angela Speranza. Per tutto agosto sarà possibile visitare alla Torre Vicereale la mostra di Galyna Moskvitina “Dipingere la luce”(apertura al pubblico venerdi, sabato e domenica dalle 18 alle 22). Resteranno inoltre attivi fino al 14 agosto a Largo Marina il Forum Village  “Il divertimento in riva al mare”, dedicato ai bambini e per tutto il mese di agosto il “Cinema sotto le stelle”, come da programma parrocchiale. Venerdì 12 in Zona Cannillo, alle ore 20,30 la settima edizione de “La vera zuppa del Casale”, a cura della Pro Loco Cetara-Costa d’Amalfi, manifestazione nata per portare all’attenzione del pubblico i prodotti dei contadini di Cetara, nella parte alta del paese. Lungo i terrazzamenti, ai piedi dei Monti Lattari, limoneti e colture accanto alla sorgente del torrente Cetus faranno da location alle degustazioni, contrassegnate da interventi musicali (info: 089 261593). Giovedì 18 in Piazza S. Francesco, ore 21:00, il musical  “Mamma mia”; martedì 23 in  Largo Marina, ore 21:00, “Forum Night”, spettacolo di giovani talenti a cura del Forum dei Giovani di Cetara; mercoledì 24 sempre in Largo Marina, ore 21:00, concerto de i “Vico Masuccio”. Giovedì 25 “Cetara Summer Fest” che si divide in due momenti: uno di confronto alla Sala “M. Benincasa”, ore 18, al quale interverranno il sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, Eugenio Bennato e  Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione Ravello e consigliere per la cultura del governatore della Campania Vincenzo De Luca, moderati dal giornalista Emiliano Amato, e l’altro di festa, in Largo Marina, alle ore 21, con l’appuntamento clou dell’estate, con il concerto gratuito di Eugenio Bennato. “Voglio invitare tutti a partecipare anche a un evento a carattere religioso, in linea con il sentimento che ci accomuna con i riti legati al nostro paese e alle nostre radici”, ha specificato l’assessore Speranza, ricordando l’appuntamento alle 20,30, nella Chiesa di S. Pietro Apostolo giovedì 11 per l’inaugurazione della tela restaurata dell’estasi di S. Antonio di Padova. A Cetara l’estate non termina ad agosto: giovedì 1 settembre in Piazzetta Europa, ore 19,  al via il “Lemon Day”, con un convegno dedicato a “Il limone, l’oro giallo di Cetara: ieri ed oggi”; a seguire Folk&Tamorre e granita di limone. Venerdì 2 in Largo Marina, ore 20:30 “Lemon Day - La festa”, con degustazione di piatti tipici a base di limone. Nella due giorni dedicata al limone di Cetara anche i “Lemon Tour”, con visite ai terrazzamenti di limoni dalle 10  alle 16 (info: 339 6075994). Gli eventi estivi cetaresi sono stati resi possibili anche grazie alla partecipazione degli sponsor Olitalia, Antonio Amato, Mulino Caputo e Perrella Distribuzione.

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La Soprintendenza di Salerno e Avellino apre i Musei a Ferragosto

  Lunedì 15 agosto  i musei e le aree archeologiche gestiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, resteranno aperti al pubblico, consentendo così ai visitatori di trascorrere un Ferragosto alla scoperta di alcuni dei luoghi della cultura più importanti del nostro territorio.

       Ad illustrare nel dettaglio il programma della Soprintendenza sono intervenuti il dott. Michele Faiella, Funzionario per la Promozione e Comunicazione e la dott.ssa Rosanna Romano, Funzionaria Storica dell’Arte e delegata Soprintendente ff.ff.  che, in una conferenza stampa, hanno comunicato anche gli orari di apertura e ticket d’ingresso dei siti interessati all’iniziativa. Ecco l’elenco: Complesso monumentale diSan Pietro a Corte, Salerno: 9.30-18.30  (gratuito); Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana, Salerno: 10-12.30 (3 euro);  Parco Archeologico di Velia, Ascea: 9.00-un'ora prima del tramonto (3 euro);   Museo Archeologico Nazionale di Volcei “M.Gigante”, Buccino: 9.00-13.00 / 15.00-19.00 (6 euro – ingresso e visita guidata); Area archeologica della Villa romana e antiquarium, Minori: 8.00-19.00 (gratuito); Parco Archeologico di Aeclanum, Mirabella Eclano: 9.00-un'ora prima del tramonto (gratuito).

      Il Complesso monumentale di San Pietro a Corte, solitamente chiuso al pubblico il lunedì,  osserverà il riposo settimanale mercoledì 17 agosto. Ulteriori informazioni sul sito web   www.ambientesa.beniculturali.it  info 089 2573241 / Fax 089 318120 UFFICIO STAMPA Soprintendenza  ABAP di Salerno e Avellino / Funzionario Responsabile Dott. Michele Faiella/ email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Per approfondimenti  I luoghi e gli eventi  www.beniculturali.it - Numero verde 800 99 11 99 -  MiBACT  su Youtube, Facebook e Twitter.

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