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Dicembre 2019

In uscita il primo Dizionario Italiano-Lakota

A battesimo il primo dizionario Italiano-Lakota, per salvare una lingua dalla estinzione
Grande plauso e consensi da studiosi e appassionati per il “Lessico Lakota”, il primo dizionario in italiano della lingua Lakota, parlata dal famoso popolo dei guerrieri Sioux-Lakota, in uscita la prossima settimana. A realizzare l’opera, la casa editrice Mauna Kea con le due curatrici, Raffaella Milandri e Myriam Blasini. L’obiettivo è salvare una preziosa lingua nativa americana, ma anche pubblicare il dizionario entro il 2019, che è l’Anno Internazionale delle Lingue Indigene proclamato dall’ONU. Ogni linguaggio è un depositario di identità, storia culturale, tradizioni e memoria, quindi vitale; e le lingue parlate dai popoli indigeni, come i Nativi Americani, sono in via di estinzione.
Nell’allarme lanciato dall’ONU, si sottolinea come su 7000 linguaggi parlati nel mondo, oltre il 40% sia a rischio di scomparire in pochi anni. Dato che la lingua Lakota è stata fino a metà dell’Ottocento una lingua solo parlata e mai
scritta, e che vi sono svariate interpretazioni della stessa, il “Lessico Lakota” è tratto da approfonditi studi delle fonti più autorevoli; ad accompagnarlo, storia, tradizioni e mitologia del popolo nativo americano. Commenta Raffaella Milandri: “Questo libro vuol dare un contributo prezioso alla cultura e alla identità del popolo Sioux-Lakota, e dare in parte giustizia alla opera di violenta prevaricazione culturale subita da milioni di nativi americani. Non dimentichiamo che la lingua Lakota, insieme a quella Navajo e ad altre, hanno contribuito attraverso i famosi code talker a salvare il mondo dalla piaga della Seconda Guerra Mondiale, usando questi linguaggi come codici indecifrabili
per i criminali nazisti”. La Milandri è attivista per i diritti umani dei popoli indigeni ed è dal 2019 membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana, e adottata dal 2010 nella famiglia Black Eagle, la stessa famiglia della tribù Crow che adottò Barack Obama nel 2008. A fare da corollario al dizionario, storia e tradizioni del Lakota e citazioni dei famosi guerrieri e leader di questo popolo: Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Alce Nero e Nuvola
Rossa, nomi che echeggiano nella leggenda in tutto il mondo. L’evento di “battesimo” ufficiale del dizionario sarà a San Benedetto del Tronto il 20 dicembre, all’interno della manifestazione della Onlus Omnibis Omnes “Homo, Festival dei diritti, delle culture, dei popoli”.

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“Sicilia da vivere. Terre, mare e uomini”, la guida dell’Associazione Le Soste di Ulisse

Milano, 5 dicembre 2019 – Isola di contrasti, di cultura e di bellezza, la Sicilia è una terra da vivere in tutte le sue sfaccettature. Questo l’invito della guida “Sicilia da vivere. Terre, mare e uomini”, 240 pagine realizzate dall’Associazione Le Soste di Ulisse che, selezionando 31 ristoranti, tra cui vari stellati, 2 pasticcerie storiche e 23 charming hotel, oltre a una trentina di cantine e aziende partner, suggerisce un viaggio tra profumi e sapori di terra e di mare, all’insegna di un’autentica ospitalità. Presentata ieri sera a Identità Golose Milano e diffusa in tutte le strutture associate, la guida è scaricabile gratuitamente online dal nuovo portale che sarà presto presentato e attraverso il quale si potrà organizzare autonomamente il proprio viaggio esperienziale in Sicilia.
 
Dal 2002 l’Associazione Le Soste di Ulisse riunisce le eccellenze della Sicilia con l’obbiettivo di rappresentare e valorizzare il patrimonio enogastronomico, paesaggistico, artistico, culturale e monumentale dell’Isola. Una vera e propria selezione delle più prestigiose realtà siciliane, rappresentative di un mondo del gusto ereditato da una storia antica di sapori e tradizioni. Sono 31 ristoranti gourmet, anche con Stelle Michelin, e 2 pasticcerie storiche a delineare un Grand Tour del Gusto guidato dall’arte di eccellenti Chef e Mastri Pasticceri, ambasciatori di una filosofia sintetizzata nel motto “La Cucina è Cultura”. Eccellenze dell’arte culinaria siciliana a cui si aggiungono 23 hotel di charme, strutture iconiche dell’ospitalità autentica siciliana, localizzate in alcuni dei territori più suggestivi della regione. E infine 19 cantine partner dell’associazione, portavoce di storie di passione ed eccellenza che raccontano la cultura del vino siciliano. Una raccolta di realtà ambasciatrici della migliore ristorazione e ricettività siciliana, suddivise geograficamente secondo i tre antichi valli che caratterizzano la Sicilia e il suo passato di influenze e dominazioni: Val di Noto (Catania, Ragusa e Siracusa)Val di Mazara (Agrigento, Palermo e Trapani) e Val Demone (Caltanissetta, Enna e Messina). La guida riassume l’obiettivo dell’Associazione Le Soste di Ulisse condiviso in modo corale dai suoi delegati, in primis lo Chef Pino Cuttaia, Presidente del triennio 2018-2020, Nino Graziano, uno dei fondatori dell’associazione e Presidente Onorario, nonché i Vice-Presidenti Tony Lo Coco e Luciano Pennisi, tutte personalità iconiche della terra siciliana che ne difendono il valore e la bellezza. Si tratta di un volume studiato per offrire al visitatore l’opportunità di organizzare il proprio viaggio in Sicilia, con la garanzia di ricevere un’ospitalità autentica in una terra che non può essere conosciuta nelle sue specificità in pochi giorni.
 
“Sicilia da vivere. Terre, mare e uomini” è una guida tutta da leggere per scoprire e lasciarsi trasportare dal fascino di una terra incantevole, ed è poi uno strumento indispensabile per recarsi dal vivo alla scoperta della Sicilia e delle sue più svariate sfumature, seguendo il fil rouge della qualità e della tipicità. Una vera e propria guida ideata per dare voce a sapori, ambienti, bellezze paesaggistiche e prodotti in cui sono racchiusi l'anima e il lusso tutto mediterraneo della Sicilia.

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CANI BASSOTTI LASCIATI IN STATO DI ABBANDONO A CARMIGNANO - INTERVENTO DELLE GUARDIE ZOOFILE ENPA DI PRATO -

Il fatto risale a domenica 17 novembre quando è stato proceduto al sequestro penale di due esemplari di bassotto tedesco a pelo ruvido, che da tempo erano stabulati in una zona boschiva e isolati dalla presenza dell’uomo.
L’intervento degli agenti del Nucleo Guardie Zoofile dell’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali ha avuto difficoltà nel rintracciare il proprietario dei cani proprio per la mancanza di un riferimento certo, dato dalla lontananza del luogo di stabulazione degli animali.
Nel giorno 17, imperversava un violento temporale che aveva allagato la gabbia dove erano rinchiusi i due cani, che al momento dell’intervento erano completamente fangosi, privi di un adeguato riparo dalle intemperie e costretti in una gabbia box all’interno di un’area boscata in località Rigoccioli.
Nonostante le numerose telefonate effettuate ad un numero di telefono del presunto proprietario, non fu possibile la comunicazione in quanto veniva sistematicamente spento dall’utente.
Data la forte degradazione ambientale del sito, in area boscata, ove venivano detenuti i suddetti cani, in particolare la gabbia dove erano rinchiusi era in leggera pendenza ed il ruscellamento dell’acqua da monte, dati i continui scrosci di pioggia che avevano invaso l’area con la cuccia risultava che il luogo era completamente fangoso e scivoloso; in ragione di ciò i due cani apparivano completamente bagnati, infreddoliti e fangosi, bisognosi nella immediatezza di essere trasferiti in luogo idoneo. La copertura della gabbia con teli era parziale ed insufficiente a contenere la pioggia tale da creare grave pregiudizio per l’integrità del benessere dei cani
Stante la gravità della situazione, al fine della salvaguardia degli animali, veniva proceduto al sequestro penale di iniziativa della P.G. operante dei due cani e consegnati al Canile Municipale del Calice in custodia giudiziaria, tramite l’S.O.S. Animali di Prato.
Dalla lettura dei microchip è stato successivamente rintracciato il proprietario il quale veniva edotto delle violazioni contestate a suo carico.
Gli atti sono stati trasmessi alla competente Procura della Repubblica di Prato per gli adempimenti ritenuti opportuni nel ravvisare il reato contravvenzionale di cui all’art. 727 del C.P.

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