Kayenna network - click to join 
Kayenna.net - clicca per l'ARCHIVIO NOTIZIE

A+ A A-

Gennaio 2022

Sconfiggere il Covid, la quinta opzione.

Dopo due anni di pandemia la situazione relativa ai contagi di Covid19 è sempre critica, nonostante il supporto dei vaccini i contagi continuano a salire e le numerose varianti che si aggiungono ad un ritmo crescente non fanno che peggiorare un quadro sempre più preoccupante, l’Organizzazione mondiale della sanità è stata chiara: “Non usciremo dalla pandemia a breve e dobbiamo arrivare a limitare la circolazione del coronavirus, i vaccini da soli non bastano”.

Il dubbio sempre crescente é che si stanno tralasciando azioni importanti; il portale del Ministero della salute parlando della modalità di trasmissione del virus, precisa che:"SARS-CoV 2 viene trasmesso principalmente tramite droplet e aerosol da una persona infetta quando starnutisce, tossisce, parla o respira e si trova in prossimità di altre persone.”  proprio l’OMS ha di recente indicato una quinta via che si somma a vaccini, lavaggio delle mani, distanziamento, mascherine, una soluzione che sembra l’uovo di colombo e che è rappresentata dalla ventilazione degli ambienti e più in particolare dalla sanificazione dell’aria che respiriamo.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un proliferare di sistemi di purificazione dell'aria di varia efficacia, per saperne di più abbiamo intervistato “Carlo Mancuso” il CEO della società I.T.Svil che ha realizzato un sistema di sanificazione dell’aria che promettere di essere una delle armi vincenti per sconfiggere la propagazione di qualsiasi forma di virus della famiglia COVID indipendentemente dalla variante; siamo stati accolti nella sede di Salerno per visitare i laboratori dove si progetta e testa il dispositivo che, cosa molto interessante, è stato realizzato con stampanti 3D utilizzando tra l’altro materie plastiche riciclabili.

“Abbiamo scelto la stampa 3d che ci consente una flessibilità non raggiungibile con altri sistemi che definiamo tradizionali. Lo studio sul sistema di sanificazione Pothos in verità è cominciato almeno un anno prima della pandemia, l’idea è partita dalla richiesta sempre più pressante di avere luoghi di lavoro dove è possibile soggiornare per molte ore al giorno in totale tranquillità senza preoccuparsi della qualità dell’aria. Anche chi vive o lavora al centro di una grande città, deve sentirsi al sicuro indipendentemente dall’inquinamento dovuto ad esempio ai gas di scarico delle autovetture; in oltre tre anni di sviluppo il sistema si è evoluto, è diventato un vero e proprio ecosistema, dispositivi ricchi di sensori che comunicano tra di loro per ottimizzare le prestazioni e suggerire soluzioni. Il dispositivo Pothos oggi è in grado di contrastare l’azione nociva delle sostanze inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, eliminando vari microrganismi con un alto tasso di efficacia che sfiora il 100%. Per il nostro dispositivo abbiamo scelto la tecnologia di sanificazione dei led UV-C, che  le massime autorità sanitarie di tutto il mondo definiscono il più efficace.

Non è facile sintetizzare in poche parole tutta la tecnologia che abbiamo messo in questo dispositivo, ogni componente è stato studiato e migliorato per offrire la massima efficacia e il contenimento dei costi; abbiamo testato Pothos negli uffici, nelle scuole, nelle sale d’attesa di laboratori medici ottenendo risultati davvero entusiasmanti per questo speriamo che il nostro lavoro possa contribuire in maniera significativa a sconfiggere la pandemia in tempi rapidi."

 

Leggi tutto...

Lucia Mascino in Smarrimento di Lucia Calamaro

Un monologo sulla sospensione dell’esistenza e un dichiarato elogio del ricominciare, che delinea un’impalpabile e potente confessione sulle fragilità

Una donna al telefono, o forse sta ragionando a voce alta, ogni tanto prende appunti, ed è così che inizia Smarrimento scritto e diretto da Lucia Calamaro per l’attrice Lucia Mascino, in scena da giovedì 13 gennaio 2022 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 16) al Teatro Nuovo di Napoli, presentato da Marche Teatro.

Smarrimento è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare, di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza. La struttura narrativa ‘fiorisce’ attraverso la figura di una scrittrice in crisi, oramai da un po’, con dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti.

E’ una scrittrice incatenata a esistere come i suoi personaggi, aggrappata allo sforzo di trattenere idee che non reggono, nel vano tentativo di restituire un’illusione del tempo che fu, sulla quale, però, confidano i suoi editori per “sfangare” l’anticipo.

Le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia per puro ritorno economico, mentre lei non produce niente di nuovo, tentando, in un colpo solo, di riuscire a vendere, durante gli eventi, qualche copia delle vecchie opere.

Lucia Mascino dà vita in scena ad Anna, la protagonista, a Paolo, il marito, e all’affiorare di ricordi e immagini che provano a dar loro un trascorso probabile. Ad accomunarli sarà l’inadeguatezza al vivere, da ognuno respinta con terrore.

Una sottile nevrosi pervade il racconto, non è chiaro quando è la scrittrice che parla, oppure Anna, la sua creatura, il suo doppio.

Il testo si svela poco a poco, a cominciare dalla fatica della creazione artistica alla necessità del quotidiano, attraversando violente emozioni, fino ad arrivare a raccontarsi anche nella veste dell’uomo Paolo, che, in qualche modo insieme alla sua creatrice, affida, alla fine, la sua versione dell’infelicità di vivere.

La protagonista si muove in un continuo alternarsi di pensieri e voci interiori, in una conversazione continuamente interrotta, in un'acrobatica e perfetta rappresentazione del sé, per la quale la ricerca del racconto si fonde con la ineludibile ricerca del senso di esistere.

Dall’ordine geometrico dell’inizio si giunge fino alla distruzione di ogni ordine costituito, nel quale, alla fine, resta solo la consapevolezza del ricordo, la necessità del dolore, l’importanza della memoria.

L’allestimento, presentato da Marche Teatro, si avvale della scena e luci di Lucio Diana e dei costumi di Stefania Cempini.

Leggi tutto...

Trovare un nuovo lavoro per il 2022: ecco come fare

All'inizio del nuovo anno è buona norma tirare le somme sull'anno appena trascorso e formulare buoni propositi per i mesi a venire. Di sicuro uno dei temi principali è quello del lavoro, attività che occupa una fetta molto importante della nostra vita: avere un'occupazione che ci stimola e che ci dà delle soddisfazioni è infatti uno degli elementi principali per avere una vita felice. Come è noto, però, durante questi due anni di emergenza sanitaria molte persone hanno messo in pausa i propri sogni di carriera, rimandando tutto al post Covid-19.

Queste ultime settimane hanno purtroppo confermato ancora una volta che il virus resterà parte integrante della nostra quotidianità, ancora per qualche tempo. Per per questo motivo "il primo consiglio per chi desidera cambiare lavoro è quello di non posticipare oltre" commenta di Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.

Come spiega l'head hunter, infatti, «mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro non vuol dire per forza abbandonare l'occupazione attuale, e proprio per questo chi desidera cambiare non ha alcun motivo di attendere, tanto più quando si è davvero convinti di poter trovare la soddisfazione cercata in un altro luogo di lavoro».

«Gennaio, soprattutto dopo la prima metà, è uno dei mesi migliori dell'anno per trovare un nuovo lavoro» sottolinea Adami «poiché le aziende, per mettere in atto i loro nuovi programmi, hanno spesso bisogno di inserire in organico nuovi talenti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di sfruttare le ultime settimane dell'anno e i primi giorni di gennaio per aggiornare il proprio curriculum vitae, rendere più efficace il proprio profilo LinkedIn, e colmare eventuali lacune a livello di hard skills, migliorando per esempio le proprie conoscenze dell'inglese o in campo informatico».

In questo modo a metà gennaio si sarà pronti per dare il meglio di sé sul mercato del lavoro.

Il problema di tanti è però organizzare la ricerca del lavoro in modo da aumentare concretamente le possibilità di avere riscontri positivi da parte dei recruiter.

«Molte persone affrontano questa attività nel modo sbagliato, rispondendo a tantissimi annunci in pochi giorni per poi rimanere deluse nel non ricevere nessun feedback positivo» dice l'head hunter, per poi spiegare «che l'approccio più efficace non premia la quantità, quanto invece la qualità. È molto meglio avere le idee chiare sul lavoro che si intende cercare, delineando settore, ruolo, posizione geografica, stipendio e via dicendo, e limitarsi poi a rispondere con cura ai solo annunci coerenti con le proprie esigenze. Così facendo si potrà dedicare l'attenzione dovuta a ogni candidatura, per studiare per bene l'azienda e creare un cv e una lettera di presentazione ad hoc», conclude Carola Adami

Leggi tutto...

Documentari: Sorrento, Giffoni e New York in “Petali di cinema”

I cinquant’anni del Giffoni Film Festival di Claudio Gubitosi, Los Angeles e il cinema civile di Sonia Nassery Cole, lo IACE di New York e il rapporto tra Bach e Pasolini nel documentario prodotto per il Premio Penisola Sorrentina

NAPOLI, 5 gennaio 2022 – Un documentario girato a Sorrento, in una sorta di viaggio che arriva però a toccare luoghi ed esperienze diverse, con attenzione a temi audiovisivi di straordinaria importanza. Una sorta di “metaluogo”, di spazio senza confini, che va da Giffoni, sede del “festival più necessario” come ebbe a definirlo Truffaut, all’America di Sonia Nassery Cole, regista e attivista afghana figlia di un diplomatico che con “I am you” racconta la storia dei rifugiati in Europa.

“Petali di cinema” è il nome del documentario prodotto da LabTv, in collaborazione con Il Simposio delle Muse, e realizzato nell’ambito del piano cinema Campania, con il supporto della Film Commission Regione Campania.

Davvero un lavoro diuturno quello del Premio Penisola Sorrentina, diretto da Mario Esposito, cui anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha rivolto apprezzamento attraverso la Direzione generale del cinema e dell’audiovisivo.

Il racconto della manifestazione, ritmato dalla voce di Maresa Calzone, si snoda toccando argomenti di estrema attualità, come l’importanza dell’industria culturale per il mezzogiorno evidenziata da Roberto Napoletano, il ruolo della cultura e del cinema per la promozione dell’ambiente e della sostenibilità, il valore dei premi per la promozione del territorio, nelle dichiarazioni di Pierpaolo Mocci, Raffaella Salamina e Andrea Romeo, distributore del film “Titane”,vincitore della Palma d’oro a Cannes 2021.

Che cosa è un Premio per uno che ha settant’anni e che ha ricevuto riconoscimenti da ogni parte del mondo? Ogni volta che il territorio chiama io rispondo. Cosa ha fatto Giffoni? Cosa ha fatto Gubitosi? Ha fatto. Non si è arreso, non ha pianto , non ha urlato. Piano piano, mattone dopo mattone ha dimostrato che le cose si possono fare. Anche il concetto di periferia è stato completamente smontato da Giffoni. Le cose si possono fare ovunque se hai una buona idea”, afferma all’interno dell’audiovisivo Claudio Gubitosi, che ha ricevuto il riconoscimento per la categoria “cinema e istituzioni”. Un messaggio di determinazione e di speranza rivolto particolarmente  ai giovani collaboratori  della kermesse e al board team sorrentino.

Altro momento di rilevante interesse culturale il rapporto tra il cinema e Bach, che ha visto protagonisti il pianista iraniano Ramin Bahrami e il jazzista internazionale Danilo Rea per un omaggio al grande cinema di Pasolini, che prima in “Accattone” e poi nel “Vangelo” scelse il tema bachiano della Passione secondo Matteo, in un innesto vitali di mondi diversi eppure destinati ad incontrarsi.

Spazio ovviamente ai volti noti del cinema e della tv, tra cui Massimiliano Gallo, Francesca Cavallin, Luca Barbareschi, Paola Minaccioni (premiata da Giancarlo Magalli con il riconoscimento speciale intitolato a Dino Verde per l’ultimo lavoro diretto da Alessandro Pondi “School of Mafia”).

Tra le eccellenze che la rassegna è riuscita a coinvolgere va segnalato il Master di drammaturgia e cinematografia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: una giuria di esperti  presieduta da Pasquale Sabbatino e composta da Vincenzo Caputo, Anna Masecchia, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio ha conferito il riconoscimento a Mariano Rigillo che ha lavorato insieme con mostri scari del cinema da Patroni Griffi a Bolognini a Radford fino a Paolo e Vittorio Taviani.

A fare da ulteriore ponte con l’America (oltre il cinema) anche la cultura e la lingua italiana per l’omaggio ai settecento anni dalla morte di Dante Alighieri attraverso la sinergia con lo IACE di New York, presieduto da Berardo Paradiso, per un progetto di arti visive guidato dall’artista di Buonalbergo Giuseppe Leone.

Il documentario è visionabile sul portale www.labtv.net.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS