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Malattie genetiche: medici e professionisti a confronto al San Donato In evidenza

Malattie genetiche: medici e professionisti a confronto al San Donato

Un convegno per discutere di malattie genetiche e per approfondire le nuove frontiere terapeutiche. L'iniziativa è in programma dalle 9.00 di sabato 13 gennaio presso l'auditorium dell'ospedale San Donato e nasce dall'impegno dell'associazione culturale La Fortezza di Arezzo che, con il sostegno della Fondazione Graziella-Angelo Gori Onlus, ha voluto proporre un momento di incontro aperto all'intera cittadinanza per portare un contributo alla ricerca e allo sviluppo in campo sanitario. "Malattie genetiche rare. Rare… ma non per pochi" è il titolo dell'appuntamento che riunirà medici, professionisti, associazioni e istituzioni su una tematica che interessa migliaia di famiglie aretine e italiane. Tra i relatori, grandi attese ricadono sul professor Santi Tofani che presenterà i positivi frutti di oltre vent'anni di lavoro orientati ad utilizzare la fisica quantistica per affrontare i tumori e le malattie a componente genetica in modo efficiente e senza gli effetti tossici di molti farmaci.

Dopo i saluti istituzionali di Pasquale Livi de La Fortezza, del direttore della Asl Toscana Sud-Est Enrico Desideri e del presidente dell'Ordine dei Medici di Arezzo Lorenzo Droandi, i primi interventi saranno del dottor Marco Martini (direttore della pediatria di Arezzo), del dottor Paolo Prontera (della neonatologia e diagnosi prenatale di Perugia) e del dottor Youssef Hayek (della neuropsichiatria infantile senese). Questi medici affronteranno il tema dell'importanza della diagnosi per l'assistenza e la cura delle malattie rare, focalizzandosi anche sui casi di Arezzo o su particolari patologie. Le conclusioni saranno invece a cura della senatrice Donella Mattesini e della vicepresidente del consiglio regionale Lucia De Robertis.

Tra i relatori, grandi attese ricadono sul professor Santi Tofani che parlerà di "Ricerche di frontiera in genetica medica: risultati e prospettive" e che presenterà i positivi frutti di oltre vent’anni di lavoro orientati ad utilizzare la fisica quantistica per affrontare i tumori e le malattie a componente genetica in modo efficiente e senza gli effetti tossici di molti farmaci. Nato ad Arezzo, questo fisico-medico ha dedicato la sua vita al bioelettromagnetismo, cioè ai benefici che i campi elettromagnetici possono portare alle cellule e alla salute del corpo. Alla base del lavoro di Tofani c'è l’idea di applicare la fisica quantistica ai processi biologici attraverso la nuova disciplina della “biologia atomica”, considerata l’evoluzione della biologia molecolare che è attualmente alla base della ricerca farmacologica. Questo nuovo filone di ricerca consentirebbe un passo in avanti nel migliorare le cure delle malattie a componente genetica, cioè quelle malattie legate a mutazioni genetiche. L'utilizzo della fisica può infatti essere di aiuto in alcuni settori medici come la cura dei tumori dove, nonostante investimenti miliardari, ancora stentano ad arrivare risultati rilevanti e completamente soddisfacenti.

Considerando il potenziale ruolo dei radicali liberi dell’ossigeno nella mutazione di alcuni geni collegati allo sviluppo del cancro, Tofani ha intuito che agendo sugli elettroni con i campi magnetici è possibile influenzare in modo selettivo i processi chiave alla base della stabilità genetica ed arginare la malattia, inibendo ad esempio l'avanzare delle metastasi. Questa possibilità è stata mostrata con numerose prove e sperimentazioni in laboratorio fatte in Italia ed in altri Paesi (tra cui ultimamente la Cina), con un lavoro che ha rilevato come sia possibile ottenere effetti antitumorali senza tossicità su ben cinque importanti tumori umani, evitando le controindicazioni dei farmaci. Tale approccio potrebbe essere previsto e attuato anche con le malattie genetiche rare, e in questa direzione, sono in corso incontri e valutazioni tra Tofani e la Mauro Baschirotto Onlus di Vicenza, i cui fondatori, Anna e Giuseppe Baschirotto, saranno presenti al convegno del San Donato. «Questi risultati - spiega Tofani, - sono così importanti da far sperare in un futuro migliore per la cura di queste tipologie di malattia: conoscere i meccanismi che influenzano le cellule permetterà di dare un’importante svolta all'oncologia e alla genetica».

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