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Crave di Sarah Kane Il regista Pierpaolo Sepe porta in scena la brama d’amore, la parte oscura del desiderio, quale tappa finale di uno studio sulla drammaturga britannica

Crave di Sarah Kane Il regista Pierpaolo Sepe porta in scena la brama d’amore, la parte oscura del desiderio, quale tappa finale di uno studio sulla drammaturga britannicaLa stagione teatrale 2015/2016 del Teatro Nuovo di Napoli ospiterà, giovedì 10 dicembre 2015 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 13), eccezionalmente negli spazi della Sala Assoli di Napoli, lo spettacolo Crave di Sarah Kane, tappa finale di uno studio che il regista Pierpaolo Sepe conduce da alcuni anni sulla drammaturgia dell’autrice britannica, e su quest’opera in particolare.

Presentato da Casa del Contemporaneo, l’allestimento vede protagonisti in scena Gabriele Colferai, Dacia D’Acunto, Gabriele Guerra, Morena Rastelli, e si avvale delle scene a cura di Francesco Ghisu, i costumi di Annapaola Brancia d’Apricena, le luci di Cesare Accetta, i movimenti di scena di Chiara Orefice.

Inizialmente accusata di essere volutamente provocatoria, per i temi trattati, la Kane (che nella sua breve vita ha scritto cinque testi teatrali), in realtà, ha indagato a fondo gli abissi del dolore e del desiderio, della speranza e della disperazione, e Crave ne è la prova.

I quattro protagonisti, attraverso il dialogo, il monologo, singole frasi, dialoghi spezzati invocazioni e frammenti di storie, disegnano, in forma libera e musicale, un intreccio di motivi che svela i contorni del mosaico di una vita.

Due le storie in evidenza, quella di A (author, abusator, actor), uomo anziano, coinvolto in una storia malata, morbosa e violenta con C (child), appena adolescente, che non sopporta di amare quell'uomo nonostante le sue violenze, e quella di M (mother), una donna sulla via della vecchiaia di cui ha un gran timore, che vuole un figlio a tutti i costi per non restare sola da vecchia, ma lo vuole senza amore da B (boy), poco più che un ragazzo, che la rifiuta in modo umiliante, poiché vorrebbe amore, ma non è corrisposto.

“Qualsiasi modalità si scelga - si legge nelle note di regia - per mettere in scena un testo di Sarah Kane, lo si tradirà. Il motivo è insito nella scrittura stessa diCrave, in italiano tradotto come Febbre, che racchiude, nel suo titolo originale, il violento e inappagato desiderio dell’autrice per la vita, la bellezza e la verità. Un bisogno tanto irraggiungibile da portarne alla prematura scomparsa per sua stessa mano: una non scelta, l’incapacità assoluta di sopravvivere al mondo, propria delle anime fragili”.

Dalla scrittura della Kane nasce, dunque, un testo di parole incatenate, rapido susseguirsi di concetti spezzati e concitati, emozioni esplorate con inquietudine e desolazione, ma ricco, anche, di passaggi surreali e umoristici che caratterizzano e donano vigore agli scambi dialettici tra le quattro voci.

Lo spettacolo proseguirà la sua programmazione, poi, dal 15 al 20 dicembre, nell’ambito del 30ennale di Sala Assoli. 

Crave di Sarah Kane

Napoli, Sala Assoli - da giovedì 10 a domenica 13 dicembre 2015

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)

Info e prenotazioni al numero 0814976267 email  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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A L’Asino che Vola la consegna delle Targhe Controcorrente Il riconoscimento assegnato ad album ed EP autoprodotti

A L’Asino che Vola la consegna delle Targhe Controcorrente Il riconoscimento assegnato ad album ed EP autoprodotti​Ci sarà anche Alessandro Haber tra gli ospiti della serata di gala per la consegna delle Targhe Controcorrente, il riconoscimento che va agli album o agli EP realizzati in regime di “autoproduzione”, che si terrà a L’Asino che Vola - il live club Capitolino più attivo nella promozione di musica originale – lunedì 7 dicembre.

Tra gli ospiti, oltre ad Haber che proporra alcuni brani di “Haber bacia tutti”, con la produzione di Francesco Arpino e testi di Alessio Bonomo, anche questi presenti nella serata, ci saranno anche Daniele Sinigallia (Fabi, Marina Rei, Flaminio Mafia, Riccardo Sinigallia, Roberto Angelini, Marlene Kunz) e Dante Francani, vincitore della 26^ Edizione di Musicultura (2014).

A ricevere le Targhe saranno in dieci, selezionati da una qualificata giuria presieduta da Giorgio Calabrese, una vera pietra miliare della canzone, autori di molti dei più bei brani della musica italiana di tutti i tempi: da Arrivederci a Domani è un altro giorno, da Il nostro concerto a E se domani.

I premiati saliranno tutti sul palco de “L’Asino” per eseguire due dei brani dell’album “targato”. Si tratta di:

Alessio Creatura con l’album Non ho più pace;

Amelie con l’album Il profumo di un’era

Davide Battisti con l’album Otto di mattina

Giordi con l’album Il soffio

Lorenzo Delli Priscoli con l’album Direzione Anagnina

Luca Bussoletti con l’album Pop Terapy

Viola Polvere con l’album Creta

Giuseppe Palazzo con l’album Il linguaggio dei fiori

Nicola Giuliani con l’EP Trentatrè e altre storie del Gargano

Priscilla Bei con l’EP Una storia vera

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  • Pubblicato in Io leggo

La leggendaria vita di John Fante.

La leggendaria vita di John FanteChe vita leggendaria quella di John Fante! Un romanzo parallelo a tutti quelli che ha scritto. Forse il più bello. Una vita difficile fatta di stenti e di mete rincorse con mille sacrifici, tra sogni, delusioni e tanti compromessi. Ma il tempo è galantuomo. Prendete ad esempio La strada per Los Angeles, il suo primo romanzo: Fante lo scrisse nel 1936 ma il libro venne pubblicato solo nel 1985, due anni dopo la morte dell’autore. Più o meno la stessa sorte che toccò a Chiedi alla polvere, da molti considerato il  capolavoro di Fante. Pubblicato nel 1939,  Ask to dust venne consacrato come bestseller ben quarant’anni dopo  grazie ad una fortunosa ristampa pretesa da Charles Bukowsky, che di quel libro scrisse anche una toccante prefazione. Racconta Bukowsky che nel personaggio di Arturo Bandini – alter ego di Fante - rivide se stesso, e nella trama del romanzo la sua gioventù sbandata, vissuta alla ricerca affannosa di fama e di denaro.

La saga di Arturo Bandini  ha inizio proprio con La strada per Los Angeles, il libro che Fante non vide mai pubblicato. Bandini è un ragazzo ribelle, megalomane, litigioso, mezzo matto, e anche goffo quando si vanta in pubblico del suo sapere. Per sbarcare il lunario e mantenere una famiglia di “femmine e parassite” si cimenta senza fortuna e con poca voglia in mille mestieri. Li molla tutti. Fino a quando lo zio Frank - quel minus habens, lo scemus americanus - lo costringe a lavorare al porto, in un conservificio. Lui, l’uomo colto, l’instancabile lettore di Nietzsche, Kant e Schopenhauer, lo scrittore! Come può abbassarsi a tanto Arturo Gabriel  Bandini? “Sono qui non per il vil denaro” – dirà il protagonista allo strano tipo che lo ha assunto controvoglia  – “ma per fare un reportage sull’industria ittica americana”. Quanto resisterà il “grande scrittore Bandini” in quel posto puzzolente e degradante? “Con la valigia in mano, scesi allo scalo ferroviario: mancavano 10 minuti al treno di mezzanotte per Los Angeles. Mi sedetti e incominciai a pensare al nuovo romanzo”. Comico, graffiante, emozionante e molto di più.

(Angelo Cennamo) 

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