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A L’Asino che Vola la consegna delle Targhe Controcorrente Il riconoscimento assegnato ad album ed EP autoprodotti

A L’Asino che Vola la consegna delle Targhe Controcorrente Il riconoscimento assegnato ad album ed EP autoprodotti​Ci sarà anche Alessandro Haber tra gli ospiti della serata di gala per la consegna delle Targhe Controcorrente, il riconoscimento che va agli album o agli EP realizzati in regime di “autoproduzione”, che si terrà a L’Asino che Vola - il live club Capitolino più attivo nella promozione di musica originale – lunedì 7 dicembre.

Tra gli ospiti, oltre ad Haber che proporra alcuni brani di “Haber bacia tutti”, con la produzione di Francesco Arpino e testi di Alessio Bonomo, anche questi presenti nella serata, ci saranno anche Daniele Sinigallia (Fabi, Marina Rei, Flaminio Mafia, Riccardo Sinigallia, Roberto Angelini, Marlene Kunz) e Dante Francani, vincitore della 26^ Edizione di Musicultura (2014).

A ricevere le Targhe saranno in dieci, selezionati da una qualificata giuria presieduta da Giorgio Calabrese, una vera pietra miliare della canzone, autori di molti dei più bei brani della musica italiana di tutti i tempi: da Arrivederci a Domani è un altro giorno, da Il nostro concerto a E se domani.

I premiati saliranno tutti sul palco de “L’Asino” per eseguire due dei brani dell’album “targato”. Si tratta di:

Alessio Creatura con l’album Non ho più pace;

Amelie con l’album Il profumo di un’era

Davide Battisti con l’album Otto di mattina

Giordi con l’album Il soffio

Lorenzo Delli Priscoli con l’album Direzione Anagnina

Luca Bussoletti con l’album Pop Terapy

Viola Polvere con l’album Creta

Giuseppe Palazzo con l’album Il linguaggio dei fiori

Nicola Giuliani con l’EP Trentatrè e altre storie del Gargano

Priscilla Bei con l’EP Una storia vera

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Parapendio rosa, nuovo record del mondo di distanza libera per la friulana Nicole Fedele

parapendioNicole Fedele pilota di Gemona del Friuli ha consolidato il record del mondo femminile di distanza libera percorrendo 401 chilometri. Il precedente record, 381 km, le apparteneva dal 2013. Teatro dell'impresa, oggi come due anni or sono, il nord est del Brasile, assunto a paradiso del volo libero, visto che lo scorso mese tre piloti brasiliani, Frank Thoma Brown, Marcelo Prieto e Donizete Baldessar Lemos hanno volato per 514 km, nuovo record mondiale maschile. La trentenne originaria di Ovaro, paesino vicino al monte Zoncolan, professione traduttrice, si è librata in cielo per nove ore e 21 minuti. Il decollo è avvenuto verso le ore 10 da un pendio su una collina di circa 450 metri nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chilometri da Fortaleza.

Durante il volo gli strumenti in dotazione alla pilota, il GPS principalmente, hanno registrato una quota massima di 3054 metri ed una velocità media poco sotto i 45 km/h. Dapprima Nicole Fedele ha sorvolato una vasta zona pianeggiante dalla quale si ergono bassi rilievi, sfiorando piccoli centri, quali Custodio e Madalena. Poi lungo la rotta alture più consistenti si sono alternate a nuove pianure ed agglomerati quali Pedroli, Caldeirao e Piripiri, fino al punto nel quale ha infine toccato terra oltre Barras, nel bel mezzo dell'ennesima pianura tra una ciurma di bimbi festanti. Nicole Fedele si innamorò del volo in parapendio nel 2002, per poi coltivare la nuova e folgorante passione fino a vincere la Coppa del Mondo ed il titolo europeo nel 2012 e detenere otto record mondiali.

Nel frattempo un'altra squadra di sette piloti italiani è impegnata a Tacima, paesino dell'entroterra dello stato di Paraìba, nell'intento di battere il record mondiale maschile, stabilito lo scorso mese nella medesima zona. La spedizione si è assegnata il nome benaugurale "Project +500" ed è composta dai trentini Moreno Parmesan e Eric Galas, da Luigi Grandi, Giulio Michelin, Paolo Grigoletto di Vicenza, da Lorenzo Zamprogno e Claudio Mancino di Treviso. Fino ad oggi non si sono registrate performances di rilievo. I voli sono avvenuti in condizioni non favorevoli tra coperture nuvolose negli alti strati e forti venti, fino a 45 km/h, con decolli rocamboleschi puntualmente documentati dai filmati sulla pagina facebook di "Project + 500".

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Colloqui di Salerno 2015 I sessione - Settimana kantoriana - incontri, masterclass, proiezioni e spettacoli

Colloqui di Salerno 2015 I sessione - Settimana kantoriana - incontri, masterclass, proiezioni e spettacoliSi è tenuta questa mattina a Salerno, nella Sala del Gonfalone di palazzo di città, la conferenza stampa di presentazione del progetto dei Colloqui di Salerno, ideato da Francesco G. Forte (edizioni oèdipus) e Vincenzo Esposito, (cattedra di Antropologia culturale della Facoltà di Filosofia di Salerno), che mira a diventare un appuntamento annuale e trae origine da una doppia vocazione: informazione e formazione.
Il tema di questa edizione - Grandi memorie - unisce, in due sessioni, la celebrazione, dal 3 all’8 novembre, del centenario di Tadeusz Kantor (1915-1990), maestro del Novecento teatrale, e il ricordo, dal 14 al 16 dicembre, del massimo innovatore europeo degli studi antropologici, Ernesto De Martino (1908-1965), nel cinquantenario della morte.
Il rapporto di Salerno con il genio di Kantor - pittore, scenografo, teorico, creatore di happening, regista, costruttore di incredibili macchine teatrali, e sostanzialmente poeta - cominciò alla fine degli anni Ottanta, con le rappresentazioni Crepino gli artisti (1988, Teatro A, Mercato S. Severino) e Qui non ci torno più (1990, Teatro Capitol, Salerno) – e, ancora oggi, quella straordinaria presenza è punto di riferimento per gli spettatori di allora -.
Poco più di dieci anni dopo, la città ritrovò l’arte kantoriana, con l’importante convegno alla Fondazione Menna (Achille Perilli, Lorenzo Mango, Renato Palazzi, Angelo Trimarco, Roberto Tessari, tra i partecipanti), una grande mostra documentaria, uno spettacolo dei gemelli Janicky, attori prediletti del maestro (che misero in scena, alla loro straordinaria maniera, un’antologia beckettiana) e una foltissima videorassegna curata da Andrzej Sapija.
Si conclude oggi l’ideale trilogia che Salerno ha dedicato, lungo un quarto di secolo, al Maestro polacco.
A sua volta, De Martino ha raccontato al mondo lo splendore e la miseria di un sud che, al di là della geografia, diviene «regione dell’anima». Del grande capostipite dell’antropologia novecentesca si indagheranno, dal 14 al 16 dicembre, aspetti della personalità più reconditi e suggestivi, con una rilettura del nucleo profondo del suo pensare critico. Insieme, l’attenzione sarà posta su due figure centrali del meridionalismo: Carlo Levi (a 70 anni dalla pubblicazione del Cristo) e Rocco Scotellaro, il poeta-sindaco morto a 30 anni, la cui militanza politica coincide con quella culturale, morale e ideale della parte migliore del nostro Paese nell’immediato dopoguerra.
In cartella il dettaglio delle attività della “Settimana kantoriana”, dal 3 all’8 novembre, che include, incontri, masterclass, proiezioni e spettacoli che si terranno in diverse location.

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