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Venerdì 13 maggio 2022, Città di Salerno NID (New Italian Dance) Platform 2021

Tre giorni di Programmazione, dieci appuntamenti in scena a Salerno per la seconda parte della sesta edizione della manifestazione nazionale di danza

Saranno i palcoscenici del Teatro Augusteo e il prestigioso Teatro Verdi di Salerno ad alzare i loro sipari, da venerdì 13 domenica 15 maggio 2022, sulla seconda parte della NID (New Italian Dance) Platform 2021, sesta edizione della manifestazione nazionale di danza, programmata nella città di Salerno con una nuova formula rispetto a quella originaria.

Questa edizione, con il sostegno del MiC - Ministero della Cultura e della Regione Campania, guidata dal Presidente Vincenzo De Luca, e il supporto del Comune di Salerno con il Sindaco Vincenzo Napoli, dopo Puglia, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, ha visto affidata l’organizzazione al Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

Nei tre giorni della manifestazione è prevista anche la cerimonia ufficiale per il passaggio di testimone dalla Regione Campania e Città di Salerno alla Regione Sardegna e Città di Cagliari, sede della prossima edizione, alla presenza dei rispettivi rappresentanti istituzionali.

La sesta edizione della Nid Platform, progetto nato nel 2012 dalla collaborazione tra tutte le realtà della danza nazionale, riunite sotto la sigla RTO, per la sinergia tra MiC, Ministero della Cultura e le Regioni che si sono avvicendate all’ospitalità e al coordinamento, ha avvalorato l’indicazione del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Teatro Pubblico Campano di dar luogo alla manifestazione, nonostante il delicato momento storico, in due segmenti temporali, con gli Open Studios, lo scorso settembre 2021, e la Programmazione della piattaforma a maggio 2022.

Gli Open Studios hanno beneficiato, così, di uno spazio completamente dedicato, nel quale è stato possibile focalizzare l’attenzione sull’aspetto produttivo, in un confronto con i programmatori e produttori nazionali e internazionali presenti, oltre a quello puramente artistico. I progetti artistici presentati, quindi, hanno avuto grande attenzione, e alcuni sono arrivati a compimento, riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati.

I dieci spettacoli che compongono la sezione Programmazione, anch’essi selezionati dalla commissione artistica, formata da esperti italiani e stranieri, Anna Cremonini , Gemma Di Tullio, Mario Crasto De Stefano, Claire Verlet, Elisabetta Riva, Samme Raeymaekers, coordinati da Michele Mele, saranno ora presentati ad oltre 200 operatori nazionali e internazionali presenti, contribuendo, sempre più, a creare un dialogo tra produzione e distribuzione, e offrire visibilità alla qualità artistica della scena italiana, nel rispetto della pluralità di linguaggi e poetiche ch’essa esprime. Il lavoro della giuria ha “premiato” anche la danza campana, fortemente presente nella programmazione.

Quattro spettacoli in successione animeranno i due palcoscenici salernitani nella giornata inaugurale della rassegna, che prenderà il via, venerdì 13 maggio alle ore 15.30, al Teatro Verdi, con il Nuovo Balletto di Toscana con Bayadere - Il regno delle ombre di Ludwing Minkus e Michele Di Stefano, in scena i danzatori Lisa Cadeddu, Matteo Capetola, Francesca Capurso, Carmine Catalano, Alice Catapano, Beatrice Ciattini, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Aisha Narciso, Aldo Nolli, Niccolò Poggini, Paolo Rizzo. Bayadère è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica sia nell’estetica dell’insieme. Nella tradizione la sua scena più celebre, Il Regno delle Ombre si presenta borderline, al limite tra il reale e l’aldilà.

Alle ore 17.00 la Compagnia Körper presenta, al Teatro Augusteo, Party girl regia e coreografia Francesco Marilungo, con Alice Raffaelli, Roberta Racis, Barbara Novati. E’ una riflessione sul processo di oggettivazione del corpo femminile e sulle dinamiche di potere spesso associate al mercato del sesso.

Il Teatro Verdi ospiterà, alle ore 19.30, Equilibrio Dinamico Dance Company in Suite escape fuga dal passo a due concept/coreografia di Riccardo Buscarini, con Silvia Sisto, Fabio Calvisi, Serena Angelini, Filippo Stabile. Sulla musica del più riconoscibile repertorio classico, gesti armonici e accoglienti lasciano spazio a un partner work intricato e nodoso, in cui nuovi equilibri e forze ridefiniscono il rapporto fra i danzatori in scena. 

L’ultimo appuntamento della giornata, programmato alle ore 22.00 al Teatro Augusteo, è con KLm – Kinkaleri che presenta Alcune coreografie ideazione, regia e videocoreografia Jacopo Jenna, collaborazione e danza Ramona Caia.

La giornata di sabato 14 maggio inizierà alle ore 11.00, al Teatro Augusteo, con CodedUomo / Compagnia Daniele Ninarello in Pastorale ideazione e creazione Daniele Ninarello, con Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoè Bernabéu. Terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale.

L’Associazione Culturale Van porterà sul palco del Teatro Verdi, alle ore 13.00, Best regards di e con Marco D’Agostin. E’ una lettera scritta, con otto anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai, un accorato invito a partecipare a un tributo laico e pop.

La programmazione proseguirà al Teatro Augusteo, alle ore 16.30 con il Collettivo MINE in

Esercizi per un manifesto poetico coreografia, invenzione e danza Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto, con i performers Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto. Il manifesto coautorale trova la sua stesura danzata in una pratica coreutica scritta a dieci mani, dove respiro individuale ed unisono si compenetrano e dove la tessitura corale e sincronica dello spazio e dei corpi diviene ispirazione di un linguaggio collettivo e di una poetica evocativa.

Al Teatro Verdi l’ultimo appuntamento della giornata, alle ore 18.30, è con TIR Danza in Toccare the white dance di Cristina Kristal Rizzo, con Annamaria Ajmone, Jari Boldrini, Sara Sguotti, Kenji Paisley-Hortensia , Cristina Kristal Rizzo. Lo spettacolo, nel suo pensiero coreografico, intende mettere in atto un’esperienza estetica che riveli la potenza del toccare come gesto fondante il mondo, quello sensibile dei corpi ma anche quello della materia insensibile, la semplice intimità di un sentire radicalmente aperto.

L’ultimo giorno di programmazione, domenica 15 maggio, proporrà due appuntamenti, a partire dalle ore 11.00, al Teatro Augusteo, con la Compagnia Körper in Zoé coreografia di Luna Cenere, con Marina Bertoni, Luna Cenere, Lucas Delfino, Ilaria Quaglia, Davide Tagliavini. Uno spazio di ‘riflessione’ sul corpo e sull’esistenza che nella sua nudità si offre allo sguardo, umana, animale, spersonalizzata, acefala. In questo lavoro i corpi si fanno a loro volta spazio, architettura e paesaggio in costante trasformazione.

La manifestazione si concluderà sul palcoscenico del Teatro Verdi, alle ore 12.00, con l’Associazione Culturale Zebra in Monjour di Silvia Gribaudi, con Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Silvia Gribaudi, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren. La messa in scena, accesa dai disegni pop dall’artista Francesca Ghermandi, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti.

Ulteriori informazioni e aggiornamenti online sul sito www.nidplatform.it e sulla pagina facebook NIDPlatform.

 

NID Platform 2021, Città di Salerno

@ Teatro Augusteo, Teatro Verdi

Venerdì 13 >domenica 15 maggio 2022

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La crisi delle aziende non è solo colpa della pandemia e della guerra

Troppe lacune finanziare. Senza strategie di management si può arrivare al fallimento

Due anni di pandemia e le possibili ripercussioni dell’attuale crisi ucraina, hanno acceso i riflettori sulla condizione di vulnerabilità in cui vertono tante aziende italiane evidenziando molte lacune nel loro modo di fare impresa, come l’assenza di un sistema di pianificazione delle strategie di management e controllo societario.  "L’organigramma e il funzionigramma di molte aziende, quando sono presenti, non espongono presidi fondamentali e le giuste linee guida imprescindibili per una sana e corretta gestione - afferma Edoardo Corrado Caforio, amministratore unico della Abc Assevera SpA, azienda che fornisce consulenza alle aziende in materia finanziaria, tributaria, amministrativa e contabile - Emerge inoltre che in molte realtà vige l’usanza di andare dal medico quando la salute scricchiola. Ad esempio è consuetudine leggere le circolari dell’Agenzia delle Entrate ma si ignorano quelle di Banca d’Italia dove sono presenti protocolli che, se applicati (non solo alle entità finanziarie ma anche alle imprese), garantiscono il principio della sana e prudente gestione e non di meno della correttezza negli affari, nei rapporti con clienti e fornitori".

Magari non saranno solo i protocolli a evitare una crisi ma di certo sono gli strumenti necessari per prevederla, attuando delle misure atte a fronteggiare e superare le difficoltà. Si stima che, applicandoli, si salverebbero 7 aziende su 10. “È nel maggior momento di prosperità e di calma che si devono attuare degli stress test simulando la crisi - spiega Caforio - così da essere pronti a fronteggiare e superare quel momento che differentemente diverrà un ostacolo invalicabile”

Anche gli accantonamenti finanziari sono un’ottima strategia di prevenzione perché permette all’azienda di rimanere sempre profittevole. Inoltre, è bene diversificare la gestione finanziaria.

Il carico fiscale è un tema delicato e la sua gestione necessita un approccio rigoroso e strategie performanti, che prevedano l’accantonamento delle risorse occorrenti e non il mero trattamento contabile. A esclusione delle grandi realtà, non sempre nell’organigramma aziendale sono presenti i profili professionali specialistici. "Se l’azienda è seguita in maniera puntuale, con l’applicazione di un modello standardizzato di studio, di ricerca e di applicazione, si possono ottenere enormi risultati su l'alleggerimento del carico fiscale - spiega Caforio - Avvalersi di un consulente esterno specializzato può essere la soluzione, purché non diventi un ulteriore costo da sostenere".

 

Infine non è sempre vero che delocalizzare la propria attività migliora i profitti. "L’unica economia che si sviluppa in questi casi - conclude Caforio - è quella di amplificare le proprie spese, dovendo corrispondere laute parcelle ai professionisti che gestiscono questi beni all’estero o si occupano dell’attivazione delle operazioni di internazionalizzazione”.

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Il colloquio di lavoro post-Covid: ecco come è cambiato

 La pandemia ha lasciato ben poco di immutato: le relazioni, i risparmi, le vacanze, gli acquisti, la gestione della casa, il lavoro. Sembra davvero che il Covid-19 abbia portato mutamenti in tutti gli aspetti della nostra vita.

Non fanno eccezione nemmeno l'attività di ricerca di un nuovo lavoro da una parte e quella di ricerca di nuovi lavoratori dall'altra. Come è noto, infatti, lo scoppio della pandemia è conciso, in Italia come altrove, con il diffondersi iperbolico del lavoro da remoto, con tante aziende che hanno deciso di mantenere in modo permanente lo smart working. E sì, nel momento in cui la sede di lavoro può trovarsi ovunque, nel momento in cui il contatto umano viene meno, la gestione dei dipendenti cambia in modo importante. Ma non è tutto qui: l'emergenza sanitaria ha portato le aziende a ripensare anche il modo di affrontare e di percepire le crisi, con conseguenze sul piano della produzione, dell'amministrazione e via dicendo.

“Come conseguenza di tutto questo sono cambiati in modo sensibile anche i colloqui di lavoro, e dovrebbero esserne consapevoli sia le persone alla ricerca di un nuova occupazione, sia gli addetti HR e i manager che si troveranno a gestire o a partecipare a questi delicati incontri”, conferma Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.

«Le aziende, in questo nuovo scenario, hanno tutto l'interesse di capire come i candidati hanno affrontato la crisi» spiega l'head hunter «sia per sapere come quella persona potrà porsi di fronte a quelli che sono, si spera, gli ultimi mesi dell'emergenza, sia per comprendere qualcosa in più sulla persona che si ha di fronte».

Chi è alla ricerca di un lavoro, e che dopo aver inviato il proprio curriculum vitae in risposta a un annuncio viene contattato per un colloquio, non dovrebbe quindi farsi prendere alla sprovvista da una domanda del tipo “come ha vissuto i mesi di lockdown?” o magari da un quesito più complesso ed estremamente interessante, come “cosa ha fatto durante la pandemia per migliorare la sua situazione professionale o personale?”.

Come spiega Adami, «a contare nelle risposte che si danno a queste domande non è quasi mai il contenuto in sé, quanto il modo in cui si risponde. A nessuno viene infatti chiesto di affrontare in modo perfetto una pandemia del tutto inaspettata, per la quale non una sola persona era effettivamente preparata. Le risposte possibili sono tantissime, da chi spiega di aver imparato una nuova lingua, da chi ha coltivato un orto dietro casa fino a chi si è dato da fare per mantenere vivo il rapporto con i colleghi».

L'importante, sottolinea Adami, «è essere sinceri, mostrando il proprio personale modo messo in campo per reagire a questa situazione del tutto eccezionale».

Va peraltro sottolineato che nei colloqui di lavoro post-Covid, a poter essere presi di sorpresa da domande inedite, potrebbero essere anche gli stessi intervistatori. I candidati potrebbero infatti avere dei quesiti volti a capire nel dettaglio come si potrebbe svolgere il lavoro da remoto, chiedendo per esempio se, in caso di smart working, sarà comunque garantita la sufficiente formazione ai nuovi assunti. «L'attenzione alla formazione e alla crescita continua, soprattutto tra i più giovani, è altissima» mette in evidenza l'head hunter «ed è quindi fondamentale essere pronti a rispondere a domande di questo tipo.

Altri candidati, dopo essersi informati online sull'azienda, potrebbero inoltre chiedere come sono cambiate le priorità strategiche dell'azienda con la pandemia, e in che modo il neo-assunto dovrebbe dare il proprio contributo per raggiungere i nuovi obiettivi».

Partecipare a un colloquio di lavoro in questo periodo, quindi, potrebbe essere sensibilmente diverso da quanto ci si potrebbe aspettare, da una parte e dall'altra del tavolo.

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Documentari: Sorrento, Giffoni e New York in “Petali di cinema”

I cinquant’anni del Giffoni Film Festival di Claudio Gubitosi, Los Angeles e il cinema civile di Sonia Nassery Cole, lo IACE di New York e il rapporto tra Bach e Pasolini nel documentario prodotto per il Premio Penisola Sorrentina

NAPOLI, 5 gennaio 2022 – Un documentario girato a Sorrento, in una sorta di viaggio che arriva però a toccare luoghi ed esperienze diverse, con attenzione a temi audiovisivi di straordinaria importanza. Una sorta di “metaluogo”, di spazio senza confini, che va da Giffoni, sede del “festival più necessario” come ebbe a definirlo Truffaut, all’America di Sonia Nassery Cole, regista e attivista afghana figlia di un diplomatico che con “I am you” racconta la storia dei rifugiati in Europa.

“Petali di cinema” è il nome del documentario prodotto da LabTv, in collaborazione con Il Simposio delle Muse, e realizzato nell’ambito del piano cinema Campania, con il supporto della Film Commission Regione Campania.

Davvero un lavoro diuturno quello del Premio Penisola Sorrentina, diretto da Mario Esposito, cui anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha rivolto apprezzamento attraverso la Direzione generale del cinema e dell’audiovisivo.

Il racconto della manifestazione, ritmato dalla voce di Maresa Calzone, si snoda toccando argomenti di estrema attualità, come l’importanza dell’industria culturale per il mezzogiorno evidenziata da Roberto Napoletano, il ruolo della cultura e del cinema per la promozione dell’ambiente e della sostenibilità, il valore dei premi per la promozione del territorio, nelle dichiarazioni di Pierpaolo Mocci, Raffaella Salamina e Andrea Romeo, distributore del film “Titane”,vincitore della Palma d’oro a Cannes 2021.

Che cosa è un Premio per uno che ha settant’anni e che ha ricevuto riconoscimenti da ogni parte del mondo? Ogni volta che il territorio chiama io rispondo. Cosa ha fatto Giffoni? Cosa ha fatto Gubitosi? Ha fatto. Non si è arreso, non ha pianto , non ha urlato. Piano piano, mattone dopo mattone ha dimostrato che le cose si possono fare. Anche il concetto di periferia è stato completamente smontato da Giffoni. Le cose si possono fare ovunque se hai una buona idea”, afferma all’interno dell’audiovisivo Claudio Gubitosi, che ha ricevuto il riconoscimento per la categoria “cinema e istituzioni”. Un messaggio di determinazione e di speranza rivolto particolarmente  ai giovani collaboratori  della kermesse e al board team sorrentino.

Altro momento di rilevante interesse culturale il rapporto tra il cinema e Bach, che ha visto protagonisti il pianista iraniano Ramin Bahrami e il jazzista internazionale Danilo Rea per un omaggio al grande cinema di Pasolini, che prima in “Accattone” e poi nel “Vangelo” scelse il tema bachiano della Passione secondo Matteo, in un innesto vitali di mondi diversi eppure destinati ad incontrarsi.

Spazio ovviamente ai volti noti del cinema e della tv, tra cui Massimiliano Gallo, Francesca Cavallin, Luca Barbareschi, Paola Minaccioni (premiata da Giancarlo Magalli con il riconoscimento speciale intitolato a Dino Verde per l’ultimo lavoro diretto da Alessandro Pondi “School of Mafia”).

Tra le eccellenze che la rassegna è riuscita a coinvolgere va segnalato il Master di drammaturgia e cinematografia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: una giuria di esperti  presieduta da Pasquale Sabbatino e composta da Vincenzo Caputo, Anna Masecchia, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio ha conferito il riconoscimento a Mariano Rigillo che ha lavorato insieme con mostri scari del cinema da Patroni Griffi a Bolognini a Radford fino a Paolo e Vittorio Taviani.

A fare da ulteriore ponte con l’America (oltre il cinema) anche la cultura e la lingua italiana per l’omaggio ai settecento anni dalla morte di Dante Alighieri attraverso la sinergia con lo IACE di New York, presieduto da Berardo Paradiso, per un progetto di arti visive guidato dall’artista di Buonalbergo Giuseppe Leone.

Il documentario è visionabile sul portale www.labtv.net.

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Lucia Mascino in Smarrimento di Lucia Calamaro

Un monologo sulla sospensione dell’esistenza e un dichiarato elogio del ricominciare, che delinea un’impalpabile e potente confessione sulle fragilità

Una donna al telefono, o forse sta ragionando a voce alta, ogni tanto prende appunti, ed è così che inizia Smarrimento scritto e diretto da Lucia Calamaro per l’attrice Lucia Mascino, in scena da giovedì 13 gennaio 2022 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 16) al Teatro Nuovo di Napoli, presentato da Marche Teatro.

Smarrimento è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare, di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza. La struttura narrativa ‘fiorisce’ attraverso la figura di una scrittrice in crisi, oramai da un po’, con dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti.

E’ una scrittrice incatenata a esistere come i suoi personaggi, aggrappata allo sforzo di trattenere idee che non reggono, nel vano tentativo di restituire un’illusione del tempo che fu, sulla quale, però, confidano i suoi editori per “sfangare” l’anticipo.

Le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia per puro ritorno economico, mentre lei non produce niente di nuovo, tentando, in un colpo solo, di riuscire a vendere, durante gli eventi, qualche copia delle vecchie opere.

Lucia Mascino dà vita in scena ad Anna, la protagonista, a Paolo, il marito, e all’affiorare di ricordi e immagini che provano a dar loro un trascorso probabile. Ad accomunarli sarà l’inadeguatezza al vivere, da ognuno respinta con terrore.

Una sottile nevrosi pervade il racconto, non è chiaro quando è la scrittrice che parla, oppure Anna, la sua creatura, il suo doppio.

Il testo si svela poco a poco, a cominciare dalla fatica della creazione artistica alla necessità del quotidiano, attraversando violente emozioni, fino ad arrivare a raccontarsi anche nella veste dell’uomo Paolo, che, in qualche modo insieme alla sua creatrice, affida, alla fine, la sua versione dell’infelicità di vivere.

La protagonista si muove in un continuo alternarsi di pensieri e voci interiori, in una conversazione continuamente interrotta, in un'acrobatica e perfetta rappresentazione del sé, per la quale la ricerca del racconto si fonde con la ineludibile ricerca del senso di esistere.

Dall’ordine geometrico dell’inizio si giunge fino alla distruzione di ogni ordine costituito, nel quale, alla fine, resta solo la consapevolezza del ricordo, la necessità del dolore, l’importanza della memoria.

L’allestimento, presentato da Marche Teatro, si avvale della scena e luci di Lucio Diana e dei costumi di Stefania Cempini.

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Trovare un nuovo lavoro per il 2022: ecco come fare

All'inizio del nuovo anno è buona norma tirare le somme sull'anno appena trascorso e formulare buoni propositi per i mesi a venire. Di sicuro uno dei temi principali è quello del lavoro, attività che occupa una fetta molto importante della nostra vita: avere un'occupazione che ci stimola e che ci dà delle soddisfazioni è infatti uno degli elementi principali per avere una vita felice. Come è noto, però, durante questi due anni di emergenza sanitaria molte persone hanno messo in pausa i propri sogni di carriera, rimandando tutto al post Covid-19.

Queste ultime settimane hanno purtroppo confermato ancora una volta che il virus resterà parte integrante della nostra quotidianità, ancora per qualche tempo. Per per questo motivo "il primo consiglio per chi desidera cambiare lavoro è quello di non posticipare oltre" commenta di Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.

Come spiega l'head hunter, infatti, «mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro non vuol dire per forza abbandonare l'occupazione attuale, e proprio per questo chi desidera cambiare non ha alcun motivo di attendere, tanto più quando si è davvero convinti di poter trovare la soddisfazione cercata in un altro luogo di lavoro».

«Gennaio, soprattutto dopo la prima metà, è uno dei mesi migliori dell'anno per trovare un nuovo lavoro» sottolinea Adami «poiché le aziende, per mettere in atto i loro nuovi programmi, hanno spesso bisogno di inserire in organico nuovi talenti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di sfruttare le ultime settimane dell'anno e i primi giorni di gennaio per aggiornare il proprio curriculum vitae, rendere più efficace il proprio profilo LinkedIn, e colmare eventuali lacune a livello di hard skills, migliorando per esempio le proprie conoscenze dell'inglese o in campo informatico».

In questo modo a metà gennaio si sarà pronti per dare il meglio di sé sul mercato del lavoro.

Il problema di tanti è però organizzare la ricerca del lavoro in modo da aumentare concretamente le possibilità di avere riscontri positivi da parte dei recruiter.

«Molte persone affrontano questa attività nel modo sbagliato, rispondendo a tantissimi annunci in pochi giorni per poi rimanere deluse nel non ricevere nessun feedback positivo» dice l'head hunter, per poi spiegare «che l'approccio più efficace non premia la quantità, quanto invece la qualità. È molto meglio avere le idee chiare sul lavoro che si intende cercare, delineando settore, ruolo, posizione geografica, stipendio e via dicendo, e limitarsi poi a rispondere con cura ai solo annunci coerenti con le proprie esigenze. Così facendo si potrà dedicare l'attenzione dovuta a ogni candidatura, per studiare per bene l'azienda e creare un cv e una lettera di presentazione ad hoc», conclude Carola Adami

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Sconfiggere il Covid, la quinta opzione.

Dopo due anni di pandemia la situazione relativa ai contagi di Covid19 è sempre critica, nonostante il supporto dei vaccini i contagi continuano a salire e le numerose varianti che si aggiungono ad un ritmo crescente non fanno che peggiorare un quadro sempre più preoccupante, l’Organizzazione mondiale della sanità è stata chiara: “Non usciremo dalla pandemia a breve e dobbiamo arrivare a limitare la circolazione del coronavirus, i vaccini da soli non bastano”.

Il dubbio sempre crescente é che si stanno tralasciando azioni importanti; il portale del Ministero della salute parlando della modalità di trasmissione del virus, precisa che:"SARS-CoV 2 viene trasmesso principalmente tramite droplet e aerosol da una persona infetta quando starnutisce, tossisce, parla o respira e si trova in prossimità di altre persone.”  proprio l’OMS ha di recente indicato una quinta via che si somma a vaccini, lavaggio delle mani, distanziamento, mascherine, una soluzione che sembra l’uovo di colombo e che è rappresentata dalla ventilazione degli ambienti e più in particolare dalla sanificazione dell’aria che respiriamo.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un proliferare di sistemi di purificazione dell'aria di varia efficacia, per saperne di più abbiamo intervistato “Carlo Mancuso” il CEO della società I.T.Svil che ha realizzato un sistema di sanificazione dell’aria che promettere di essere una delle armi vincenti per sconfiggere la propagazione di qualsiasi forma di virus della famiglia COVID indipendentemente dalla variante; siamo stati accolti nella sede di Salerno per visitare i laboratori dove si progetta e testa il dispositivo che, cosa molto interessante, è stato realizzato con stampanti 3D utilizzando tra l’altro materie plastiche riciclabili.

“Abbiamo scelto la stampa 3d che ci consente una flessibilità non raggiungibile con altri sistemi che definiamo tradizionali. Lo studio sul sistema di sanificazione Pothos in verità è cominciato almeno un anno prima della pandemia, l’idea è partita dalla richiesta sempre più pressante di avere luoghi di lavoro dove è possibile soggiornare per molte ore al giorno in totale tranquillità senza preoccuparsi della qualità dell’aria. Anche chi vive o lavora al centro di una grande città, deve sentirsi al sicuro indipendentemente dall’inquinamento dovuto ad esempio ai gas di scarico delle autovetture; in oltre tre anni di sviluppo il sistema si è evoluto, è diventato un vero e proprio ecosistema, dispositivi ricchi di sensori che comunicano tra di loro per ottimizzare le prestazioni e suggerire soluzioni. Il dispositivo Pothos oggi è in grado di contrastare l’azione nociva delle sostanze inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, eliminando vari microrganismi con un alto tasso di efficacia che sfiora il 100%. Per il nostro dispositivo abbiamo scelto la tecnologia di sanificazione dei led UV-C, che  le massime autorità sanitarie di tutto il mondo definiscono il più efficace.

Non è facile sintetizzare in poche parole tutta la tecnologia che abbiamo messo in questo dispositivo, ogni componente è stato studiato e migliorato per offrire la massima efficacia e il contenimento dei costi; abbiamo testato Pothos negli uffici, nelle scuole, nelle sale d’attesa di laboratori medici ottenendo risultati davvero entusiasmanti per questo speriamo che il nostro lavoro possa contribuire in maniera significativa a sconfiggere la pandemia in tempi rapidi."

 

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IL PREMIO BIANCA D’APONTE DI NUOVO IN TOUR IL 25 E 26 NOVEMBRE A MILANO E BERGAMO CON CHIARABLUE, SARA ROMANO, VERONICA MARCHI E OSPITE D’ONORE ANDREA MIRÓ, POI A MARZO A MADRID

Il Premio Bianca d’Aponte torna in tour, in attesa di lanciare il nuovo bando. Il contest riservato a cantautrici che si svolge da 17 anni ad Aversa porterà infatti a Milano, Bergamo e poi a Madrid alcune delle protagoniste della sua storia.

Si comincerà il 25 novembre, nell’ambito della Milano Music Week, alle 20 a Germi Luogo di Contaminazione (in Via Cicco Simonetta 14/A) con le esibizioni di Chiarablue, Sara Romano, Veronica Marchi e, come ospite d’onore, Andrea Miró (madrina del Premio nel 2014). L’ingresso è gratuito con green pass e prenotazione fino a esaurimento posti scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure con tessera da richiedere 24 ore prima della serata sul sito del locale germildc.it

L’evento è organizzato da Freecom Hub, dal 2004 una piattaforma di ideazione e produzione di contenuti, un aggregatore di etichette e collane tematiche, un hub per la promozione, la gestione e l’amministrazione di progetti discografici ed editoriali, e da Germi, luogo di contaminazione dove creare nuovi spazi espressivi. Germi è un laboratorio, un incubatore culturale pensato per creare occasioni di crescita anche attraverso le parole e le mani di grandi professionisti provenienti da diversi ambiti creativi che mettono la loro esperienza a disposizione dei lettori e frequentatori del luogo.

Il 26 novembre alle 21 le stesse quattro cantautrici saranno di scena a Bergamo allo Spazio Polaresco (Via del Polaresco 15) in una serata ancora organizzata da Freecom Hub ed inserita nel palinsesto “Winter Revolution”. L’ingresso è gratuito con green pass.

Altro appuntamento di grande prestigio sarà poi nel mese di marzo 2022 (la data precisa verrà comunicata prossimamente) quando il Premio si sposterà a Madrid, ospite del locale Istituto di Cultura. Protagoniste della serata saranno altre quattro artiste che sono state finaliste del Premio negli anni scorsi, con una ospite d’onore ancora da definire.

Il Premio Bianca d’Aponte, dedicato alla omonima cantautrice scomparsa prematuramente nel 2003, dà alle cantautrici italiane emergenti l’opportunità di esprimere la propria arte e crea momenti d’incontro, approfondimento e confronto con importanti addetti ai lavori, come manager, discografici, artisti di fama, promoter e giornalisti. Si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Negli anni scorsi il Premio era già stato protagonista di serate a Milano, Roma (due volte), Napoli, Maranello e per tre anni a Barcellona.

Nelle prossime settimane verrà diffuso il nuovo bando di concorso per l’edizione 2022 del concorso. La più recente edizione si è tenuta il 22 e 23 ottobre al teatro Cimarosa di Aversa, ed ha visto la vittoria di Isotta (da Siena), mentre a Miriana Faieta di Chieti è andato il premio della critica “Fausto Mesolella”.

Nelle precedenti edizioni il premio assoluto era andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017), Francesca Incudine (2018), Cristiana Verardo (2019), Monica Sannino (2020).

Il premio della critica - dal 2017 ribattezzato “Premio Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione - è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007), Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene Scarpato (ex aequo, 2018), Lamine (2019), Simona Boo (2020).

Il Premio ogni anno ospita una cantautrice di grande popolarità che assume il ruolo di madrina. Sino ad oggi si sono succedute: Arisa, Rachele Bastreghi (Baustelle), Rossana Casale, Chiara Civello, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere. Oltre a loro, molti sono stati gli ospiti della rassegna, nomi come Mannarino, Diodato, Peppino di Capri, Enzo Avitabile, Avion Travel, Musica Nuda, Fausto Cigliano, Orchestra di Piazza Vittorio, Enzo Gragnaniello, Tricarico, Mauro Giovanardi, Raiz e molti altri ancora.

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Perdita dei capelli: è allarme tra le ragazze soprattutto le giovanissime

Chi lo ha detto che la perdita dei capelli riguardi solo l’universo maschile? Niente di più falso, soprattutto negli ultimi anni, in cui stiamo assistendo a un preoccupante cambio di paradigma che vede coinvolto anche il mondo femminile. Quello delle adolescenti in primis, con numeri in costante crescita, sebbene il marketing dell’industria del capello continui a rivolgere le proprie attenzioni prevalentemente a quello maschile.
Spesso sono i genitori a notare l’evidente perdita dei capelli nelle proprie figlie che impreparate culturalmente ad affrontare la problematica, tendono a sottostimarla, a nasconderla o, addirittura, a negarla. Le cause di questa inaspettata impennata sono molteplici. Si va da questioni legate ai cambiamenti ormonali fino a quelle alimentari, senza dimenticare quelle emotive e psicologiche innescate dalla pandemia che, secondo l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza del Dipartimento delle politiche della famiglia, hanno mutato fortemente gli equilibri e le routine degli adolescenti, resi invisibili, “silenziati” e costretti a crescere nella costante incertezza del futuro.
«Nella mia esperienza professionale – spiega il dottor Angelo Labrozzi, farmacista, collaboratore con l’Università di Chieti ed esperto nello studio della caduta dei capelli - sono sempre più frequenti le giovanissime con problemi di indebolimento dei capelli dovuto in parte ad un’alimentazione poco equilibrata e, in parte, a cause stresso gene legate al mondo adolescenziale».
Dello stesso avviso è la dottoressa Rossana Putignano, psicologa clinica, psicoterapeuta psicoanalitica, psicoterapeuta cognitivo comportamentale in formazione: «É evidente, laddove la causa non sia androgenetica, che l'origine della caduta dei capelli spesso possa essere lo stress subito in particolari periodi della nostra vita. L'adolescenza è un’ esperienza molto traumatica nella vita di un individuo. In questa fase inizia l’attenzione
verso il proprio corpo, specie dei capelli, visti come "cornice"; da curare insieme ai primi trucchi su volti a metà tra la bambina e la giovane donna. Ora immaginiamo una adolescente con alopecia o con una grave forma di perdita di capelli o peggio, una ragazzina sottoposta a chemioterapia, come possa sentirsi senza la sua "cornice"; che fa da surrogato a una identità ancora in formazione: si ha la sensazione di essere 'diverse',
osservate, al centro dell'attenzione in un periodo che oscilla tra la timidezza e la voglia di emergere».
Senza dubbio, un’esperienza del genere, può essere critica perché a peggiorare la situazione c’è la mancanza di fiducia nelle cure per risolvere il problema. «Ciò spesso determina ritrosia oppure addirittura la voglia di non curarsi - spiega Labrozzi, ideatore del Metodo di Nardo incentrato sulla caduta dei capelli – quando invece molto spesso basterebbe una buona alimentazione e, in alcuni casi, una buona integrazione nutraceutica». Dunque, niente panico e niente “fai da te”. Al contrario, occorre affidarsi a un esperto, migliorare e soprattutto variare la propria alimentazione. Se necessario si può prevedere l’assunzione di integratori. Sul mercato ce ne sono diversi.
«Questi prodotti però hanno un problema comune, quello della formulazione. Molte persone pensano che più sono le sostanze contenute in un integratore e maggiore sarà la sua efficacia. In realtà è esattamente il contrario. Come fanno le grandi industrie a inserire tutte quelle sostanze? Riducono il dosaggio di ogni ingrediente. Tuttavia, quando questo è più basso, non permette di raggiungere il quantitativo ottimale necessario per avere
l’effetto desiderato. Quindi, l’idea che più componenti ci sono in un integratore, più questo è concentrato è un mito da sfatare. Anzi, meno sostanze compongono l’integratore, più questo sarà concentrato e utile», ribadisce Labrozzi.
Il consiglio dell’esperto è quello di assumere vitamine del gruppo B, zinco, selenio, metionina, ferro, cisteina e vitamina C. A tavola, invece, «esistono 3 alimenti che mantengono in salute i nostri capelli: il salmone, importante fonte di Omega 3, le uova, che contengono ferro e molte vitamine del gruppo B e la frutta, sia secca sia fresca, meglio se di stagione, come arance e kiwi, ricchi di vitamina C poiché rallentano l’invecchiamento del
bulbo e la caduta dei capelli».
Ma non bisogna trascurare la cura dei capelli giornaliera, partendo dagli strumenti che utilizziamo di più: la spazzola e il pettine. Ogni tipologia di capello ne richiede uno specifico.. Il consiglio di Labrozzi è di bandire pettini in plastica perché elettrizzano il capello, preferendo quelli in legno. I capelli, inoltre, andrebbero pettinati e spazzolati non solo sulle lunghezze, ma partendo dal cuoio, in modo da esercitare un massaggio che attivi la circolazione e rimuova pelle secca e sebo. Attenzione anche al lavaggio: evitare prodotti aggressivi per chi ha i capelli grassi e prodotti corposi per chi li ha sottili. I capelli vanno lavati con acqua tiepida, preferendola fredda per l’ultimo lavaggio, così da stimolare la microcircolazione, favorendone una crescita veloce.
Evitare inoltre di raccogliere i capelli in code e trecce, perché a causa della trazione sulle radici le indeboliscono e possono spezzare i fusti; abolire le extension perché creano un peso eccessivo sulle radici; ridurre le colorazioni o decolorazioni; non utilizzare i cappelli nei luoghi al chiuso e prediligerli, al contrario, quando le temperature sono molto rigide, eliminare tassativamente il fumo poiché determina degli spasmi capillari per via di una inadeguata circolazione sanguigna; regolare il ciclo del sonno.

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VI° edizione del Premio Las Mariposas - Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Salerno, 23 novembre 2021

La VI° edizione del Premio Las Mariposas si svolgerà il prossimo 25 novembre-Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne-, dalle ore 10, presso il Teatro Ghirelli di Salerno. Il Premio viene promosso ed organizzato dall'Associazione italo-dominicana Paifa-www.associazionepaifa.com, con sede a Salerno, che lavora da anni per l'integrazione e la condivisione della cultura della Repubblica Dominicana con quella italiana valorizzando l'operato, in particolare delle donne dominicane immigrate, con progetti sociali e culturali. Il Premio Las Mariposas nasce per ricordare il sacrificio delle tre sorelle Mirabal, denominate le Las Mariposas-Le Farfalle che il 25 novembre 1960 furono trucidate a Santo Domingo dal tiranno Rafael Leonida Trujillo. Da allora il 25 novembre è diventata, con proclamazione da parte dell'ONU,  la data in cui si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.  Il Premio Las Mariposas è rivolto a tutti gli studenti delle scuole secondarie e superiori della Città di Salerno e della Regione Campania coinvolgendoli con la realizzazione di lavori letterari, artistici e audiovisivi in memoria delle sorelle Mirabal. I lavori migliori  vengono scelti e premiati da una giuria  dedicata.   

La conferenza stampa di presentazione del Premio Las Mariposas 2021 si è svolta ieri, 22 novembre, dalle ore 11, nel ristorante Locanda Tancredi-www.locandatrancredi.it, situata  in via S. Nicola del Palumbo, n.2 a Salerno. Il meeting stampa è stato organizzato con il patrocinio del Comune di Salerno- Assessorato Pari Opportunità, in sinergia con l'Associazione internazionale Miss Chef-www.misschef.net e la Locanda Tancredi.     

La presentazione e l'ufficio stampa della conferenza sono stati a cura della giornalista internazionale Mariangela Petruzzelli, presidente dell'Associazione Miss Chef. Pasqualina Memoli, vice-sindaco della Città di Salerno e Assessore alle Pari Opportunità ha aperto la conferenza con i saluti istituzionali. Relatori dell'incontro stampa sono stati: Gaetana Falcone-Assessore Pubblica Istruzione del Comune di Salerno,  Janet Bautista Gomez, presidente dell'Associazione Paifa, Chiara Tancredi, proprietaria del ristorante Locanda Tancredi e referente Miss Chef per Salerno e provincia. Sono intervenuti: le componenti del comitato organizzativo del Premio Las Mariposas che sono Anna Maria Vitale, Anna Serlinga, Pina Sozio presidente di giuria del Premio, Rina Picella; Anna Martulano, dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico”Calcedonia De Filippis” di Salerno e l'avvocato Antonia Provenza del centro di ascolto Las Mariposas a Salerno.

La vicesindaco di Salerno, dott.ssa Pasqualina Memoli, in apertura della conferenza stampa di ieri, ha evidenziato: E' importante che le istituzioni politiche sostengano iniziative come quelle del Premio Las Mariposas- organizzato con grande competenza dall'associazione Paifa di Salerno con la sua presidente Janet Bautista- in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne per cui non si fa mai abbastanza. Oggi è necessario rivolgersi soprattutto ai ragazzi, come fa il Premio Las Mariposas, per educare ai comportamenti di rispetto e legalità soprattutto nei confronti delle donne. Sono un medico e so bene cosa vuol dire intervenire in caso di violenza e di abuso di una donna. Esprimo plauso anche  al lavoro internazionale dell'associazione Miss Chef con Mariangela Petruzzelli e Chiara Tancredi perchè solo il lavoro e l'impresa delle donne può dare dignità alle altre donne contro le emarginazioni e le violenze.  A breve costituiremo la consulta delle donne della Città di Salerno cui tutte le donne delle associazioni qui presenti verranno invitate a far parte per lavorare tutte insieme a progetti concreti soprattutto contro le violenze”.

L'Assessore alla pubblica istruzione della Città di Salerno, dott.ssa Gaetano Falcone, ha affermato: “Lavoro con l'associazione Paifa da anni e lo fa con atto d'amore e impegno perchè coinvolge, prima di tutto, le scuole ed i ragazzi. Educare le nuove generazioni contro le violenze sulle donne è prima di tutto un dovere. Sarebbe anche molto interessante dare vita ad un campo di baseball a Salerno, progetto sportivo che da anni Paifa e Janet Bautista vorrebbero realizzare qui per formare giovani e meno giovani al valore dello sport anche contro le violenze”.

Janet Bautista Gomez, presidente dell'Associazione Paifa, ha dichiarato: “Sono emozionata di annunciare la VI° edizione del Premio Las Mariposas che l'anno scorso, a causa del covid, abbiamo realizzato con un video online. Tornare in presenza è molto importante  per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal, simbolo ed esempio per tutte le donne vittime di violenza nel mondo. Ringrazio tutte le donne, sia delle istituzioni che attive in campo sociale, che sostengono il Premio Las Mariposas: tutto il comitato organizzatore, le insegnanti delle scuole coinvolte, Mariangela Petruzzelli di Miss Chef, Chiara Tancredi e  il vicesindaco Memoli e l'assessore Falcone”.  

La sinergia tra l'Associazione Paifa e l'Associazione Miss Chef si consolida ancora di più in occasione del Premio Las Mariposas 2021. Janet Bautista Gomez è anche Miss Chef Roma 2019 e venne come madrina a New York-USA nell'ottobre 2019 durante la sesta edizione del Premio MISS CHEF NY. In quella occasione Mariangela Petruzzelli, presidente Associazione Miss Chef e Janet Baustista con Nino Melito Petrosino, pronipote del noto poliziotto Joe Petosino, furono ricevuti in Consolato Dominicano a NY. Mariangela Petruzzelli, presidente di Miss Chef, ha evidenziato: “Sono lieta ed onorata di tornare a collaborare con Janet Baustista e l'Associazione Paifa. Da marzo 2018 è anche nato lo “spin-off” sociale di Miss Chef: il progetto “Donne intelletto d’amore e oltre”, una rassegna di conferenze-evento nazionali ed internazionali che intendono raccontare, in modo multiculturale e trasversale, il mondo delle donne ed il loro potere creativo e di rinascita sempre facendo trionfare bellezza, amore ed intelligenza del cuore contro la violenza, l'emarginazione, l'abuso di potere, l'ignoranza e l'arroganza partendo dalle azioni socio-istituzionali messe in campo per la tutela delle donne contro il femminicidio, le violenze ed i maltrattamenti domestici e non, in un confronto internazionale di progetti e competenze tra Italia, USA e Centro-America.  Lavoriamo da anni anche con Minou Mirabal, già ministro di giustizia nella Repubblica Dominicana e figlia di Minerva una delle tre sorelle Mirabal, trucidate  il 25 novembre del 1960.  Ringrazio anche, per sagacia e interventismo, Chiara Tancredi che è referente Miss Chef per Salerno e provincia che ha messo a disposizione la sua bella struttura ricettiva per questa importante occasione. Il 25 novembre saranno presenti anche due amici e partner dell'Associazione Miss Chef: Nino Melito Petrosino, pronipote di Joe Petrosino, simbolo internazionale di legalità e Caterina Villirillo, presidente dell'Asssociazione Libere Donne di Crotone con cui Miss chef collabora dal 2012 anche per ricordare Lea Garofalo, vittima di un caso eclatante di femminicidio, con la divulgazione della bambola Lea realizzata dalle libere donne. Con Libere Donne abbiamo fatto partire il progetto di Accademai sociale di cucina con corsi formativi e attivazione delle politiche del lavoro in campo eno-gastronomico che partiranno dal 2022  anche grazie alla rete nazionale e internazionale imprenditoriale di Miss Chef per dare vita ad una progettualità permanente e continua  con la senatrice Silvia Vono della commissione femminicidio al Senato e con la Ministra per le Pari Opportunità  Elena Bonetti”.  

Chiara Tancredi, proprietaria del ristorante Locanda Tancredi e imprenditrice turistica  nonché referente dell' associazione Miss Chef a Salerno e provincia, ha detto: “Ho deciso di sostenere senza remore l'iniziativa Premio Las Mariposas su indicazione di Mariangela Petruzzelli, essendo lieta ed onorata di essere da un mese referente di Miss Chef per Salerno e provincia.  E' importante anche il supporto delle istituzioni donna qui presenti oggi come anche quello dell'imprenditoria femminile a supporto serio e concreto per aiutare le donne vittime di violenza.”                          

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