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Esce PIETRE SU PIETRE (Maremmano Records/Ird), il terzo album da solista di MARCO CORRAO.

MARCO CORRAO, cantautore, chitarrista e produttore siciliano. Un titolo che vuole evocare l'immagine della costruzione del sentiero di una vita, una pietra dopo l’altra. Così, nel disco, si alternano racconti di uomini e percorsi di vita: storie di mafia, di follia visionaria, storie di libertà, spiritualità, solidarietà e anche di morte. Sullo sfondo una “Terra di meraviglie”, come recita il titolo del brano che apre il disco e che vede la prestigiosa partecipazione di Riccardo Tesi; una Sicilia mille volte uccisa e mille volte rinata; contraddittoria, ma viva più che mai. Terra amata ed odiata, madre severa con chi la abbandona e forse ancor più severa con chi rimane.

Nove brani in tutto, di cui otto inediti, i cui testi sono a volte ermetici, a volte semplici e diretti. La produzione artistica è dello stesso Corrao con Ottavio Leo. Insieme i due firmano anche le musiche dei brani, caratterizzate da atmosfere riverberate, elettronica e armonie semplici. Un concetto stilistico prettamente legato al mondo dell'altfolk americano e canadese con qualche incursione nel panorama British. Chitarre elettriche distorte, vibrati, riverberi, effetti anni 70 misti ad elettronica moderna. A volte basso, a volte contrabbasso; e poi batterie o percussioni, e ancora pianoforti, organi, sintetizzatori e banjo. L’album è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e nei digital store.

PIETRE SU PIETRE traccia dopo traccia

1. Terra di meraviglie

Visione di un'isola eterna ed estrema, legata ad una formalità elegante ma a volte vacua. Terra di meraviglie uccisa mille volte ed altrettante rinata sotto una dominazione nuova. Sempre sfruttata come tutte le terre del sud, sempre bastonata ed arsa viva dai suoi stessi figli.

2. Un muro di gomma

Canzone che nasce da un colloquio casuale con uno dei soccorritori impegnati nelle operazioni di recupero nella tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. Quella notte morirono 366 persone (360 etiopi, 6 eritrei) e ci furono 20 dispersi, 155 i sopravvissuti. L’uomo racconta di come avrebbe voluto salvarli tutti e che, nonostante gli affanni e la lotta, tutto quello che fece non bastò. Nel brano c’è tutta la sua disperazione. Non era un addetto al soccorso, ma un pescatore che dopo quella tragedia decise di trasferirsi dall'altra parte dell'isola. E ancora ora non trova pace, Il suo racconto rimbalza contro un muro di gomma tornando sempre a se stesso come un rimpianto amaro.

3. L' isola

Guardare dall'alto la propria terra: chi scappa, chi resta e combatte, chi se ne va ma poi ritorna. Si spera nel miglioramento, nell'assoluta rinascita. In questo caso la canzone consiglia una via.

4. Bona crianza

La canzone è edita dall’Istituto Luce Cinecittà e fa parte della colonna sonora di “Diario di Tonnara”, un fortunato docufilm sulle tonnare siciliane e sarde con la regia di Giovanni Zoppeddu. Qui proposta in una versione inedita, è uscita accompagnata da un video d’animazione realizzato dallo stesso regista del film. Il brano racconta la vita e i riti dei “tonnaroti” che lavoravano nella tonnara di Bonagia (Trapani); parla di un mestiere antico ed ecosostenibile e delle preghiere del Rais che con “bona crianza” (ovvero con rispetto ed educazione) pregava il mare e chiedeva scusa ai tonni prima della mattanza. In particolare si rifà alla figura di Momo Solina, capociurma carismatico, rispettato e amato, morto nel 2007 all’età di 88 anni. Un’icona, per molti “l’ultimo grande rais” della Tonnara di Bonagia. “Diario di Tonnara”, in selezione ufficiale al Festival del Cinema di Roma 2018, ha raccolto numerosi riconoscimenti nei festival italiani ed è ancora programmato nei circuito cinematografico d’essai. (IL VIDEO: https://youtu.be/ho0sdp9DgVc)

5. Pietre su pietre

La titletrack dell' album. E' una libera interpretazione di una poesia dello scrittore contemporaneo Federico Miragliotta, che ne firma anche il testo. Narra della costruzione del sentiero di vita di un pazzo e di come egli venga visto da una piccola comunità di provincia. Ritrae i suoi movimenti per la strada e racconta di come pietre su pietre lui costruisca i suoi punti di riferimento, segnando il suo percorso immaginario, vagando per un mondo a cui solo lui ha accesso.

6. Una madre

Una storia di mafia come tante se ne conoscono in Sicilia. Una storia immaginaria, una storia di una madre che piange un figlio ucciso e mutilato delle orecchie, per la sola colpa di aver sentito qualcosa che non doveva sentire. Una storia vecchia come il mondo per un siciliano, ma ancora attuale nei segni muti della paura di alcune realtà tuttora esistenti. Resta una amara seppur meno frequente verità.

7. Fior di macadam

Questa canzone parla di Lorena, vittima innocente della strada. Da qui, il titolo. Macadam è proprio il nome di un tipo di pavimentazione stradale. Lorena era una giovane donna che in una notte di giugno del 2016 venne travolta in pieno centro a Messina da un’auto in corsa. Il semaforo è verde, Lorena è alla guida della sua auto, ingrana la marcia e parte. Ma riesce a fare solo pochi metri prima di essere investita da un bolide, che a più di 180 km orari passa col rosso e la uccide. Il guidatore risulterà ubriaco e drogato. Fior di macadam.

8. Erasmo

E’ un pazzo visionario, Erasmo. Vive nel suo mondo, aiuta tutti e viene aiutato da tutti. Sorride sempre. Lo trovi che guarda il cielo stellato se vuoi, sul terzo albero a destra dopo la piazza centrale. Libero. Un uomo libero e "meno solo di noi".

9. Gli ultimi passi

Gli ultimi passi nella vita di un credente deluso. Fa delle domande a chi gli sta intorno mentre discute con Dio. Un Dio su cui non sospende il giudizio. La sua lucida logica, ad un passo dalla fine, lo porta a chiedere spiegazioni e a fare una domanda. Dove andrò dopo la morte. Dove?

CREDITI

Testi e musiche Marco Corrao

Produzione Artistica Marco Corrao Ottavio Leo

Produzione esecutiva Marco Corrao

Marco Corrao: voce, chitarre elettriche, banjo, synth, pianoforte, basso

Flavio Gullotta: contrabbasso

Fabrizio Francoforte: batteria

Ottavio Leo: basso, batteria, synth, chitarra acustica 12 corde, chitarra elettrica, voci

Riccardo Tesi: organetto

Alex Valle: pedal steal, dobro

Mimì Sterrantino: bouzouki greco

Davide Campisi: percussioni

Leone Marco Bartolo: violoncelli

Registrato, mixato e masterizzato presso Recon Black di Ottavio Leo – Santa Teresa di Riva (Me)

Artwork: Tothi Folisi

Grafica: Officine creative digitali

 

CHI E’ MARCO CORRAO

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Marco Corrao, cantautore siciliano, chitarrista, produttore e direttore artistico musicale, ha alle spalle tour in USA, Svezia, Danimarca, Inghilterra. Collaborazioni importanti con Eugenio Finardi, Francesco Cafiso, Giuseppe Milici, Moni Ovadia, Alex Valle, Riccardo Tesi e Oriana Civile. Produttore e autore di colonne sonore per Istituto Luce Cinecittà Titanus. E’ stato ospite insieme a Gabriele Giambertone della Festa del Cinema di Roma con il documentario “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu ed al Torino Film Fest con “Bulli e pupe” di Steve della Casa e Chiara Ronchini.

Prima di “Pietre su pietre” ha pubblicato due dischi da solista: “Twin Rivers” (2013), che segna l'uscita dall'ambito blues, e il più autorale “Storto” (2016). Un altro lavoro discografico è “Liggenni”, del 2018, scritto e interpretato con Mimi' Sterrantino.

Ha prodotto insieme a Sara Romano e Massimo Donno l'evento nell’auditorium della Rai Sicilia “Un brano a Testa 2.0”, rassegna in omaggio a Gianmaria Testa.



Marco Corrao sul web

Sito: www.marcocorrao.it

Facebook: https://m.facebook.com/marko.korrao

Youtube: https://www.youtube.com/corraoma

Twitter:https://twitter.com/MarkoKorrao

Instagram: corraomarco

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Etichetta: Maremmano Records a branch of Appaloosa Records

All Rights Reserved - www.appaloosarecords.it

Distribution: IRD www.ird.it

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Imperfetto orario, il nuovo album del Bardo 5et

Imperfetto Orario, primo lavoro discografico del Bardo 5tet, è un titolo che al tempo stesso è un concept musicale e di vita. Giovanni Baleani me lo ha descritto come un momento che abbiamo vissuto in molti, musicisti e non: trovarsi ad affrontare una prova in un momento in cui avremmo preferito rimandare per sentirci maggiormente preparati, rischiando di non mettere più un limite temporale alla preparazione. È qualcosa che io conosco bene. Ma per fortuna capitano momenti in cui, per un motivo o l’altro, la prova te la trovi a un palmo dal tuo naso e non puoi, o non vuoi più evitarla.  Scatta allora qualcosa che ci spinge oltre il coraggio. Si va e basta. E la vita qualche volta sa premiarci.

Mi piace immaginare che questo dilemma esistenziale sia dietro la realizzazione di questo progetto musicale. Non so chi dei cinque musicisti sia stato il più restio a superare la soglia dello studio, e chi invece abbia spinto per iniziare a suonare. Il risultato però ora lo possiamo ascoltare. Questo è un bel disco, ben scritto e ben suonato. E questo è un gruppo, al di la’ che a scrivere i brani siano stati Giovanni Baleani e Emanuele Evangelista. Chi scrive inevitabilmente finisce per impostare la musica verso una direzione, ma un gruppo diventa tale solo quando l’apporto di ciascuno porta a uno sviluppo della musica oltre le parti tematiche. Si sente che i cinque sono coinvolti nella musica che hanno suonato, suonano “insieme” nei diversi momenti degli otto brani, dal più tensivo e spinto Ronin al più rarefatto e morbido Undisputed Love. 

Conosco Giovanni Baleani da diversi anni, è un grande piacere sentirlo crescere e maturare, conosco Gabriele Pesaresi per averci suonato, e spero che questo accada sempre più spesso. È per me una bella sorpresa sentire e conoscere tre musicisti così bravi come Emanuele Evangelista nel ruolo di co-leader, Simone La Maida, solista lirico e passionale, e Roberto Desiderio che con Gabriele forma una bellissima ritmica.  

Umberto Fiorentino

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PÀRTIRI, IL NUOVO DISCO DEI VORIANOVA

Canzone d’autore dialettale siciliana, echi di folk d'Oltreoceano, prog e classica contemporanea, il tutto con una decisiva impronta mediterranea. E' “Pàrtiri”, il nuovo album dei Vorianova, band siciliana originaria di Isnello, un comune di 1500 abitanti in provincia di Palermo che fa parte del parco delle Madonie.

Il loro nome prende origine dalla parola “voria” che vuol dire vento. Un vento nuovo nella canzone dialettale che prende dalle tradizioni per soffiare altrove. I loro brani, infatti, fondono i sapori e le atmosfere della Sicilia più interna ed eterna, quella che viaggia tra passato e presente, con sonorità che poco hanno a che vedere con la musica da “cartolina” dando vita ad un vero e proprio filone contemporaneo di “chanson à texte” in lingua dialettale.

Quello dei Vorianova è un disco che possiamo definire “world”, che fa della ricerca dei suoni il suo tratto distintivo. “Pàrtiri” parla del dare vita a qualcosa, sia esso un viaggio, un nuovo amore, una nuova occasione; del coraggio di cambiare un destino e riscriverlo attraverso ciò che si incontrerà in questo cammino. Si parte per cercare risposte, per conoscere se stessi, per ritrovarsi alla fine del viaggio, che in realtà non è mai la fine ma una nuova partenza.

L'album è composto da undici tracce inedite i cui testi portano la firma di Biagio Di Gesaro e Luca Di Martino, autore anche delle musiche. Gli arrangiamenti, invece, sono dell'intera band, ad eccezione di “Affaccia cori miu” sul quale ha lavorato Alberto Maniaci.

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