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I retroscena della storia dell’euro in "Alex, un giallo valutario"

Rivela importanti retroscena della storia dell’euro, in forma di thriller. Il nuovo libro, appena uscito su Amazon, si chiama Alex- un giallo valutario, e promette di svelare la natura del denaro e i fondamenti della finanza. A questo scopo non si serve dell’esposizione di teorie monetarie, ma conduce il lettore attraverso un percorso narrativo, abitato da personaggi affascinanti, che faranno di tutto per sedurlo.

Un giallo, con un sottotesto economico-politico che ha per oggetto l’euro, l’Europa e le guerre imperialiste per il petrolio e la supremazia valutaria.

Una storia dall’intreccio avvincente, che arriva fino a Roma e Parigi, partendo dalla City di Francoforte.

Tutto parte da un gruppo di amici dallo stile di vita libero e non convenzionale, che denuncia a un commissario di polizia la scomparsa del maschio alfa, ovvero Alex, un tecnico petrolifero di origine italiana, appena rientrato dalla guerra in Iraq.

Il commissario è inizialmente scettico, ma finisce per subire il fascino degli amici di Alex e presto diventa uno di loro. Le indagini lo porteranno fino a Roma, ove la strana morte di un extracomunitario insospettisce alcuni agenti antiterrorismo della polizia italiana.

Riusciranno i personaggi a fare luce sui veri motivi della scomparsa di Alex? A scoprire i segreti del suo lavoro, e che cosa aveva a che fare con l’unione monetaria e con l’euro? Riusciranno a capire chi era Alex veramente?

In un finale a sorpresa, il lettore si troverà di fronte a interrogativi universali, legati alla natura del denaro e all’identità dell’individuo nell’era della globalizzazione.

La storia è un’opera di chiara ispirazione europeista, sottolineata dalla varietà dei luoghi e dalle diverse nazionalità dei personaggi.

L’autrice Patrizia Vigiani, originaria di Firenze, si è già distinta per il suo manuale “Forex Trading per Comuni Mortali”, e per il suo impegno contro le truffe online.

Per saperne di più sul libro consigliamo la visita al sito internet www.alex-un-giallo-valutario.de, e alla pagina Facebook www.facebook.com/AlexMoneyThriller.

 

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Esce PIETRE SU PIETRE (Maremmano Records/Ird), il terzo album da solista di MARCO CORRAO.

MARCO CORRAO, cantautore, chitarrista e produttore siciliano. Un titolo che vuole evocare l'immagine della costruzione del sentiero di una vita, una pietra dopo l’altra. Così, nel disco, si alternano racconti di uomini e percorsi di vita: storie di mafia, di follia visionaria, storie di libertà, spiritualità, solidarietà e anche di morte. Sullo sfondo una “Terra di meraviglie”, come recita il titolo del brano che apre il disco e che vede la prestigiosa partecipazione di Riccardo Tesi; una Sicilia mille volte uccisa e mille volte rinata; contraddittoria, ma viva più che mai. Terra amata ed odiata, madre severa con chi la abbandona e forse ancor più severa con chi rimane.

Nove brani in tutto, di cui otto inediti, i cui testi sono a volte ermetici, a volte semplici e diretti. La produzione artistica è dello stesso Corrao con Ottavio Leo. Insieme i due firmano anche le musiche dei brani, caratterizzate da atmosfere riverberate, elettronica e armonie semplici. Un concetto stilistico prettamente legato al mondo dell'altfolk americano e canadese con qualche incursione nel panorama British. Chitarre elettriche distorte, vibrati, riverberi, effetti anni 70 misti ad elettronica moderna. A volte basso, a volte contrabbasso; e poi batterie o percussioni, e ancora pianoforti, organi, sintetizzatori e banjo. L’album è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e nei digital store.

PIETRE SU PIETRE traccia dopo traccia

1. Terra di meraviglie

Visione di un'isola eterna ed estrema, legata ad una formalità elegante ma a volte vacua. Terra di meraviglie uccisa mille volte ed altrettante rinata sotto una dominazione nuova. Sempre sfruttata come tutte le terre del sud, sempre bastonata ed arsa viva dai suoi stessi figli.

2. Un muro di gomma

Canzone che nasce da un colloquio casuale con uno dei soccorritori impegnati nelle operazioni di recupero nella tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. Quella notte morirono 366 persone (360 etiopi, 6 eritrei) e ci furono 20 dispersi, 155 i sopravvissuti. L’uomo racconta di come avrebbe voluto salvarli tutti e che, nonostante gli affanni e la lotta, tutto quello che fece non bastò. Nel brano c’è tutta la sua disperazione. Non era un addetto al soccorso, ma un pescatore che dopo quella tragedia decise di trasferirsi dall'altra parte dell'isola. E ancora ora non trova pace, Il suo racconto rimbalza contro un muro di gomma tornando sempre a se stesso come un rimpianto amaro.

3. L' isola

Guardare dall'alto la propria terra: chi scappa, chi resta e combatte, chi se ne va ma poi ritorna. Si spera nel miglioramento, nell'assoluta rinascita. In questo caso la canzone consiglia una via.

4. Bona crianza

La canzone è edita dall’Istituto Luce Cinecittà e fa parte della colonna sonora di “Diario di Tonnara”, un fortunato docufilm sulle tonnare siciliane e sarde con la regia di Giovanni Zoppeddu. Qui proposta in una versione inedita, è uscita accompagnata da un video d’animazione realizzato dallo stesso regista del film. Il brano racconta la vita e i riti dei “tonnaroti” che lavoravano nella tonnara di Bonagia (Trapani); parla di un mestiere antico ed ecosostenibile e delle preghiere del Rais che con “bona crianza” (ovvero con rispetto ed educazione) pregava il mare e chiedeva scusa ai tonni prima della mattanza. In particolare si rifà alla figura di Momo Solina, capociurma carismatico, rispettato e amato, morto nel 2007 all’età di 88 anni. Un’icona, per molti “l’ultimo grande rais” della Tonnara di Bonagia. “Diario di Tonnara”, in selezione ufficiale al Festival del Cinema di Roma 2018, ha raccolto numerosi riconoscimenti nei festival italiani ed è ancora programmato nei circuito cinematografico d’essai. (IL VIDEO: https://youtu.be/ho0sdp9DgVc)

5. Pietre su pietre

La titletrack dell' album. E' una libera interpretazione di una poesia dello scrittore contemporaneo Federico Miragliotta, che ne firma anche il testo. Narra della costruzione del sentiero di vita di un pazzo e di come egli venga visto da una piccola comunità di provincia. Ritrae i suoi movimenti per la strada e racconta di come pietre su pietre lui costruisca i suoi punti di riferimento, segnando il suo percorso immaginario, vagando per un mondo a cui solo lui ha accesso.

6. Una madre

Una storia di mafia come tante se ne conoscono in Sicilia. Una storia immaginaria, una storia di una madre che piange un figlio ucciso e mutilato delle orecchie, per la sola colpa di aver sentito qualcosa che non doveva sentire. Una storia vecchia come il mondo per un siciliano, ma ancora attuale nei segni muti della paura di alcune realtà tuttora esistenti. Resta una amara seppur meno frequente verità.

7. Fior di macadam

Questa canzone parla di Lorena, vittima innocente della strada. Da qui, il titolo. Macadam è proprio il nome di un tipo di pavimentazione stradale. Lorena era una giovane donna che in una notte di giugno del 2016 venne travolta in pieno centro a Messina da un’auto in corsa. Il semaforo è verde, Lorena è alla guida della sua auto, ingrana la marcia e parte. Ma riesce a fare solo pochi metri prima di essere investita da un bolide, che a più di 180 km orari passa col rosso e la uccide. Il guidatore risulterà ubriaco e drogato. Fior di macadam.

8. Erasmo

E’ un pazzo visionario, Erasmo. Vive nel suo mondo, aiuta tutti e viene aiutato da tutti. Sorride sempre. Lo trovi che guarda il cielo stellato se vuoi, sul terzo albero a destra dopo la piazza centrale. Libero. Un uomo libero e "meno solo di noi".

9. Gli ultimi passi

Gli ultimi passi nella vita di un credente deluso. Fa delle domande a chi gli sta intorno mentre discute con Dio. Un Dio su cui non sospende il giudizio. La sua lucida logica, ad un passo dalla fine, lo porta a chiedere spiegazioni e a fare una domanda. Dove andrò dopo la morte. Dove?

CREDITI

Testi e musiche Marco Corrao

Produzione Artistica Marco Corrao Ottavio Leo

Produzione esecutiva Marco Corrao

Marco Corrao: voce, chitarre elettriche, banjo, synth, pianoforte, basso

Flavio Gullotta: contrabbasso

Fabrizio Francoforte: batteria

Ottavio Leo: basso, batteria, synth, chitarra acustica 12 corde, chitarra elettrica, voci

Riccardo Tesi: organetto

Alex Valle: pedal steal, dobro

Mimì Sterrantino: bouzouki greco

Davide Campisi: percussioni

Leone Marco Bartolo: violoncelli

Registrato, mixato e masterizzato presso Recon Black di Ottavio Leo – Santa Teresa di Riva (Me)

Artwork: Tothi Folisi

Grafica: Officine creative digitali

 

CHI E’ MARCO CORRAO

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Marco Corrao, cantautore siciliano, chitarrista, produttore e direttore artistico musicale, ha alle spalle tour in USA, Svezia, Danimarca, Inghilterra. Collaborazioni importanti con Eugenio Finardi, Francesco Cafiso, Giuseppe Milici, Moni Ovadia, Alex Valle, Riccardo Tesi e Oriana Civile. Produttore e autore di colonne sonore per Istituto Luce Cinecittà Titanus. E’ stato ospite insieme a Gabriele Giambertone della Festa del Cinema di Roma con il documentario “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu ed al Torino Film Fest con “Bulli e pupe” di Steve della Casa e Chiara Ronchini.

Prima di “Pietre su pietre” ha pubblicato due dischi da solista: “Twin Rivers” (2013), che segna l'uscita dall'ambito blues, e il più autorale “Storto” (2016). Un altro lavoro discografico è “Liggenni”, del 2018, scritto e interpretato con Mimi' Sterrantino.

Ha prodotto insieme a Sara Romano e Massimo Donno l'evento nell’auditorium della Rai Sicilia “Un brano a Testa 2.0”, rassegna in omaggio a Gianmaria Testa.



Marco Corrao sul web

Sito: www.marcocorrao.it

Facebook: https://m.facebook.com/marko.korrao

Youtube: https://www.youtube.com/corraoma

Twitter:https://twitter.com/MarkoKorrao

Instagram: corraomarco

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Etichetta: Maremmano Records a branch of Appaloosa Records

All Rights Reserved - www.appaloosarecords.it

Distribution: IRD www.ird.it

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ESCE OGGI PAROLE IN PRIMO PIANO I FAVONIO CANTANO LE POESIE DI ALBA AVESINI

Una “poetessa in incognito” che scriveva versi che “nascondevano” canzoni. Una band che le ha fatto subito tana mettendole in musica con il controcanto di ben nove signore della canzone italiana. Sono questi gli elementi da cui prende forma “Parole in primo piano”, il nuovo album dei Favonio che trasforma in canzoni nove liriche tratte dal libro di Alba Avesini “Poesie e filastrocche”, opere che – come recita il booklet del Cd - “arbitrariamente il marito e un’amica decisero di pubblicare a dieci anni esatti dalla sua scomparsa”.
“Parole in primo piano” (distribuzione Believe Digital) è un album che nasce dall’incontro di storie e di impulsi: quelli di Alba che riempiva agende e foglietti di versi che camuffava firmandoli col nome di autori di canzoni, quelli di Enrico de Angelis e Francesca Rizzotti che hanno deciso di riunirli in un volume e quelli dei Favonio che, rapiti da quei versi, hanno preso a musicarli uno dopo l’altro. Per impulso. Da lì all’idea di racchiuderli in un disco, il passo è stato breve. Dopo due album di proprie composizioni, ricchi di riconoscimenti e gratificazioni, la band pugliese stavolta si è cimentata in un progetto diverso, interpretando e arrangiando i brani con fantasia e intensità.
E poi ci sono altre nove storie ed impulsi: quelli di Alice, Rossana Casale, Patrizia Laquidara, Petra Magoni, Margot, Giovanna Marini, Momo, Erica Mou e Paola Turci, ognuna delle quali interpreta con i Favonio un brano del disco.
Nove tracce, molto diverse una dall'altra. Ma la personalità di Alba Avesini era forte e variegata come le sue liriche e le tante facce di questa femminilità non potevano essere interpretate da una voce unica. E quindi ecco nove sfumature di femminilità per un ritratto di donna e poetessa. La dolcezza, l'erotismo, la malinconia, l'esuberanza, il sorriso ed altro ancora.
Ogni canzone ha quindi una sua particolarità, è un mondo a sé, sia dal punto di vista lirico-tematico che musicale: si va da funk al jazz fino alla bossanova. A chiudere il disco, un decimo brano, “La canzone dei vecchi amanti” di Jacques Brel, in una traduzione inedita di Paolo Marrone e Mimmo Petruzzelli. È stata inserita per due motivi: è un vezzo dei Favonio avere una cover in ogni album ed è una delle canzoni che Alba scelse di far suonare durante il suo matrimonio.
La copertina dell’album è una foto di Renzo Chiesa, uno dei più affermati fotografi musicali italiani, che ritrae la veduta verso l’alto di un cortile tunisino, con il cielo illuminato da una particolare luce prodotta dalla luna. E “lunare” era il carattere di Alba nei ricordi di chi la conosceva.
Per i testi nel libretto sono stati utilizzati gli scritti originali, fotografati da Chiesa.
Il mix è stato curato da Taketo Gohara con il Mobilis In Mobili e presso le Officine Meccaniche Recording Studio di Mauro Pagani. Lo stesso Pagani suona il violino in “Vattene Ansia”. Nel disco hanno suonato anche: Michele Carrabba, Michela Celozzi e Daniele Moretto.

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