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Hackathon “Talents for Business”: la prima giornata.

Oggi, 25 giugno 2020, si è aperta la prima delle tre giornate dell’hackathon “Talents for business”.

L’ evento rappresenta la fase clou della seconda edizione della Borsa Mediterranea della Formazione e Lavoro, un’iniziativa promossa dall’associazione no-profit Centro Studi Super Sud e organizzata da Gruppo Stratego. Il format prevede tre giornate di dirette livewebinar e workshop, alla presenza di attori istituzionali e stakeholder, sulle novità introdotte a seguito dell’emergenza del Coronavirus. L’obiettivo è fornire una panoramica sul mondo della formazione e del lavoro in Campania e in Italia, nella fase post Covid.

È importante ricordare che questa lodevole l’iniziativa si sta svolgendo completamente online, proprio a causa delle misure di distanziamento sociale doverose per scongiurare le minacce della pandemia Covid ’19. Nonostante manchi il la partecipazione vis a vis degli attori, che ha caratterizzato la scorsa edizione della Borsa Mediterranea della Formazione e del Lavoro, si sta registrando un ottimo successo di pubblico ed una grande partecipazione virtuale di tutti le imprese e degli enti di formazione coinvolti.

I lavori sono partiti alle ore 9.30, in diretta streaming sulla pagina Facebook della Borsa Mediterranea della Formazione e del Lavoro, con i saluti e il benvenuto di Antonio Vitolo, CEO Gruppo Stratego, di Giovanni D’Avenia della Fondazione Centro Studi Super Sud e di Mariapia Mercurio, Presidente della Fondazione Centro Studi Super Sud. Subito dopo, si sono susseguiti i saluti istituzionali e, alle 10.30 ha preso il via la tavola rotonda incentrata sulle tematiche legate al mondo della formazione e del lavoro, con gli interventi di Michele Raccuglia Responsabile macro area Sud di ANPAL Servizi, dell’avvocato Carmelo Bifano Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale delle Libere Professioni, di Calogero Montante, responsabile delle risorse umane di RSM Italy e di Salvatore Mirante del gruppo Banca Sella.

Alle ore 12.00, il coordinatore dell’hackathon Edoardo Gisolfi, ha lanciato ufficialmente l’iniziativa “talents for business”, ricordando l’importanza della partnership con l’Università degli studi di Salerno, ed in particolare con gli uffici placement, rappresentati da Stefano Riemma, Delegato al Placement Università degli Studi di Salerno (area scientifica) e Paolo Diana Delegato al Placement Università degli Studi di Salerno (area umanistica).

Subito dopo si è dato il via alla presentazione delle sfide aziendali, presentate con grande entusiasmo. Il primo intervento è stato quello di Iole Preziosi, responsabile marketing e comunicazione di Grafica Metelliana S.p.A.:” abbiamo accolto con grande piacere questa opportunità che ci avete dato, siamo un’azienda molto orientata verso le Università, con le quali abbiamo attive molte collaborazioni e progetti che ci aiutano a trovare spunti e risorse preziose per l’azienda”. La sfida preparata da Grafica Metelliana prevede l’elaborazione di una strategia futura di approccio al mondo del packaging con uno specifico focus sul settore del food, in generale, e del food delivery, in particolare, settore che, più degli altri, sta vivendo un incremento dovuto al cambiamento di abitudini dei consumatori.

Secondo intervento quello di Aurelio Dente, CEO Founder Agenzia Carisma, il quale si è complimentato per l’iniziativa definendola “una macchina da guerra virtuale”, ed ha continuato: “è una sfida nella sfida, partecipiamo con Carisma, dove promuoviamo un modello innovativo che prevede un affiancamento in outsourcing per tutto ciò che concerne l’ambito assicurativo, offrendo servizi altamente specializzati alla nostra clientela”. La sfida riguarda lo sviluppo di un piano di comunicazione finalizzato alla sensibilizzazione sulla cultura finanziaria e alla promozione di un prodotto specifico per il risparmio, con un target di riferimento che racchiude i giovani tra 18 e 35 anni.

Dulcis in fundo, il lancio delle sfide aziendali si chiude con l’intervento di Carlo Mancuso, CEO I.T. Svil S.r.l.: “l’azienda è cresciuta molto negli ultimi anni, questo grazie anche una sinergia importante con l’Università degli studi di Salerno, dalla quale attingiamo molti talenti. Abbiamo partecipato anche l’anno scorso all’hackathon organizzato dalla Borse, con grande entusiasmo, e questo ci ha portato a raccogliere con enorme piacere l’invito di quest’anno.” La sfida aziendale, continua Mancuso, “parte da un’applicazione che a breve sarà operativa a Salerno, una piattaforma dedicata al commercio, che supporta i cittadini e gli esercizi commerciali nella vendita dei propri prodotti;”. Agli studenti, guidati dai coach aziendali Raffaele De Feo e Gaetano Rocco, è stato chiesto di analizzare e progettare un sistema prenotazione e gestione di risorse/servizi che sarà integrato nell’applicazione. CiShoppo, questo il nome della piattaforma, è uno strumento promotore del marketing di vicinato, attraverso il quale si valorizzano i piccoli esercizi commerciali e soprattutto le eccellenze locali, attuando un’azione di promozione territoriale, turistica e culturale.

Nel dettaglio, CiShoppo permette agli esercizi commerciali, in particolare agli esercizi di vicinato, di continuare a svolgere il proprio lavoro in sicurezza (considerando l’attuale scenario caratterizzato dall’emergenza Covid ’19) e di aumentare le potenzialità del proprio business. Oltre al servizio di shop-online, CiShoppo offre particolari features che lo differenziano profondamente dai marketplace comuni:  E-shop eccellenze locali, con la possibilità di acquisto on-line di beni che normalmente non vengono venduti tramite e-commerce, come le  specialità enogastronomiche e le tipicità locali, con garanzia della genuinità e della provenienza degli stessi; Consegna a domicilio, food delivery e ritiro concordato in sede previa definizione di un appuntamento; e infine prenotazione di servizi (appuntamenti e ingressi presso stabilimenti balneari, centri estetici e parrucchieri, personal trainer, musei, etc.). e prenotazione servizi di ristorazione.

Roberta Esposito

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Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro 2020: evento "Talents for business", intervista al CEO di I.T.Svil

Il 22 giugno si è svolto in diretta streaming, sui canali social della Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro, l’evento “Talents for business. Un ponte tra università e imprese”. Questo evento fa parte di una serie di approfondimenti e webinar, tutti rigorosamente online, che caratterizzano la seconda edizione della Borsa Mediterranea della Formazione e Lavoro, un’iniziativa promossa dall’associazione no-profit Centro Studi Super Sud e organizzata da Gruppo Stratego

Il format prevede tre giornate di dirette livewebinar e workshop, alla presenza di attori istituzionali e stakeholder, sulle novità introdotte a seguito dell’emergenza del Coronavirus. L’obiettivo è fornire una panoramica sul mondo della formazione e del lavoro in Campania e in Italia, nella fase post Covid.

L’evento “Talents for Business. Un ponte tra università e imprese” è stato presentato dal coordinatore dell’Hackathon, nonché presidente del gruppo servizi innovativi e tecnologici presso Confindustria Salerno, Edoardo Gisolfi, dal CEO del Gruppo Stratego Antonio Vitolo, dal Prof. Stefano Riemma, Delegato al Placement area scientifica Unisa e dal Prof. Paolo Diana, Delegato al Placement area umanistica Unisa.

Quest’anno, come ricordato da Gisolfi, la Borsa e l’hackaton si svolgono in modalità virtuale, a causa dell’emergenza Covid ’19, ma ciò non ha influito sulla grande risposta dimostrata dagli studenti dell’Università di Salerno: grazie all’importante lavoro dell’Ufficio Placement sono state registrate ben 106 richieste di partecipazione. 30 saranno invece i coach, provenienti dal mondo accademico, dell’impresa e dai principali incubatori e acceleratori del Sud Italia, che avranno il compito di seguire e guidare i giovani talenti durante l’hackathon.  La maratona è prevista per i giorni 25, 26 e 27 giugno, e vedrà gli studenti (laureandi e neolaureati di facoltà scientifiche ed umanistiche), impegnati a rispondere alle sfide imprenditoriali proposte dalle aziende partner dell’iniziativa:

L’Agenzia Carisma, attiva con successo nel settore assicurativo grazie all’esperienza di oltre 30 anni del CEO Aurelio Dente, ha chiesto lo sviluppo di un piano di comunicazione per promuovere un prodotto specifico per il risparmio ad un target di età compresa tra 18 e 35 anni e sensibilizzare sulla cultura finanziaria.

Grafica Metelliana, specializzata nella stampa commerciale ed editoriale, ha chiesto di formulare una strategia futura di approccio al mondo del packaging con uno specifico focus sul settore del food, in generale, e del food delivery, in particolare, settore che, più degli altri, sta vivendo un incremento dovuto al cambiamento di abitudini dei consumatori.

I.T. SVIL, società di servizi operante da oltre 15 anni nel campo dell’Information & Communication Technology ha chiesto l’analisi e la progettazione di un sistema che garantisca agli esercenti, colpiti duramente dall’emergenza Coronavirus, la prenotazione e la gestione di risorse/servizi.

Il CEO di I.T. Svil, Carlo Mancuso, si dichiara “orgoglioso di partecipare per la seconda volta alla Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro”, e aggiunge: “con il nostro hackathon vogliamo stimolare la mente dei giovani talenti, farli entrare in contatto con la nostra realtà aziendale e con i nostri progetti. Abbiamo bisogno di giovani talenti, e da sempre credo nel valore dei giovani del nostro territorio e nell’importanza di connettere sempre più imprese ed università, al fine di ridurre le distanze e creare occasioni di lavoro profittevoli per tutte le parti. Infine, Carlo Mancuso, rivela ulteriori dettagli sulla sfida preparata per la maratona hackathon: “Nel nuovo quadro economico, e critico, delineatosi dopo l’emergenza Covid 19, I.T. Svil ha sviluppato CiShoppo Marketplace, una piattaforma di e-commerce cittadino che permette agli esercizi commerciali, in particolare agli esercizi di vicinato, di continuare a svolgere il proprio lavoro in sicurezza e di aumentare le potenzialità del proprio business... il resto lo scoprirete in diretta streaming”.

Roberta Esposito

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Telefonia: la partnership tra Banca Prealpi SanBiagio e Telcavoip porta al 60% di risparmio sulla telefonia

L’Istituto di credito Banca Prealpi  SanBiagio, una delle top 5 BCC Italiane con un patrimonio netto di 368,6 milioni di euro, ha siglato una partnership con TelcaVoIP International Ltd (www.telcavoip.net), a cui ha affidato la realizzazione dell’intera infrastruttura di telecomunicazioni IP-VoIP per la nuova sede centrale di Portogruaro (Ve), che garantirà un risparmio del 60% sui costi a bilancio per la telefonia e connettività internet.

La prestigiosa partnership, siglata con una delle aziende leader in Europa nel campo delle moderne telecomunicazioni IP-VoIP, garantirà all’istituto bancario un’infrastuttura di telecomunicazioni indipendente ed autonoma basata sulla tecnologia VoIP.

L’istituto di credito, con il proprio management tecnico informatico, ha sposato appieno le innovative soluzioni IP-VoIP proposte dall’azienda di telecomunicazioni londinese, alla luce delle refenze di cui TelcaVoIP International Ltd vanta in tutta Europa (www.paradavisual.com/tecnologia-voip-para-rastreo-y-recuperacion-de-vehiculos-telcavoip).

“TelcaVoIP International è davvero orgogliosa di essere stata scelta quale partner tecnologico da un ente bancario così importante e conosciuto nel triveneto ha affermato Fabrizio Guerra CEO dell’azienda Inglese di Telecomunicazioni, segno che la reputazione che abbiamo saputo costruire con impegno e passione viene riconosciuta ai più alti livelli”

Con questo nuovo prestigioso accordo ottenuto da TelcaVoIP International Ltd, arrivato dopo il recente successo ottenuto al fianco di Regione Lombardia per la gestione del monitoraggio delle auto rubate e dei veicoli inquinanti, TelcaVoIP International Ltd rafforza ulteriormente la propria leadership nelle telecomunicazioni sul territorio Italiano, aggiungendo al proprio portafoglio clienti un’altro marchio di prestigio.

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Al via FarSi Rivista, incontri su divulgazione e critica letteraria

La Fondazione Premio Napoli organizza una rassegna su un ciclo di incontri e confronti con le riviste e litblog italiani, ai fini di una riflessione sulla critica e divulgazione letteraria. Il progetto voluto come momento di apertura e dialogo permanente dal presidente della Fondazione Premio Napoli, avv. Domenico Ciruzzi, è curato dalla giurata Chiara Ghidini e dal bookblogger Francesco Morra.

Gli appuntamenti saranno webinar, e quindi esclusivamente online, sugli account social della fondazione, fruibili sia in diretta che in differita e avranno per protagonisti in questa prima fase: Nazione indiana, La balena bianca, Il rifugio dell’Ircocervo, L’indiscreto, minima & moralia, Altri animali e antinomie.

Ogni incontro avrà come protagonista una rivista o blog, con un suo rappresentante di redazione che interloquisce con un esponente della fondazione. Questo primo momento di ascolto partirà giovedì 25 giugno e si concluderà giovedì 16 luglio.

“Questa iniziativa – afferma il Presidente della Fondazione Premio Napoli, l’avvocato Domenico Ciruzzi – rappresenta un importante momento di confronto e dialogo con le riviste letterarie che hanno aderito e che svolgono un ruolo essenziale nella divulgazione della critica letteraria. Mi auguro che questo momento rappresenti l’inizio di un’interazione permanente tra le attività della Fondazione, riviste e blog letterari, a sostegno della cultura e della sua diffusione. Un sentito ringraziamento va alla giurata Chiara Ghidini e al bookblogger Francesco Morra per l’impegno profuso nell’organizzazione della rassegna”.

Il calendario di questi primi sette appuntamenti:

Giovedì 25 giugno ore 14,00  Nazione Indiana
Interviene Andrea Raos  e dialoga con Chiara Ghidini

Venerdì 26 giugno ora 17,00 La Balena Bianca
Interviene  Giacomo Raccis e dialoga con Ermanno Paccagnini

Giovedì 2 luglio ore 17,00 Il rifugio dell’Ircocervo
Interviene Giuseppe Rizzi e dialoga con  Francesco Morra

Venerdì 3 luglio ore 17,00 L’indiscreto
Interviene  Francesco D’Isa e dialoga con Alfredo Guardiano e Chiara Ghidini

Giovedì 9 luglio ore 16,30  Minima & Moralia
Interviene  Simone Tribuzio e dialoga con  Chiara Ghidini

Sabato 11 luglio ore 10,30 Altri animali
Interviene  Leonardo Ducros  e dialoga con Carmen Petillo

Giovedì 16 luglio ore 15,00 Antinomie
Interviene Andrea  Cortellessa  e dialoga con Domenico Ciruzzi , Ermanno Paccagnini e Alfredo GuardianoLA FONDAZIONE PREMIO NAPOLI

La Fondazione Premio Napoli è un Ente morale, costituito con D.P.R. 5 giugno 1961.
Lo scopo della Fondazione è quello di incoraggiare la produzione culturale italiana e, soprattutto, di favorire la lettura e il dibattito culturale e civile nella città, nella provincia e nell’intera area regionale, disponendole e incoraggiandole, con adeguati strumenti organizzativi, al dialogo con il resto del mondo e, in particolare, con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La Fondazione promuove la ricerca nel campo della letteratura e, in generale, delle scienze umane e sociali e si adopera per la promozione dell’immagine internazionale della città di Napoli e dell’intero territorio Campano.

LA STORIA E LE ATTIVITÀ SOCIAL DEL PREMIO NAPOLI

Nato nel 1954, il Premio Napoli ha insignito prestigiosi autori della storia culturale contemporanea. Costituisce un unicum nel panorama culturale italiano, sia perché, a differenza di altri riconoscimenti promossi da privati, è promosso da una Fondazione costituita da soggetti pubblici (Comune di Napoli, Regione Campania, Città metropolitana, Camera di Commercio), sia perché animato da migliaia di “giudici lettori”.

Per coinvolgere un pubblico sempre più social, la Fondazione ha attivato i canali Facebook (che conta più di 6mila iscritti), Twitter (gli hashtag ufficiali sono #PremioNapoli e #PN19), InstagramTelegramLinkedIn e Goodreads, il social network dedicato ai libri. La Fondazione si avvale anche della collaborazione di una vasta rete di bookblogger e booktuber con progetti quali “Blogger leggono il Premio Napoli”.

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Palazzo Firrao Napoli al via la rassegna Teatro di cortile

Forme teatrali essenziali, intime, quasi confidenziali animeranno, per quattro settimane, la rassegna nel cortile di un palazzo storico tra i più belli di Napoli.

Il condominio di Palazzo Firrao di Napoli si è costituito in associazione culturale e, come prima “esposizione" pubblica, prenderà il via la rassegna Teatro di Cortile, ideata ed organizzata dal Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

Il cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo diverrà, dal 25 giugno al 23 luglio 2020, suggestivo palcoscenico per quattro settimane, ospitando dodici appuntamenti portati in scena da alcuni fra gli attori e i musicisti più rappresentativi della scena partenopea e nazionale.

Teatro di Cortile prova a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.

Quanto più insiste il concetto di distanziamento, come consigliato nell’attuale fase di circolazione del virus, tanto più appare necessario immaginare una diversa “vicinanza” tra palco e platea.

Le dimensioni contenute dello spazio scenico hanno mosso il Teatro Pubblico Campano alla creazione di un calendario basato su monologhi, dialoghi e piccoli concerti.

Forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali faranno segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l'impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.

Nel cortile di Palazzo Firrao, nel cuore del centro antico di Napoli, pur nel rispetto di tutte le regole sanitarie vigenti, è come se una piccola comunità di gente, che qui abita e vive, si riunisse di sera in sera tra le mura di una casa aperta, per partecipare e discutere di storie, linguaggi e visioni che non smettono di nascere, e che appartengono a tutti.

Come sempre è accaduto il teatro sospende e dà inizio alla vita. In altre parole, ogni volta che accade, il teatro è principio di vita comune, convivenza, società.

A inaugurare Teatri di Cortile, giovedì 25 giugno, saranno Gianfelice Imparato, Mario Porfito e Alessandra D’Ambrosio, interpreti de L’arte pericolosa della commedia mente? su testi di Eduardo de Filippo, presentato da Fratelli Diversi. In occasione del 120° anno dalla nascita di Eduardo De Filippo, con questa piccola messa in scena s'intende rendere un omaggio al grande drammaturgo.

Martedì 30 giugno, Casa del Contemporaneo presenta Enzo Moscato con i musicisti Paolo Cimmino, Antonio Pepe, Antonio Colica e Antonio Romano, in Modo Minore, per la direzione musicale di Pasquale Scialò. Un viaggio mnemonico-musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico, si muove  nel complesso, e al contempo leggerissimo e giocoso, impero canoro napoletano ed internazionale, relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.

La programmazione proseguirà, mercoledì 1 luglio, con Francesca Marini e Massimo Masiello in Verso il mito Edith Piaf per la regia di Gaetano Liguori, presentato da Compagnia Teatro Totò. La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo.

Giovedì 2 luglio il palcoscenico sarà per Giovanni Esposito e Susy Del Giudice in Exit (Grazie dei fiori) di Giovanni Esposito, anche regista, e Antonio Marfella, presentato da

La Pirandelliana. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano una madre e sua figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia. La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte, malinconico e tragico, certe altre.

La terza settimana di programmazione prenderà il via martedì 7 luglio con Scannasurice di Enzo Moscato, con Imma Villa e la regia di Carlo Cerciello, presentato da Elledieffe.
Ambientato dopo il terremoto del 1980 a Napoli, è una sorta di discesa agli “inferi”, di un personaggio dall'identità androgina, nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee

Mercoledì 8 luglio, Nuovo Teatro presenta SUD Andata e Ritorno con Sergio Rubini, al pianoforte Michele Fazio, e, giovedì 9 luglio, Gli Ipocriti presenta Raccontami, di e con Isa Danieli. Il racconto della Danieli donna e attrice che ha attraversato, e attraversa, i generi più diversi delle forme teatrali esistenti. Dalla sceneggiata alla tragedia greca di Euripide e di Eschilo, fino a incarnare le parole di autori contemporanei che hanno scritto per lei.

Due gli appuntamenti in programma per la quarta settimana di programmazione, che inizieranno, mercoledì 15 luglio, con Wrong play, my lord!, che vedrà in scena Arturo Muselli, Margherita Romeo e Alessio Sica, per la regia di Ludovica Rambelli, presentato da Compagnia The Hats. Una singolare rivisitazione di Amleto interamente recitata in inglese, una prova attoriale - tre gli interpreti per otto personaggi in tutto – che si consumerà sul filo dell'azione e di inevitabili, quanto surreali, 'pastiche' linguistici.

Sabato 18 luglio, sarà la volta di Birre e rivelazioni scritto e diretto da Tony Laudadio, con Andrea Renzi e Tony Laudadio, presentato da Teatri Uniti. In un'atmosfera a metà tra riflessione seria e delirio etilico, Andrea Renzi e Tony Laudadio, qui anche autore e regista, ci offrono una rappresentazione acuta e brillante della complessità dei rapporti umani.
L’ultima settimana di programmazione proporrà, martedì 21 luglio, la straordinaria voce di Maria Nazionale in Passione, accompagnata alla chitarra da Aniello Palomba, che interpreterà le più belle canzoni del repertorio della Canzone Classica Napoletana.

Mercoledì 22 luglio, Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro presenta Massimo De Matteo e, al pianoforte, Floriano Bocchino in Fredper la regia di Peppe Miale. Una vita e un successo lampo quella di Fed Buscaglione, finita con altrettanta immediatezza. Una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto.

A chiudere la rassegna Teatro di Cortile, giovedì 23 luglio, saranno le emozioni e le sensazioni musicali del Quartetto di corde dell’orchestra Di Piazza Vittoriocon i musicisti Kaw Dialy Mady Sissoko, Ziad Trabelsi, Emanuele Bultrini, Pino Pecorelli. Rielaborazione dell’ampio materiale musicale, qui proposto in forma più essenziale, restituendo all'ascoltatore le emozioni e le sensazioni che i musicisti provano quando un’idea e uno spunto di un singolo artista diventa la canzone di tutti i musicisti dell'Orchestra.

Pe maggiori informazioni sulla rassegna Teatro di Cortile sono attivi il numero 0817345210 e l’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com

 

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Penisola Sorrentina, si riparte tra bellezza e green

Per la Fase 2 la Penisola Sorrentina punterà la sua comunicazione sul turismo e la cultura. Di fondamentale importanza sarà il ruolo svolto dalle associazioni e dagli organismi di promozione e produzione, che costituiscono il cosiddetto privato sociale, in sinergia con gli enti pubblici del territorio.

Tra le iniziative di punta della costiera sorrentina spicca ormai, per storicità e prestigio consoildato, il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

L’edizione 2020 della kermesse, che celebra i 25 anni di attività, punterà su due concetti chiave:  la cultura e l’ambiente, transitando ed oscillando tra il mondo dello spettacolo e quello della della società civile.

“In quest’anno difficilissimo, all’indomani del Covid-19, occorrerà una profonda riflessione di metodo e di sistema, afferma il patron del Premio Mario Esposito.

“La pandemia ha profondamente mutato il nostro essere e il nostro rapportarci con gli altri. Occorrerà recuperare una esperienza estetica fatta di sensi ma anche di responsabilità, conclude l’organizzatore.

L’iniziativa mostra quindi di essere in linea incessante con la cronaca, oltre che  luogo culturale flessibile e dinamico nelle sue manifestazioni e nel suo concept.

Quest’anno al centro dell’attenzione ci sarà il tema del paesaggio, come segno di identità culturale e della storia del turismo (a partire dal Grand Tour), insieme a quello della bellezza e dell’ambiente, conformemente all’agenda del “Green deal” europeo.

La Costituzione, del resto, ha affidato alla Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale della Nazione.

Su questo principio riposeranno le iniziative del Premio, da sempre attento alla connessione tra cultura e istituzioni ancora più ancorato alla società e alle sue esigenze. Un vero e proprio servizio pubblico, che non smette di essere presidio di promozione del territorio e portatore di valori di civile convivenza e sviluppo sociale.

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Parte la campagna di Bee2Bee.it: creare alveari per salvare il mondo

L’importanza delle api per l’uomo e l’ecosistema

Non tutti sanno che le api sono un elemento costitutivo importantissimo del nostro ecosistema: sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro.

Le api infatti esistono da 4 milioni di anni, ma oggi l’uomo minaccia la loro esistenza, oltre che la propria.

Questo perché le api sono fortemente a rischio per via dei cambiamenti climatici e per l’enorme impatto dell’uomo sull’ambiente.

L’uso di pesticidi in agricoltura e l’aumento dell’inquinamento hanno causato una riduzione enorme nel numero di questi insetti nel mondo.

L’allarme è elevatissimo e ha portato l’ONU ad istituire la Giornata Mondiale delle Api che ricorre il 20 maggio. 

Bee2Bee è l’unico movimento pensato come l’operosità delle imprese, e nasce dalla volontà di proteggere chi di api si occupa da sempre, gli apicoltori, e lo straordinario lavoro che compiono ogni giorno per produrre un miele sano e naturale, nel rispetto e nella tutela della natura.

Bee2Bee (www.bee2bee.it), si compone di una rete nazionale in continua crescita di piccoli e medi apicoltori che ogni giorno mettono in campo sforzi ed energie per portare avanti il proprio lavoro. La rete beneficia di donazioni di privati ed aziende che, a seconda delle esigenze e dei budget a disposizione, sposano uno o più progetti legati al mondo dell’apicoltura sostenibile.

L’intento di Bee2Bee è di connettere ed avvicinare produttori e consumatori, facendoli incontrare fisicamente e creando progetti di comunicazione, corsi e workshop di formazione e di consumo consapevole.

QUI è possibile vedere la “Mappa dei mieli d’Italia“, aggiornata in tempo reale con gli apicoltori che scelgono di far parte della nostra rete.

Un movimento No Profit

Il movimento Bee2Bee è giovane, nato nel 2019, ed è in forte crescita, ed è un progetto di www.milanocity.org, totalmente no profit.

Come verranno utilizzati i fondi

Il ricavato sarà distribuito:

– in parte per l’acquisto dei semi melliferi che distribuiamo nelle buste per incoraggiare la semina di sempre più fiori amici delle api;

– in parte sarà devoluto agli apicoltori della nostra rete per l’acquisto del miele (attraverso i reward);

– in parte per il sostegno dei progetti di comunicazione e sensibilizzazione di Bee2Bee.it.

 

“Sarà nostra del  movimento poi spedire le buste mellifere, ma NON si riceverà direttamente il miele, perché “vogliamo che siano i donatori  ad andare a conoscere l’apicoltore più vicino a te e a ritirare il tuo reward” dicono da Bee2Bee.it

“Cerchiamo, attraverso Bee2Bee, di stimolare il commercio di prossimità e l’acquisto a km 0 dei prodotti agricoli. E poi si avrà così l’occasione di entrare in contatto diretto con lo straordinario mondo dell’apicoltura”, dicono entusiasti gli organizzatori del movimento.

Chi c’è dietro al progetto

Edmondo Jonghi Lavarini è l’ideatore e il fondatore del progetto: amante del miele e delle api ha deciso di impegnarsi in prima persona per sostenere attraverso la sua associazione – Spazio MiA MilanoCity – Bee2Bee.

Francesca Corideo si occupa di comunicazione e scrittura creativa a 360°. Mette a disposizione di Bee2Bee competenze digitali e  passione per la costruzione di percorsi di comunicazione volti a sensibilizzare utenti off e online.

Monica De Mattei è titolare di PRC Srl, agenzia di organizzazione di eventi, e si occupa per il progetto Bee2Bee delle relazioni esterne e del coinvolgimento di progetti educativi intorno al mondo dell’apicoltura per le aziende che sostengono la causa.

 

Il sito web è raggiungibile all’indirizzo www.bee2bee.it, mentre le pagine social sono raggiungibili al link www.facebook.com/bee2bee2bee, e www.instagram.com/bee2bee.it.

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Coronavisus che impatta sull'economia: le PMI che non si piegano

Le stime purtroppo sono impietose: il 65% delle Pmi Italiane è a rischio di default: stiamo parlando del 92% delle imprese attive ossia circa 5,3 milioni (dati del 2017), con una occupazione superiore ai 15 milioni di lavoratori, e un rapporto di forza/lavoro in grado di generare quasi 2.000 miliardi di euro come fatturato complessivo.

Eppure l’attenzione mediatica e soprattutto quella governativa è accentrata sugli aspetti generici di una visione macroeconomica, orientata a visionare la problematica nella cornice di un quadro complessivo, dove chiaramente le macroimprese acquistano molto più risonanza in termini di fatturato globale.

L’errore è quello di privilegiare la modalità di quantificazione legata alle risorse economiche, anzichè alle risorse umane, che sono inscindibili e strettamente correlate alle possibilità di ripresa generale dell’economia del paese.

Il 10% delle Pmi ha già dato forfait: la paralisi dell’economia dovuto al lockdown ha creato una voragine in cui le spese non sono state sostenute dai ricavi provocando il crollo immediato dell’asse portante di numerose strutture, che non hanno retto l’urto dello tsunami pandemico.

L’incertezza legislativa si posiziona come una mina vagante per i naufragi nella tempesta, subentrano forme di timore, paure gestionali e insicurezza che paralizza gli imprenditori alterando la capacità e la possibilità di fare delle scelte consapevoli e mirate.

Quali sono le aziende che non si piegano e riescono a sopravvivere?

Sono innanzitutto quelle gestite da imprenditori esperti che hanno già attraversato il deserto in altre occasioni, superando indenni le crisi dei decenni scorsi, quelli che hanno acquisito una resilienza sul campo e una capacità modulativa in grado di adattarsi ai momenti di difficoltà.

Milano ad esempio Mario Di Filippo, 56 anni, titolare della Jet Post, la più importante agenzia di motorecapiti in Lombardia, ha scelto non solamente di mantenere costante l’attività aziendale nel periodo di lockdown, ma di ristrutturare ulteriormente il proprio organigramma e le proprie metodologie, riformando il personale e riorganizzando la gestione della propria struttura per fare fronte al momento di avversità.

“Improvvisamente ci siamo ritrovati quasi fermi, gli uffici erano chiusi, la mobilità azzerata, pensavo di essere giunto all’ultima spiaggia, quella in cui possiamo solamente arrenderci senza più possibilità.

La maggior parte delle altre agenzie aveva già chiuso, eppure sentivo che, con la giusta perseveranza, il mio coraggio avrebbe prevalso sulla paura. Dopo le prime, durissime settimane, infatti, ho iniziato a ricevere molte richieste di persone disperate perchè necessitavano di mascherine, medicine, documenti di prima necessità e non erano nella condizione di muoversi o più semplicemente si sentivano più sicuri nel proprio ambito domestico.

Ho capito che dovevo ulteriormente responsabilizzare il mio personale e che il ruolo delle spedizioni a domicilio, in questo particolare momento, aveva una importanza strategica anche dal punto di vista sociale.

Mi sono così ristrutturato per accogliere anche incombenze domestiche, effettuare commissioni, consegnare la spesa. In molti casi Jet Post lasciava la merce direttamente sullo zerbino, dove ritirava l’importo corrispettivo alla corsa espletata”, racconta Di Filippo.

Gli esempi di resilienza imprenditoriale sono numerosi, fortunatamente, in tutta Italia, e sono importanti perchè offrono un modello imprenditoriale modulare, capace di adattarsi al momento.

“L’impresa non può essere troppo rigida, altrimenti al primo scoglio la nave rischia di arenarsi senza la possibilità di ripartire. Perché oggi la flessibilità è una risorsa primaria”, continua Di Filippo, esponendo la sua visione imprenditoriale. 

Il tessuto aziendale deve avere una sua dinamica, è un pò come un elastico che si estende nei momenti di espansione e si contrae nei momenti di crisi.

Certamente la perseveranza e la creatività sono qualità necessarie per definire nuove idee, per mantenere coeso e costante lo spirito imprenditoriale in un paese particolarmente difficile qual’è l’Italia. Spero veramente che tutti possano trovare quella spinta d’animo in grado di fronteggiare qualunque situazione, anche in un momento catastrofico come la pandemia Covid-19 in corso.”

Di Filippo conclude enunciando quella che, per la sua esperienza, potrebbe essere un breve formulario per affrontare la crisi e uscirne a testa alta con le vele al vento.


LA RICETTA PER SOPRAVVIVERE ALLA CRISI

  • Non fermare le proprie spese: interrompendo il flusso di cassa le attività si arrestano.
  • Pensare positivo e propositivo soprattutto con una visione proiettata nel futuro, visualizzare già il momento successivo in cui saremo usciti dalla crisi.
  • Approfittare dell’attimo: è proprio in un momento di fermo che le proposte possono risultare più convenienti perchè l’offerta è meno sollecitata dalla domanda. I costi diminuiscono e le persone sono più disponibili e trattabili.
  • Non fossilizzarsi nell’inseguire giornali e notiziari: la confusione e l’incertezza delle notizie induce un allarmistico senso di inquietudine difficile da affrontare. Magari dopo qualche giorno il quadro generale può assumere una visione meno problematica e più proiettata verso quella che potrebbe essere l’uscita da questo momento.
  • Non confidare troppo negli aiuti esterni: appellarsi a risorse che non arrivano, promesse di fondi o prestiti, è un pò come cedere a terzi il timone della propria nave, col rischio di perdere la rotta.
  • Salvaguardare il personale: il personale è una delle risorse più preziose soprattutto per le Pmi del settore servizi. Potendo rimandare alcune scadenze tributarie e potendo beneficiare di alcune agevolazioni fiscali straordinarie è importante difendere i propri dipendenti, usando tutte le tutele possibili, fino allo smart working o alla banca per garantire lo stipendio. Evitare se possibile la cassa integrazione perchè penalizza il personale e pesa a livello sociale.
  • Appellarsi alle proprie risorse imprenditoriali: pur calcolando i rischi e le difficoltà del caso è importante aprirsi ad una visione più ampia e diversificata del proprio raggio di azione: nel nostro caso abbiamo definito rapporti privilegiati con attività di società che si sono rifugiate nello smart working, con imprese o persone bisognose di assistenza e con farmacie e ospedali.
  • Affrontare in prima persona il maggior numero di possibile di responsabilità. Un buon comandante deve poter stare a galla con le proprie forze: aumentare il proprio carico lavorativo è necessario nei momenti di emergenza, e risulta efficace per ammortizzare le spese senza esercitare pressione al personale.
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Trovare lavoro: i 5 consigli dell’head hunter per un curriculum vitae efficace

Milano, 10 giugno 2020 – Creare il proprio curriculum vitae è il primo fondamentale passo per mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro. Il curriculum infatti è l’unico modo efficace per presentarsi alle aziende in cerca di talenti, e alle agenzie di ricerca e selezione del personale.

Non basta, però, un curriculum vitae qualsiasi: è necessario che questo documento sia aggiornato, grammaticalmente e stilisticamente corretto, nonché concepito avendo ben in mente qual è il ruolo lavorativo al quale si punta.

Scrivere un CV capace di fare colpo sul selezionatore e sul potenziale datore di lavoro, del resto, non è impossibile: è sufficiente seguire in modo attento le tecniche più efficaci e i consigli di chi si occupa quotidianamente dell’analisi dei curricula.

«Il curriculum vitae non viene valutato unicamente in base alla quantità di titoli, di esperienze e di competenze presenti» spiega Carola Adami, head hunter e CEO dell’agenzia di selezione del personale Adami & Associati «anche il modo in cui vengono inserite e impostate queste informazioni, infatti, ha un peso importante nella valutazione del candidato. Basta un piccolo errore per far passare il CV di un buon candidato dal gruppo dei profili selezionati per il colloquio al gruppone degli scartati».

Ma quali sono i consigli dell’head hunter per creare un curriculum vitae capace e fare la differenza?

Chiarezza e concisione: i recruiter analizzano decine e decine di cv ogni giorno. Per questo, come ricorda Adami, è necessario «evitare di dilungarsi, impegnandosi per non superare le due pagine di lunghezza complessiva: persino un manager di lunga esperienza può confezionare un cv esaustivo senza oltrepassare questa soglia».

Oltre a e essere conciso, il cv deve essere impostato in modo chiaro, per permettere ai recruiter di trovare immediatamente le informazioni ricercate.

Grammaticalmente corretto: «può sembrare un consiglio banale, ma non lo è affatto: ogni giorno le agenzie di selezione del personale si trovano a scartare decine di curricula ricchi di errori grammaticali, i quali non aiutano certo a perorare la causa del candidato» spiega l’head hunter. Molto meglio, quindi, rileggere più volte il cv per essere certi di correggere tutti gli errori, compresi quelli di battitura.

Lettera di presentazione: un breve testo discorsivo di presentazione allegato al cv può dire qualcosa in più sul candidato. «La lettera di presentazione» sottolinea Adami «è il luogo giusto in cui illustrare le motivazioni che spingono il candidato verso quella azienda o verso quel determinato ruolo».

Un CV mirato: il curriculum deve essere scritto tenendo ben in testa qual è il tipo di lavoro al quale si punta per mezzo di esso. «Il curriculum vitae deve lasciar trasparire anche a livello di impostazione e di organizzazione delle informazioni quelle che sono le skills e le attitudini del candidato» specifica l’head hunter.

Nessuna bugia: non di rado, nel cv, si tende a gonfiare le proprie esperienze lavorative, o magari a esagerare le proprie competenze. Questo è però molto rischioso: come spiega Adami, infatti, basta poco ai selezionatori per individuare delle bugie. «Molto spesso basta un controllo sui social network o una telefonata al vecchio datore di lavoro per trovare delle inesattezze o delle gonfiature dei CV».

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Le riflessioni del Manzoni su guerra e pestilenze: quando la mente si lascia vincere da presunzione e stoltezza

È stato pubblicato lo studio che si propone di analizzare “I promessi sposi“, il capolavoro manzoniano, che tratta un punto di vista particolare: la presenza di quel che di peggio esiste nel mondo, di quel male che nella storia assume diverse forme. Quasi un quadro apocalittico, a livello civile, morale, esistenziale.

L’opera, dal titolo “Guerra carestia peste con i Frati Cappuccini nell’opera manzoniana“, elaborata dal Prof. Francesco Di Ciaccia, docente presso l’Università Statale di Milano, al Dipartimento di Filologia moderna, ed esperto dell’opera manzoniana,  accosta successivamente le tre tematiche ricordate nel titolo: la guerra, la carestia e la peste, cogliendo quanto di queste realtà sia imputabile alla mente umana quando non sia sorretta dalla fede, e si lasci vincere dalla malattia del volere, dalla presunzione e dalla stoltezza.

Parlare di distruzioni e massacri, parlare dei morsi della fame e dell’inedia generalizzate, parlare di patimenti con lo spettro di pandemie che prostrano il tessuto sociale non significa altro che parlare dell’umanità.

Raccontare la storia universale. Ma non è tutto. Se fosse solo questo, sarebbe quasi un bel vivere. Si deve anche parlare di offuscamento dell’intelletto, si deve anche dire del dominio dell’“opinione” sulla ragione.

La coscienza ne resta stordita. E si affollano i pregiudizi, si addensano le paure, si scatenano ingiustizie. Tutto ciò, ho detto, non è romanzo. O meglio: è romanzo. Ma romanzo così desolante, che è realtà storica: avvenimenti nel tempo e nello spazio.

Tutto questo è nell’opera di maggior successo di Alessandro Manzoni.
Però, nella storia c’è anche la consolazione di contro alla disperazione, c’è anche il dono di contro alla rapina, c’è anche la difesa del giusto e del debole di contro alla sopraffazione e all’angheria, e c’è l’amore, che cura, di contro all’incuria.

E questo è romanzo. O meglio: non è romanzo.

È romanzo così verosimile, che anch’esso diventa realtà.

Si tratta, per dirlo con un titolo, de “I promessi sposi”, con l’Appendice della Storia della Colonna infame.

Certo, nel libricino che io presento c’è anche dell’altro. C’è studio critico, c’è indagine storica, c’è qualche osservazione addirittura filosofica, se non proprio teologica, e c’è molta storia dei frati minori cappuccini nel loro servizio, diventato addirittura ufficiale, pubblico, socio-civile, nella società europea Cinque-Seicentesca, alla popolazione strapazzata dalla pandemia” spiega il Prof. Di Ciaccia.

Si tratta dunque di un libricino, sì, ma abbastanza variegato da prendere in considerazione, ad esempio, anche i rapporti di Alessandro Manzoni con le istanze risorgimentali dell’Italia, la sua posizione nei confronti del potere temporale del papato.

Ma c’è anche spazio per immersioni esistenziali nel romanzo e fuori dal romanzo, per stralci biografici e storici su personaggi ed episodi, nel romanzo e fuori dal romanzo, come la cantonata della cannonata in un cantone di Milano, in quel di Monforte, il 9 maggio 1898. In pratica c’è da leggere e c’è da tralasciare. Tutto dipende dai gusti, dal tempo e soprattutto dalla curiosità“, conclude il Prof. Francesco Di Ciaccia.

Gli interessati possono trovare l’opera “Guerra carestia peste con i Frati Cappuccini nell’opera manzoniana”, Edizioni Biblioteca Francescana (549 pagine 549 + 64 illustrazioni f.t., in b/n e a colori, € 34,00 (I.C.), ISBN 978-88-7962-335-3) in 2 modi:

1. Chiedendola a Edizioni Biblioteca Francescana, Piazza Sant’Angelo, 2, 20121 Milano (MI), tel./fax: +39-02.29002736 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

2. Cercandola direttamente nei vari store online: https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=guerra+carestia+peste.+con+i+frati+cappuccini+nell%27opera+manzoniana, o acquistandola direttamente tramite l’ecommerce della Eidizioni Biblioteca Francescana, alla pagina web http://edizioni.bibliotecafrancescana.it/it/centro-studi-cappuccini-lombardi-nuova-serie/357-guerra-carestia-peste-con-i-frati-cappuccini-nellopera-manzoniana.html.

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